martedì 7 dicembre 2010

Agriturismo Valle della Regina - Cerveteri - Roma


Giornata veramente invernale, è venuta giù tanta di quell'acqua che non sapevo se sarei mai arrivato alla Valle della Regina. Era la prima volta che venivamo in questo posto e l'occasione è stata quella per uscire insieme ai nostri amici e farli conoscere in vista del prossimo capodanno che ci attende in quel di Gubbio. La compagnia è stata ottima, siamo stati veramente bene, anche i bambini, grazie a Carla, si sono divertiti. Certo se il tempo fosse stato più mite, loro si sarebbero divertiti molto, perchè di spazio ce ne è veramente tanto.
Ma comunque siamo venuti per degustare, stare in compagnia e sperare di magiare bene. Ecco abbiamo mangiato bene, ma nulla di più.
Dunque appena arrivati ci siamo seduti al tavolo che avevamo riservato. Inattesa che arrivassero Ale, Mirco e Alessio, abbiamo chiacchierato un pochino e spizzicato qualche pezzetto di pane. Sul tavolo c'era un foglio con la scelta dei piatti relativi al menù fisso e un elenco di altre pietanze fuori menù. Appena siamo tutti presenti, arriva il cameriere il quale prende le ordinazioni. Optiamo per sei antipasti, da dividere fra tutti. L'antipasto è composto da affettati, verdure fritte, fagioli con le cotiche e trippa al sugo. Di queste due ultime pietanze è un assaggio. Arriva anche un piatto di formaggi con delle ricottine. Antipasto buono, con nota di merito per la trippa. Per i primi, nel menù fisso, la scelta è tra polenta e fettuccine ai funghi porcini. Scelgo le fettuccine, che dicono fatte in casa, ma a me non sembra proprio così. Però l'aspetto è buono, meno il sapore. Sono insipide e il condimento non da quel sapore che ti aspetti. La polenta, anche se non l'ho assaggiata, sembrava buona. Alessio l'ha mangiata tutta. Passiamo ai secondi, dove la scelta è fra maialino e abbacchio. Anche stavolta opto per il secondo piatto, cioè l'abbacchio. Però non è il massimo, molto cotto, anzi sembra quasi lessato, troppo molle. Per il maialino, che ha preso Carla, la musica è la stessa. Contorni di verdura cotta, patate e insalata completano il pranzo. Dimenticavo una cosa importante, il vino della casa. Non mi è piaciuto per niente, mi spiace.
Ma ora passiamo ai dolci e qui devo dire che il livello si è alzato notevolmente. Molto buoni, specialmente le ciambelline con sopra lo zucchero a velo. Non so se i dolci siano preparati da loro, ma francamente sono veramente ottimi. La crema catalana presa dalla mia signora, e presentata con una bella fiamma, ha superato brillantemente la prova.
Per terminare il caffè e l'amaro o la grappa. Per dovere di informazione, i menù fissi a 25 euro sono stati quattro, mentre gli altri hanno spaziato tra o un primo o un secondo, soprattutto i bambini. Per esempio tre bambini su quattro hanno preso solo il secondo con un contorno, fuori dal menù fisso.
Spesa totale, circa 27 euro a testa, piccoli compresi, mi sembra una cifra un pò troppo elevata, in rapporto a qualità/prezzo.
Comunque siamo stati bene, la giornata, anche se piovosa, è stata allietata da una buona compagnia.

mercoledì 1 dicembre 2010

Biblioteca Apostolica Vaticana - Città del Vaticano


La Biblioteca Apostolica Vaticana, dopo tre anni di ristrutturazioni, è stata riaperta per coloro che ne fanno richiesta e comunque devono avere particolari requisiti, tipo ricercatori universitari, studiosi, docenti o studenti laureati che stiano preparando una tesi specifica per ottenere il dottorato di ricerca. Fin dal IV° Secolo d.C. è acclarata la presenza di un archivio della Santa Romana Chiesa, ma solo dall'ottavo secolo entra in scena la figura del bibliotecario. Alcuni bibliotecari, sono successivamente diventati Pontefici. L'attuale bibliotecario è Cardinal Raffaele Farina che ricopre tale incarico dal 2007, mentre il primo in assoluto fu Marcello Cervini, nominato da Papa Paolo III°. Al suo interno si trovano manoscritti, papiri, monete, stampe ed incisioni di inestimabile valore. La Biblioteca è aperta tutti giorni della settimana, tranne il sabato, la domenica e alcuni giorni prestabiliti, dalle 8,45 alle 17,15.

martedì 2 novembre 2010

Ristorante La Villa di Larthia - Loc. Furbara - Cerveteri - Roma

Nel nostro continuo peregrinare alla ricerca del locale per la comunione di Jacopo, dietro segnalazione, ci imbattiamo in questo luogo, cioè la Villa di Larthia. Prenotiamo e per il Primo Novembre, decidiamo di andare. Il locale, molto grande e con una bellissima distesa di verde, si trova a poche centinaia di metri dalla Via Aurelia, precisamente a Cerveteri, località Furbara. La giornata non è delle migliori, anzi durante il percorso da Roma, ci siamo anche scontrati con una piccola tromba d'aria. Per cui tempo brutto, ma nonostante tutto il panorama che si presenta davanti a noi è molto bello. Il verde sovrasta tutti gli altri colori autunnali e lo spazio per i bambini è veramente tanto. Comunque scendiamo dalla macchina e accompagnati dai nostri ombrelli ci dirigiamo all'ingresso. Il brutto tempo ha fatto andare via l'energia elettrica, per cui niente illuminazione ma la luce che proviene dall'esterno basta e avanza, anche se non c'è il sole. E poi si può mangiare e quella è la cosa importante, perché dobbiamo provare la qualità del cibo.
Ci sediamo al nostro tavolo e subito arriva il titolare per prendere la prenotazione. Siamo in dieci, sei adulti e quattro bimbi. Acqua e un buon vino rosso del Casale Cento Corvi, accompagnano il nostro antipasto, ottimo e abbondante. Si comincia con delle verdure pastellate e affettato misto, poi arriva una bella pirofila con mozzarella di bufala e pomodori. Ottimi sapori. Dopo un pò bisogna fare un pò di spazio nella tavola, perchè arrivano due piatti tipicamente romani, cioè la trippa e i fagioli con le cotiche. Devo dire che la trippa era veramente divina. Il tutto accompagnato con fette di pane bruscato e leggermente caldo. Ora stiamo meglio, così possiamo scegliere i primi piatti. Fettuccine ai funghi porcina, è il piatto classico, mentre Carla opta per i paccheri con sugo e carciofi, mentre io vado sulle tagliatelle con tartufo, noci e funghi porcini. Tutto buono, la qualità della pasta, soprattutto quella lunga, veramente eccelsa. Ma ecco che arriviamo alla miglior portata della giornata, cioè alla carne. A metà con Carla, prendiamo una tagliata all'aceto balsamico. Penso che così buona l'ho mangiata solamente alla Vecchia Posta a Trevi. Una carne sensazionale. Anche la bistecca di carne irlandese è assolutamente da provare, un sapore e una tenerezza incredibile. Patate al forno e cicoria, sia all'agro che ripassata in padella, molto buone.
Chiudiamo con caffè, amaro e grappa invecchiata in barrique.
In tutto circa 30 euro a testa, ma ben spesi e con la consapevolezza di aver mangiato bene. Di sicuro ci ritorniamo, magari in bella giornata di sole sperando che questa bella giornata coincida con la Prima comunione di Jacopo.

sabato 30 ottobre 2010

Restauracja Tekstylia - Danzica - Polonia


Il ristorante Teksylia si trova in prossimità del centro storico della città di Danzica, per cui è un ottimo punto per concludere una giornata trascorsa a passeggiare per le via della città, nota soprattutto per i cantieri e per esser stato il luogo in cui è esploso il primo colpo di cannone della seconda guerra mondiale. Il locale, caratterizzato da un ambiente molto giovane, deve il suo nome al fatto che, un tempo, in questo luogo, c'era un industria di macchine da cucire. Infatti al suo interno si possono ancora notare una macchina da cucire e altri oggetti inerenti. La cucina è improntata sulla freschezza dei prodotti, con piatti di cucina internazionale. Uno fra tutti, i famosi spaghetti alla carbonara. Il locale è dotato di climatizzazione e di una musica di sottofondo, che rende piacevole la conversazione. Consta di una sala interna e di una esterna dotata di ombrelloni, utili durante le ora calde della giornata. Vengono serviti vari tipi di birra e le insalatone sono il punto di forza del locale. Accettano le maggiori carte di credito come pagamento.

venerdì 15 ottobre 2010

Ristorante Pikilia - Berlino - Germania


Pikilia è un ristorante che serve specialità della cucina greca. Si trova nella zona dei laghi a qualche chilometro di distanza dal centro della capitale tedesca, ma facilmente raggiungibile per mezza della metro di superficie. Il locale consta di una grande spazio interno diviso in due sale e di un ampio giardino esterno che durante la bella stagione viene usato per far accomodare gli ospiti e servire le specialità della casa. Il nome del locale deriva da un antipasto misto che si serve nell'isola di Itaca. Tra i piatti più conosciuti troviamo la mussakà, cioè uno sformato di melanzane e carne macinata, la dolmadákia che altro non sono che involtini ricoperti di foglie di vite e ripieni di riso e tra i dolci le baklavàs fatte con miele e noci. Il locale dal lunedì al venerdì è aperto dalle 16,00 alle 24,00, mentre il sabato e la domenica anticipa l'apertura alle ore 12,00. Si consiglia vivamente la prenotazione e vengono accettate le maggiori carte di credito come forma di pagamento.

venerdì 1 ottobre 2010

Ristorante La Bottega del Mare - Capoterra - Cagliari - Italia


Questo pranzo è uno dei più belli che abbiamo mai organizzato, infatti mi ricorda molto la filosofia di Amici Miei. Cosa unisce noi quattro/cinque matti alla famosa serie di film? Semplice, il fatto di aver prenotato un volo da Roma alle otto di mattina per Cagliari e essere rientrati la sera stessa alle 23 circa. Io ho chiamato tutto questo "una mattata", però bisogna dire che è stata proprio bella l'idea che è venuta ad Alfredo. A lui l'idea e io mi son messo in moto per prenotare volo lowcost Ryanair e noleggio auto. Ma andiamo con calma, parlando della nostra mattinata iniziata molto presto, continuata con l'arrivo a Cagliari, presa della macchina e colazione lungo la strada in un bar/pasticceria gestito da marito e moglie che servivano dei dolcetti sardi e delle bombo fritte stracolme di crema. Dopo questo piccolo spuntino, ci siamo diretti al mare, precisamente direzione Chia, località Capo Spartivento. Rivedere dopo qualche anno quei posti è stato proprio bello e ricordare con Franchino la stupende vacanza passata insieme in Sardegna è stato piacevole. Passo indietro, cioè da chi è formato il gruppo Amici Miei? Da Alfredo, Roberto, Franco e da Giulio, un amico di Alfredo, veramente simpatico. Logicamente il quinto ero io. Sulla spiaggia siamo stati benissimo, una piccola brezza non ci ha fatto rendere conto del sole, ancora caldo. Rimanere sdraiato e schiacciare un pisolino, dopo la levataccia, è stato un attimo. C'è chi ha fatto il bagno e che ha deciso di andare in surf. Insomma una svago assoluto e lontano dai pensieri cittadini di tutti i giorni. Ma ecco che si avvicina il pranzo e il luogo è stato scelto da Alfredo, il quale lo aveva provato durante il suo soggiorno lavorativo estivo, per cui ci avviciniamo al luogo prenotato.
Arriviamo in ritardo rispetto all'orario prefissato. Entra prima di tutti Alfredo e si becca il cazziatone dalla proprietaria, diciamo abbastanza sgradevole. Francamente mi è sembrato un pò fuori luogo, in definitiva il locale era ancora con molta gente, bastava dire che dovevamo accontentarci di quello che c'era e noi avremmo accettato ugualmente. Ma, successivamente, leggendo qualche commento in rete, mi son reso conto che è un atteggiamento ripetuto più volte, francamente un atteggiamento molto discutibile. Comunque poi il servizio è stato all'altezza soprattutto grazie a un cameriere il quale è stato molto gentile e presente nel sentire e cercare di risolvere le problematiche di Roberto relative alla sua allergia alla cipolla. Insomma veloce lavatina alle mani e cominciano ad arrivare gli antipasti, bagnati da un discreto vino locale. Buone le cozze, sia quelle con il sugo, sia quelle in bianco. Ottimo il polpo in insalata e le lumache, però quelle di terra, perchè quelle di mare erano un pò saporite. Carpaccio di tonno notevole, insieme alle ostriche. Per ciò che concerne il primo abbiamo mangiato un risotto al nero di seppia ai frutti di mare. Essendoci la cipolla, per Roberto è arrivata una frittura di pesce, delicata e veramente ma veramente buona. Nota particolare, il pane viene servito caldo e bruscato. Il locale è molto grande e lo spazio esterno è piacevolmente arredato, anche con un piccolo angolo con giochi per bambini. Intanto aspettiamo con ansia il secondo, in quanto passando per fare una camminata avevo visto la grigliata di pesce. Quando è arrivata in tavola la foto è stata d'obbligo. Ho veramente sentito il sapore del mare, la spigola e tutto il resto era semplicemente eccezionale. Le seppie, con il nero che è schizzato addosso ad Alfredo, erano sontuose. Per pulire la bocca un piatto di verdure fresche condite con olio e sale. Un bel sorbetto al limone e le mini seadas ripiene di ricotta e scaglie di cioccolato hanno concluso il pranzo, però quello alla sala interna. Infatti per il mirto e il caffè ci siamo spostati all'esterno, con il vento del mare a cullare la nostra stanchezza, dovuta sia all'orario della sveglia, ma anche a ciò che abbiamo mangiato.
Ecco arrivare il conto, totale 200 euro, cioè 40 a testa, costo giusto rapportato a quello e a come abbiamo mangiato. Anche qui situazione un pò spiacevole con la proprietaria, la quale ci ha chiesto di velocizzare il pagamento in quanto lei se ne doveva andare.
Per concludere, si mangia molto bene, servizio buono, proprietaria no comment.

lunedì 27 settembre 2010

Ristorante da Ignazio - Venezia - Italia


E' l'ultima serata a Venezia, il che coincide con l'ultima cena di questa breve e molto bella vacanza nella città lagunare. Come al solito è stata una giornata intensa, piena di belle cose viste e di discreti chilometri percorsi. I bambini sono stati semplicemente perfetti, hanno camminato molto e si meritano un complimento pubblico. ma torniamo all'evento serale della cena. Da studi approfonditi da parte di Carla, ci siamo diretti verso un locale, di cui non ricorso il nome. Arrivati davanti al luogo delle cene, da fuori vediamo che è pieno in ogni ordine di posto, segno evidente che lo studio di Carla era stato molto buono. entra Jacopo e chiede al cameriere quanto tempo ci fosse di attesa prima dio potersi sedere e mangiare. Il cameriere gli dice circa 10 minuti, ma secondo noi erano di più, anche perché avevamo davanti altre persone in attesa. Rapido sguardo fra tutti noi e ci viene in mente che a pochi metri da questo locale ne avevamo visto un altro, molto carino e invitante. A questo punto ci spostiamo davanti da Ignazio, i bambini sono entrati e hanno chiesto se era disponibile un tavolo per sei.
Ci accomodiamo nel giardino, la temperatura è piacevole e l'ambiente è ideale per poter colloquiare. Dopo che ci siamo accomodati arrivati il cameriere, molto gentile di una certa età. Ci porge il menù e prende l'ordinazione per le bevande. Guardando i prezzi e vedendo l'ambiente sappiamo di essere in un locale medio-alto, dal punto di vista rapporto qualità/prezzo. Molto bene anche i servizi igienici, puliti e curati. Ma passiamo ai piatti scelti. Dunque i bambini si dividono un piatto di prosciutto crudo, mentre Carla e Ale optano per un antipasto misto di mare. Però il miglior piatto in assoluto è quello che abbiamo scelto Mirco ed io, cioè involtini di melanzane ripieni di branzino. Semplicemente spettacolari, un vero trionfo di sapori. Delicati e importanti allo stesso tempo. Il tutto bagnato da un bianco della casa, per la precisione un tocai. Per secondo i piccoli scelgono una bistecca, almeno così era scritto sul menù. In realtà era meglio definirle fettine e pi in confronto a quelle mangiate la prima sera, anzi è meglio dire che non c'è proprio nessuna possibilità di paragone. Abbastanza deludenti. Noi quattro abbiamo optato per della pasta fatta in casa con verdure grigliate e pesce. Buon piatto, ma senza enfasi. Una porzione di patatine fritte e quattro dessert, tra cui tiramisù e sorbetto, chiudono la serata.
Questa è la sera in cui abbiamo speso di più, circa 35 euro a persona. Forse giusto per il luogo, ma un pò troppo alto se rapportato alla qualità.
Comunque da provare per le melanzane con branzino, forse mi ripeto, ma erano semplicemente fantastiche.

venerdì 24 settembre 2010

Ristorante Alla Strega - Venezia - Italia


Dunque è domenica 12 settembre, giorno del raduno leghista a Venezia e devo dire la verità non mi sento molto a mio agio, anzi. Tutte queste bandiere verdi con scritte contro la mia città e offese gratuite, mi danno parecchio fastidio. Ma va bene andiamo avanti e cerchiamo ugualmente di visitare questa stupenda città e allora, dopo aver visto la Torre dell’Orologio, cominciamo a camminare senza meta, l’importante è allontanarci il più possibile dalla bolgia verde. Camminiamo e scopriamo angoli di Venezia a noi sconosciuti, quei luoghi che ogni città ha, ma che nessun turista conosce o quantomeno ne viene messo a conoscenza. Vicoli e vicoletti, talvolta sporchi, ma che comunque fanno parte dell’allegoria della città. Insomma camminiamo molto, fino a quando anche i due piccoli cominciano a manifestare le loro perplessità circa il tour che stavamo facendo, soprattutto in riferimento alla loro fame. Così senza rendercene conto ci fermiamo di fronte Alla Strega, il locale intendo. Ci pensiamo due secondi e avendo visto un giardino interno con tavoli, decidiamo di entrare.
Il giardino è abbastanza grande, così si trova un tavolo per noi sei. Non c’è tovaglia, ma solo tovagliette di carta e le posate sono di plastica. I bicchieri fortunatamente no. L’ordinazione la prende il titolare, quello che alla fine ci farà il pistolotto sulla morale e poi scopriremo che alla fine sono solo tante belle parole. La ragazza che serve ai tavoli era di una simpatia pari allo zero. Scostante e scocciata, forse era una giornata no. Comunque dovendo essere uno spuntino e niente di più, prendiamo due porzioni grandi di cicchetti per quattro, mentre i bimbi scelgono uno la pizza all’arrabbiata e l’altro i tagliolini al ragù. Insieme ai cicchetti abbiamo preso quattro porzioni di verdure grigliate. Da bere due birre Venezia, quella tipica del luogo, da 33cl e due bottiglie di acqua da mezzo litro. Alla fine tre caffè. Bisogna dire che mangiare nel giardino è stato piacevole, anche perché la giornata era abbastanza calda. Servizio un po’ lento, sia per portare le ordinazioni, sia per avere il conto. Arrivato il conto ci siamo alzati e siamo andati a pagare direttamente al bancone, dove c’era anche il titolare. A questo punto ci ha chiesto da dove venivamo e che oggi aveva parecchi toscani a pranzo. Ha iniziato a parlare di politica in modo molto qualunquistico, a dire che i giovani non hanno più valori, che per divertirsi devono per forza o ubriacarsi o fare cose senza senso. Cose banali ma con un cero fondo di verità. A questo punto salutiamo , però ci rimane il dubbio di un conto un po’ alto per quelle che avevamo mangiato e comunque di qualità normale, niente di eclatante. Scorriamo lo scontrino e vediamo 9 euro di coperto, non si sa bene riferito a cosa, dato quello che ho scritto in precedenza. Una birra da 33 cl ben 4 euro e 50 centesimi e per chiudere in bellezza il 10% di servizio. Ma servizio di cosa, neanche un sorriso, anzi una cameriera simpatica come le tasse.
Insomma alla fine siamo riusciti a spendere 100 euro, di cui 9 di coperto e altri 9 di servizio.
Fate voi e traete le conclusioni.

martedì 21 settembre 2010

Signor Blum - Venezia - Italia


Signor Blum è una bottega artigiana che si trova nella città di Venezia in zona Campo San Barnaba, a metà strada da Piazzale Roma e da Piazza San Marco. Il negozio è attivo dal 1978 e presenta vari tipi di lavorazioni , tutte in legno e fatte a mano. Su richiesta effettuano lavori secondo le richieste del cliente. Tra le varie lavorazioni che si eseguono quelle più presenti sono le composizioni, i soprammobili, gli orologi sia da parete che da tavolo, i pannelli divisori e i ricordi natalizi, sia da appendere all'albero sia come decorazione per la casa. Molte anche le calamite, sempre in legno, con le varie rappresentazioni della città lagunare in tutte le sue espressioni più note, per esempio la gondola o le maschere di Carnevale. Il negozio è aperto tutti i giorni della settimana sia al mattino che al pomeriggio e osserva la chiusura per la pausa pranzo. Vengono accettate le maggiori carte di credito come forma di pagamento.

lunedì 20 settembre 2010

Science Center - Medizintechnik - Berlino - Germania


Il Medizintechnik è una struttura che si trova nel cuore della capitale tedesca, precisamente tra Potsdamer Platz e la Porta di Brandeburgo. Distribuito su tre piani, il centro voluto da Otto Bock, vuole mettere in evidenza le azioni che gli esseri umani compiono ogni giorno, come per esempio, camminare o afferrare degli oggetti e spiegare come queste azioni si rapportano nel corpo umano. Per esempio i nostri muscoli, tendini e ossa, si muovono in modo talmente armonioso che riescono ad ottimizzare il dispendio di energia e in questo modo riducono la pressione sulle articolazioni. Nella mano l'evoluzione del pollice ha permesso un modo migliore di afferrare gli oggetti e quando quest'ultimo ha cominciato a camminare in posizione eretta, le mani hanno dato il loro notevole contributo per quanto riguarda la stabilità. Con le installazioni multimediali e interattive il visitatore comprende al meglio le meraviglie del corpo umano. Il centro è aperto tutti i giorni dalle 10 del mattino alle 6 del pomeriggio e l'ingresso è libero.

venerdì 17 settembre 2010

Zuraw Gdansky (Gru di Danzica) - Gdansky - Polonia



Zuraw Gdanski o Gru di Danzica in italiano, è una delle meraviglie della città che si affaccia sul Mare del Nord. E' la più grande gru d'Europa costruita nel medioevo. Porta e gru nello stesso tempo, concentrava diverse funzioni. Le ruote del diametro di cinque metri, azionate da uomini che camminavano nella circonferenza interna, comandavano una puleggia centrale in grado di sollevare fino a due tonnellate di merce. Sopra, un'altra puleggia aggiunta nel XVII° secolo serviva a innalzare gli alberi dei velieri.
L'attrazione è visitabile tutti giorni della settimana con orario differenziato nei mesi di luglio e agosto.

Trattoria all'Antica Mola - Cannaregio - Venezia - Italia


Ricordo ancora la prima volta che arrivai in questo locale insieme a Carla e con Jacopo che ancora non era nato. Era l'otto marzo del 1997, la Festa della Donna. Eravamo arrivati da Roma al mattino e non avendo notizie in merito ai locali, abbiamo cominciato a vagare per la città. Tutti i locali erano pieni, in quanto la giornata era speciale. Il tempo non era eccellente, anzi. Ad un certo punto vedemmo questo locale lungo Fondamenta degli Armesini a Cannaregio, non esitammo un attimo ed entrammo in cerca di un posto, anzi due. Il locale era pieno, lo sconforto ormai aveva quasi preso il sopravvento, quando ad un certo punto si avvicina un cameriere, il quale ci dice di aspettare una decina di minuti e nel frattempo ci offre due bicchieri di prosecco. Da quel momento è nata la nostra conoscenza con il locale,successivamente tornati a Venezia siamo sempre ritornati almeno per una cena e francamente non potevamo saltare neanche questa volta. Dopo aver visitato la zona del ghetto, passiamo il ponte e ce lo troviamo davanti. Con i nostri amici decidiamo di prenotare, cos' entro e trovo il cameriere che riposava. E' sempre quello di tredici anni orsono, gli chiedo se posso prenotare per sei e ci mettiamo d'accordo per le venti.
Ci presentiamo puntuali, anzi anche qualche minuto prima e così ci fanno accomodare in giardino. E’ sempre bello trovarsi in questo locale e il cameriere è sempre simpatico e disponibile. Ricordo che l’ultima volta che venimmo qua, Carla ed io, si spaventò per il conto e mi chiese in quanto avevamo mangiato. Ma torniamo al presente e alla bella serata passata insieme ai nostri amici. Arriva il menù e così al momento dell’ordinazione chiediamo qualche spiegazione sui piatti. I bimbi scelgono bruschette al salmone, mentre Carla, Mirco ed il sottoscritto optano per antipasto laguna, molto delicato e saporito. Alessandra va sul classico piatto veneziano, cioè le sarde in saor, definite veramente ottime. Da bere acqua naturalizzata e un litro di bianco della casa, un tocai. Per secondo Mirco ed io non ci facciamo scappare il baccalà mantecato con la polenta, veramente sublime, mentre Alessandra va sul fegato alla veneziana e Carla sulla frittura scampi e calamari, notare scampi sgusciati. Per contorno due verdure grigliate mentre i bambini sono andati alla grande hanno scelto filetto al pepe verde, ma di quantità e qualità veramente elevata. Due dessert divisi fra noi quattro adulti hanno concluso la migliore cena delle tre consumate a Venezia in questo viaggio.
Il conto finale? 147 euro totali, cioè 24,50 a testa, calcolando quello che abbiamo mangiato è veramente un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Dire che lo raccomando è il minimo e la prossima volta che torno a Venezia, all’Antica Mola mi vedranno sempre presente fra uno dei suoi tavoli.

giovedì 16 settembre 2010

Hotel Regit - Mestre - Venezia - Italia


Quando abbiamo deciso di prenotare la nostra breve vacanza a Venezia non sapevamo che coincideva con la fase finale del Festival del Cinema. Dopotutto il nostro anniversario di matrimonio cade il 12 settembre non è che lo potevamo spostare, forse erano gli organizzatori che dovevamo anticipare la feste mondana del cinema. Ma comunque è andata bene lo stesso, un’ottima vacanza e un albergo che non ha deluso le aspettative, nonostante non fosse un cinque stelle come chiedevano Alessio e Jacopo. Dall’aeroporto abbiamo impiegato circa 20 minuti con il pullman ad arrivare a destinazione e dato che erano solo le 9,30 abbiamo lasciato i bagagli, effettuato il check inn e cominciato il nostro tour per le vie di Venezia facendo rientro in albergo soltanto a tarda sera.
Dunque facciamo ritorno la sera in albergo e ci dirigiamo verso la nostra stanza. Siamo al secondo piano e con l’ascensore in un attimo siamo nella nostra camera. Noi siamo in tre ma ci hanno dato una quadrupla così sul quarto letto poggiamo i nostri bagagli. I letti sembrano comodi e in effetti i materassi non sono male. La televisione è piccola e sembra un po’ datato come apparecchio, ma non è indispensabile per cui va bene lo stesso. Forse l’unica cosa è che i canali non sono proprio nitidi, forse qui ancora non è arrivato il digitale terrestre. I vetri sono insonorizzati e questo ci ha permesso di riposare con molto piacere e tranquillità. L’armadio è spazioso e comodo per tre persone. La scrivania è ampia anche se stranamente c’è un solo comodino. Il bagno è ampio e dotato di finestra, non il solito aeratore che non serve quasi mai a nulla. Anche qui vetri insonorizzati e vasca con doccia. Ci sono anche i prodotti da bagno oltre all’asciugacapelli. Il terrazzino è comodo anche se l’affaccio è su strada, per cui ritorniamo alla grande utilità del’insonorizzazione.
Dato che ci sono dei lavori all’ultimo piano della struttura esteticamente non si presenta proprio bene, anche se alla fine è la sostanza quella che conta. E la sostanza ci racconta di una reception organizzata e gentile. Infatti i due titolari, presumo moglie e marito, sono sempre a disposizione della clientela e comunque anche la notte è possibile chiedere al personale per risolvere qualsiasi problema si presentasse. La gentilezza del personale è uno dei punti di forza dell’albergo e questo lo si denota anche quando viene servita la colazione. Detto dei lavori in corso l’aspetto è comunque accettabile.
La colazione è forse l’unica nota leggermente stonata rispetto alla totalità del soggiorno, soprattutto per quanto riguarda la varietà dell’offerta. Un po’ troppo esigua la scelta e comunque anche poco varia. Forse un piccolo aumento di questi due aspetti non sarebbe male. Il sevizio è invece efficiente e sempre presente in maniera celere. Le bevande calde sono buone in quanto preparate direttamente dal bar interno, non male neanche i succhi di frutta, anche se sono solo due tipi, cioè ananas e arancia. Cornetti, yogurt e biscotti, insieme a marmellata e qualche cosa di affettato completano l’offerta.
La struttura è ottima per la visita di una delle città più belle del mondo, cioè Venezia. Per andare in città basta prendere l’autobus 2 o 7 o il Venezia e in dieci minuti si arriva a Piazzale Roma, invece per andare arrivare dall’aeroporto basta prendere il bus numero 15 e con venti minuti il gioco è fatto. La posizione è ideale per la visita e il riposo, dunque questo albergo è assolutamente da indicare a coloro che hanno in mente una visita a Venezia.

lunedì 6 settembre 2010

Hotel Grunewald - Berlino - Germania



E’ l'ultimo dei grandi passaggi da una città all'altra. E' lungo circa 700 chilometri e ci porta da Danzica a Berlino e inevitabilmente ci dice che lasciando la Polonia sta terminando la nostra vacanza. Però ci attendono ancora un paio di giorni a Berlino e li dobbiamo sfruttare al meglio. Dicevo molte ore di viaggio, ma alla fine arriviamo a destinazione. Carla, Jacopo e io, andiamo in albergo, mentre Alfredo e Roberto sono ospiti della sorella di Alfredo. Siamo leggermente fuori Berlino, ad una ventina di minuti di treno, immersi nel verde della foresta e fuori dal traffico giornaliero della capitale tedesca. Lasciamo prima i ragazzi e poi ci dirigiamo verso il nostro albergo. La temperatura è alta ma soprattutto il livello di umidità è molto alto. Comunque arriviamo al parcheggio, scarichiamo i bagagli e ci dirigiamo verso la reception per espletare le operazioni di rito.
Esauriti tutti gli adempimenti di rito, ci dirigiamo verso la nostra stanza, posta al primo piano con affaccio su strada laterale. Fa caldo, ma di climatizzatori neanche l'ombra. La stanza è abbastanza grande, anche se sembra un po’ vetusta. Il bagno è in discreta condizioni, però l’immagine che mi rimane è quella di una stanza lasciata un po’ troppo a se stessa, cioè lasciata un p0’ andare, tanto comunque qualcuno a dormire qui c'è sempre, per cui non è il caso di perdere molto tempo nelle cose che renderebbero il tutto più interessante e con una visione della pulizia migliore. Tutto l'arredamento è completato dalla televisione lcd, dalla scrivania e dal bagno con doccia e asciugacapelli. Ripeto non mi sembra che l'aspetto della pulizia sia uno dei punti di forza di questo albergo.
Vedendo da fuori la struttura non si ha l'impressione ottima , cioè non provo la stessa sensazione piacevole avuta negli alberghi in Polonia, parlando di strutture tutte dello stesso livello, cioè tre stelle. Sembra più un motel che un albergo, anche se poi internamente ha una sala per coloro che viaggiano per incontri di lavoro. La reception è organizzata in modo un po’ particolare, perché generalmente si paga il giorno della partenza invece qui ho dovuto pagare un giorno prima e tutta la chiacchierata relativa a questa cosa è stata fatta con una signora che non parlava una solo parola di inglese. Ecco questa è una cosa assurda, un albergo che alla reception ha del personale che non parla inglese. Fortunatamente un ragazzo ha fatto da traduttore tra il tedesco e l'inglese.
Per quanto riguarda la colazione abbiamo toccato il top, nel senso del massimo. C'era di tutto e di più, veramente da farsi del male. E poi appena terminava qualcosa arrivavano subito a rifornire il tutto. Si partiva dai vari tipi di pane, molto buoni da queste parti, per passare al prosciutto tagliato a mano, per arrivare alle uova, ai formaggi, ai cornetti, insomma potrei stare a parlare e elencare le cose che ho visto per ore. Ho visto anche gente mangiare salsiccia con salsa la mattina a colazione, però questo fa parte di un'altra cultura culinaria. Le bevande erano molte e come il cibo erano varie e di qualità. Insomma questo è il fiore all'occhiello di questo albergo.
L'albergo è posizionato in maniera ottimale, infatti a pochi metri c'è la fermata del treno che in 30 minuti ti porta al centro di Berlino e tutto questo è molto positivo, in quanto la sera dopo una giornata passata ad esplorare la capitale tedesca, il riposo coniugato alla posizione tranquilla, è cosa molto piacevole. Tra boschi e laghetti sembra di essere immersi in una foresta che è posta a molte ore dal primo centro abitato.
Insomma il riposo e la posizione sono ottimali.

venerdì 27 agosto 2010

Hotel Amber - Danzica (Gdansk) - Polonia


Dopo un breve viaggio da Mragowo, circa un paio d'ore, arriviamo al nostro hotel all'ora di pranzo. Fa abbastanza caldo, scarichiamo i bagagli dalla macchina e ci dirigiamo verso la reception. Un passo indietro, cioè dove si trova l’albergo. E' leggermente fuori dal centro della città, posizionato su una collina, comunque a soli cinque minuti dal centro di Danzica. La vista è veramente gradevole e l'aria che arriva è piacevolissima. Dunque ci presentiamo alla reception è una signorina ci informa che mentre la stanza di Roberto e Alfredo è pronta, per la nostra bisogna pazientare ancora una decina di minuti. ma alla fine saranno meno e il tempo di salire e la stanza è pronta.
La nostra stanza, una grande e ampia tripla, con letto matrimoniale e singolo per Jacopo, ha un bellissimo affaccio sulla città. E' tenuta molto bene, pulita e con l'occorrente per il bagno fornito con prodotti di rilievo. La televisione, subito presa di mira da Jacopo, è con ricezione di programmi satellitari, c'è anche un minibar e delle bottiglie di acqua, una liscia e una gassata, in omaggio. Queste verranno offerte per tutti e tre i giorni del nostro soggiorno. Non c'è climatizzazione, ma questo è dovuto al fatto che il caldo che abbiamo incontrato è stato veramente qualcosa di eccezionale.
Si vede molto bene che la struttura è di recente costruzione, per cui è curata nei minimi particolari. L'organizzazione nelle reception è molto buona, sia durante le ore diurne che quelle notturne. La cortesia del personale è veramente buona, sempre a disposizione del cliente.
La colazione è veramente una delle più buone e varie assaggiate in assoluto, ribadendo il fatto che si tratta di un tre stelle. La varietà passa dal dolce al salato, con una qualità dei prodotti veramente eccelsa. Tra i piatti salati oltre alle solite uova, bacon e salsiccia, abbiamo trovato anche le aringhe, dato che è uno dei piatti tradizionali della cucina polacca. Logicamente non è stata assaggiata, ma il fatto che fosse presente è sinonimo di alta attenzione verso coloro che si apprestano a gustare una signora colazione. Le bevande vanno da svariati tipi di succhi, al classico caffè e cappuccino, comunque servito al tavolo e con un servizio sempre attento e tempestivo. La frutta fresca conclude la varietà delle pietanze.
Dato che si trova posizionato sulla collina che domina la città, si trova in una posizione molto tranquilla e ideale per coloro che vogliono riposare dopo una giornata passata ad ammirare le bellezze di Danzica e dei luoghi limitrofi. Ottimi anche i trasporti, perché oltre al fatto di poter noleggiare direttamente una macchina dall'albergo, proprio di fronte allo stesso c'è la fermata dei mezzi pubblici, che in soli cinque minuti vi portano nel cuore della città.

martedì 24 agosto 2010

Mahmut's - Ristorante Steak Kebab House - Anzio - Roma


Sera d'estate, ad Anzio spira una leggera brezza che proviene dal mare. Ad un certo punto sento il suono di un messaggio che arriva sul mio cellulare. Apro la cartella e vedo che proviene da Roberto, il quale era andato a mangiare il kebab insieme alla sua piccola. Il testo del messaggio è proprio questo : un kebab da urlo! E il tutto in senso più che positivo, tanto che, il giorno successivo ha continuato a parlarne talmente bene, che abbiamo deciso di organizzarci e andare tutti insieme a mangiare questa prelibatezza. E dove viene cucinato tutto questo? Esattamente al Mahmut's, un locale steak kebab, che si trova a pochi passi dal centro di Anzio e in prossimità dell'imbarco per l'isola di Ponza.
Per cui l'appuntamento è stato per venerdì 20 agosto e alle 20,30 eravamo pronti per la fatidica piadina con il kebab.
Dunque arriviamo un pò in ritardo, in quanto il treno con cui Carla è arrivata da Roma, è entrato alla stazione di Anzio oltre l’orario preventivato. Fortunatamente Roberto and family hanno tenuto il posto anche per noi. E' venerdì sera, sono le 20,30 e il locale è abbastanza pieno. Il ragazzo prima di prendere le ordinazioni ci mette un pochino, ma poi visto il risultato bisogna dire che ne è valsa la pena. Noi adulti scegliamo tutti il kebab con la piadina, chi con salsa chi senza, chi piccante chi no, comunque la carne di agnello è quella, per cui andiamo a provarla. In più una porzione di patatine fritte. I ragazzi optano per il menù fisso che consta di kebab piadina o panino. patatine e bibita in lattina. Questa soluzione va dai 5,50 euro ai 6 euro, dipende se si sceglie panino o piadina. Ma alla fine è la carne è il suo condimento a farla da padrone. e bisogna dire la verità, è veramente da urlo. io il kebab lo ho assaggiato in varie città del mondo e di conseguenza cucinato in molti modi diversi, ma come l'ho mangiato da Mahmut's non lo ho mai mangiato. Basti dire che la mattina successiva non ho avuto alcun problema di digestione e questo è sintomatico della bontà degli ingredienti usati. Dimenticavo che abbiamo preso anche due birre medie alla spina.
Questo per quantificare anche la spesa sostenuta. Il totale è stato di 49 euro, in pratica sei euro a testa e ci siamo alzati dal tavolo soddisfatti, sia per il rapporto qualità prezzo, sia perché un urlo ha accompagnato la nostra serata, per la precisione un kebab da urlo.

sabato 14 agosto 2010

Collegiata di Santa Maria - Visso - Macerata - Italia


La Collegiata di Santa Maria si trova nel centro storico della cittadina. Costruita nel tredicesimo secolo, all'interno troviamo un affresco di Paolo da Visso, datato 1441.All'interno, in un angolo corroso dall'umidità, si può vedere il fonte battesimale coperto da una struttura in legno del 1500. Altra importante opera è quella della Madonna Bruna con bambino, realizzata da intagliatori vissani. L'altare seicentesco in pietra e marmi, e fu preparato a Roma nel 1678. Il soffitto, in legno di stile barocco, fu terminato nel 1743 e contiene dipinti di un pittore di Camerino, tal Giuseppe Manzoni. La Collegiata è intitolata alla Natività di Maria, che si festeggia l'otto settembre, in coincidenza con la festa della Madonna Bruna. Gli orari delle Sante Messe, variano tra l'estate e l'inverno, cioè alle 18,30 o alle 17,30.

venerdì 13 agosto 2010

Plac Wolnosci (Piazza delle libertà) - Biskupiec - Masuria - Polonia


Plac Wolnosci, in italiano Piazza della Libertà, è il fulcro della vita quotidiana della piccola città di Biskupiec, che si trova ai confini della zona dei Laghi della Masuria. La piazza è il luogo ove si concentrano tutte le attività sociali e politiche della località polacca. Dopo molti anni è stata completamente ristrutturata e disegnata in modo totalmente diverso da come era in precedenza. C'è un labirinto fatte di aiuole, molti fiori e panchine in legno. E' il simbolo della libertà per l'intera popolazione cittadina. La ricostruzione della piazza è il simbolo della ricostruzione dell'intera nazione polacca, dopo le vicissitudini durate centinaia di anni, prima per mano dei russi, poi per mano dei nazisti, per terminare nuovamente a pagare i rigori della guerra fredda. Al suo interno troviamo un grande giardino e una fontana, oltre ad un monumento.

Restauracja Molo - Mragowo (Sensburg) - Polonia


Il ristorante Molo, si trova all'interno dell'omonimo albergo. Il suo affaccio sul lago Czos, permette di mangiare godendo di un panorama pressoché unico. Il locale è aperto sia per il pasto diurno che per quello serale. Dispone di 140 posti a sedere, suddivisi tra la sala interna e le due terrazze che si affacciano direttamente sul lago. Il ristorante offre piatti della cucina tradizionale polacca, come le famose zuppe e i pierogi. La cucina internazionale è molto usata, ma soprattutto i piatti a base di pesce di lago sono il vero punto di forza del cuoco. Vista la sua posizione, il ristorante si presta come ottimo punto di partenze per eventuali escursioni sia all'interno del lago, sia per passeggiare intorno allo stesso. Altro piatto molto conosciuto è la torta di mele con palline di gelato e frutta fresca.
Il locale accetta , oltre alla valuta corrente polacca, anche l'euro e le principali carte di credito come forma di pagamento.

lunedì 9 agosto 2010

Perdingianu e Croccoriga - Ristorante Trattoria - Roma


Siamo i soliti tre che organizzano queste seratine per provare qualcosa di nuovo e di buono. Alfredo, Roberto e Mauro, cioè il sottoscritto. Alla fine diventiamo sei, in quanto abbiamo l'onore di avere con noi Gianfranco, ottimo degustatore e profondo conoscitore della buona cucina, Franchino e Marzio. Dopo un numero non esiguo di telefonate per decidere il posto dove cenare, Alfredo prende la situazione in mano e ci offe tre opportunità. Alla fine optiamo per questo locale con specialità sarde, che si trova a pochi passi dal Quirinale e da tanti luoghi belli e famosi della città eterna.
Incredibile ma vero, Franchino è il primo ad arrivare all'appuntamento, evento più unico che raro. Ci accomodiamo in un tavolo esterno e in attesa di scegliere le portate, optiamo per un cannonau, con il quale facciamo il nostro primo brindisi. Alla fine le bottiglie di vino saranno solo due, sintomo di pacatezza e ricercatezza del bere bene, senza esagerare. Ormai siamo nell'età della ragione. Comunque la serata è piacevole e spira un bel venticello fresco, quello che a Roma è chiamato Ponentino.
Il cameriere è un tipo molto simpatico e professionale. Decidiamo di lasciar fare a lui e così ci porta tutta una serie di antipasti, piacevoli e saporiti. Nulla tocca l'eccellenza, però la qualità è buona. Sono circa una decina gli antipasti e devo dire che ci hanno soddisfatto. Ora arriva al prova dei primi. Siamo un po’ in difficoltà data la varietà a disposizione, così sempre dietro consiglio del cameriere, scegliamo un assaggio di tre primi. Per primo arriva un assaggio di spaghetti alle vongole e bottarga. Per tutti è un assaggio tranne che per Roberto, in quanto i due successivi assaggi hanno la cipolla, per cui lui si prende una bella e corposa razione. Buono il condimento e il sapore, io lo preferisco un po’ al dente lo spaghetto, ma capisco che è una visione soggettiva. Successivamente arrivano dei gnocchetti sardi alla campidanese, cioè con sugo e salsiccia. Descriverli in questo modo è riduttivo, ma erano veramente superlativi. Il terzo assaggio è dedicato ai culurgiones, ravioli con la forma un pò asimmetrica, ripieni di ricotta e menta, conditi con un sugo di pomodoro fresco. Anche qui il sapore è stato veramente ottimo, un piacere per il palato.
Francamente stiamo bene così, non ci vogliamo appesantire troppo, così saltiamo i secondi e approdiamo direttamente alla seadas. Buona, veramente buona, non troppo pesante e con l'interno a base di formaggio e il miele che riempiono di gusto il palato.
Le seadas vengono accompagnate da mirto, limoncello e grappa sarda, logicamente per chi gradisce.
Per concludere è stata una bella serata, sia grazie alla compagnia sia grazie alla buona cucina.
I prezzi sono riportati sul menù e sono visibili anche direttamente sul sito.
Concludo che vale la pena andare e provare questo locale e la sua cucina.

venerdì 6 agosto 2010

Ristorante Trattoria - Antico Pantanello - Rocca di Papa - Roma


Decidiamo di passare una serata con Marcolino e Cristina. Il luogo lo sceglie lui, anche perché quando si tratta di mangiare e bere con le scelte andiamo sempre sul sicuro. Appuntamento alle 20,30 di fronte alla Ericsson sulla Via Anagnina. Roma non è ancora vuota, per cui c'è parecchio traffico e per arrivare all'appuntamento impieghiamo un po’ di più. Ma il traffico intasa anche Marcolino per cui poco male. Lui è l'apripista e meno male che conosce bene il posto, perché arrivarci da solo sarebbe stato quasi impossibile anche per il tom tom. Però quando arriviamo, dopo circa 30 minuti, ti accorgi di vedere Roma tutta illuminata, uno spettacolo veramente unico. Comunque essendo arrivati a destinazione e con un certo appetito, ci accomodiamo ad un tavolo all'aperto. Devo dire che pensando al caldo di Roma, il fatto di avere un giacchettino è qualcosa di veramente piacevole.
Appena seduti ci viene portata una focaccina calda, piacevole e gradevole.
Arriva subito il titolare il quale si intrattiene un po’ con noi e ci lascia il menù per decidere cosa mangiare. Però data che Marcolino qui è quasi di casa, ci facciamo instradare da lui per le cose più buone da assaggiare. Ci dice che l'antipasto è notevole e che viene servito a buffet, ma in realtà, dato che lui viene sempre per il fine settimana, il titolare ci informa che durante la settimana lo porta lui direttamente a tavola, logicamente dipende da quanti se ne ordinano. Quando li porta, ne prendiamo due per quattro persone, rimaniamo favorevolmente colpiti dalla bontà dei prodotti. Il vino prendiamo quello della casa, niente di eccezionale, però già il fatto che non ti fa venire il mal di testa è nota di merito. Per i primi optiamo per delle fettuccine ai funghi porcini e tartufo, che dire buone è poco. Io e Carla ci dividiamo una porzione, però con il senno del poi, questa cosa non la rifarei. Sono buonissime e molto delicate. Per secondo andiamo sicuri sul filetto. Io lo ho preso quello con il radicchio trevigiano. Felice connubio tra il dolciastro della carne, dovuto al fatto che era cotto al sangue e l'amaro del radicchio. Carla ha preso quello all'aceto balsamico e rosmarino, mentre Cristina e Marcolino sono andati sul classico filetto ai funghi porcini.
Poi sono arrivate delle patatine fritte, non congelate, veramente stuzzicanti.
Due creme catalane, caffè , amaro e grappa, hanno concluso la cena.
Siamo rimasti seduti a goderci il fresco e chiacchierare ancora per un pochino, perché la serata è stata veramente bella , ma soprattutto buona e con gusto.
Prezzo finale da rapporto qualità/prezzo perfetto. Abbiamo speso 31 euro a testa, proprio una cifra ragionevole.
Insomma è da ritornarci, magari sempre con Marcolino , così siamo sicuri di arrivare.

lunedì 2 agosto 2010

Anema e Cozze - Ristorante c/o Galleria Commerciale Porta di Roma - Loc. Bufalotta - Roma



Sabato di fine luglio, Roma dopo una serata a base di pioggia, ritorna con il suo sole e soprattutto il suo caldo. E' tempo di saldi, si cerca un pò di fresco e allora decidiamo di dirigerci in zona Bufalotta, c/o il Centro Commerciale Porta di Roma. Jacopo e il sottoscritto non è che fossimo molto convinti di questa trasferta, ma vista la situazione climatica abbiamo seguito Carla. Arrivati per le 12,30, in attesa che arrivassero altri nostri amici, cominciamo il nostro tour per i negozi. Devo dire che non mi aspettavo di trovare così tanta gente, è vero che Roma è tutt'altro che vuota, ma sono comunque rimasto sorpreso. Fortunatamente riusciamo in breve tempo a comprare quello che serviva, così quando arrivano i nostri amici è ora di pranzo, anzi sono quasi le due. Dopo i saluti di rito, ci aspetta l'arduo compito di cercare il luogo dedicato al mangiare. Con una votazione a maggioranza e non all'unanimità, decidiamo di andare a scoprire questo locale, cioè Anema e Cozze. Fuori tutti i tavoli erano pieni, cos' decidiamo di appropriarci di uno da sei che si trovava nella sala interna.
Dunque ci sediamo e aspettiamo che ci portino i menù. Attesa breve , così iniziamo a leggere e a fare le nostre scelte. Tanto per passare un pò di tempo in attesa del piatto importante, decidiamo di prendere le bruschettelle, ossia delle bruschette con sopra polipetti al sugo, fagioli con cozza (una) e la classica al pomodoro. Ogni porzione era formata da sei bruschettelle, prezzo sette euro. Da bere acqua minerale, per la precisione sei bottigliette da mezzo litro, prezzo un euro e cinquanta centesimi l'una. Arriviamo ai primi piatti, io opto per una carbonara di mare, veramente ma veramente buona, "a chitarretta", preparata con fusilli freschi di Gragnano, pancetta, cozze, gamberetti, prezzemolo e pecorino. Logicamente essendo carbonara c'era anche l'uovo. Mirko opta per " a tagliatelluccia", ovvero la puttanesca di mare preparata con tagliatelle di Gragnano, alici fresche, pomodoro, olive nere, capperi e prezzemolo. Jacopo si prende una porzione di spaghetti alla chitarra pieno zeppo di cozze, vongole e quant'altro. Questi tre primi piatti vengono rispettivamente 13, 12,50 e 14. Le signore optano per due insalate 'e reme, preparate con insalata mista, cous cous, gamberetti, cozze, calamari, tonno affumicato e pomodori. Prezzo nove euro cadauna. Passiamo ai dolci e devo dire che nucella, quello scelto da Carla e Jacopo è veramente molto ma molto buono. Si tratta di una pallina di gelato alla nocciola, con crema di pistacchio e piccoli babà al cioccolato, con panna montata e cialdine. Stupendamente buono questo dolce. Anche la pastiera ha ricevuto dei voti alti, anche se non la ho assaggiata. Rispettivamente 6 e 5 euro.
Finito il pranzo, prima di chiedere il conto, mi reco in bagno, ma con sorpresa noto che ne funziona solo uno, quello delle signore e c'è anche una discreta fila. Arriva il conto e noto che ci sono 2 euro e cinquanta per il servizio. E' evidente che non si paga più il pane e il coperto, ma ci si rivolge ad altri balzelli.
Insomma alla fine è venuto questo pranzo 24 euro a testa, francamente un pò troppo. Ripeto si mangia bene, piatti particolari e rivisitati, ma penso di non tornare.

martedì 27 luglio 2010

Restauracja Stara Chata - Mragowo (Sensburg) - Masuria - Polonia


Siamo arrivati a Mragowo dopo circa sette ore di viaggio da Cracovia.Siamo tutto fuorché riposati , ma cosa preponderante, siamo affamati. Lasciate le valigie in albergo, una rapida rinfrescata e cominciamo a metterci in cerca del luogo ove poter mettere in moto le nostre mascelle.
Camminando per la piccola località ci rendiamo subito conto che non ci sono molte scelte, per cui tra quei pochi locali dobbiamo decidere di entrare e sedersi.
Sulla via principale vediamo Stara Chata, non ci sembra male, anche se all'interno non c'è nessuno. Forse è ancora un pò presto per le abitudini dei locali, così abbandonando ogni remora ci decidiamo ad entrare.
Entriamo e la signora ci fa accomodare in un'altra saletta, molto carina e raccolta. L'interno è quasi tutto in legno, sembra di essere in una baita. L'inverno è molto rigido da queste parti e così anche l'arredamento ne risente. C'è un solo piccolo problema, la signora non parla inglese, cioè ne masticava veramente poco. E qui entra in ballo la famosa allergia di Roberto alla cipolla. Il problema è abbastanza serio in quanto non si riesce a capire quali sono i piatti esenti da questo prodotto. Logicamente Alfredo prende in giro Roberto facendo foto prima e dopo le pietanze che mangia. Ma comunque alla fine tutto bene e come vedrete ci sarà l'ennesima conferma dell'ottimo rapporto qualità/prezzo. Iniziamo con le bevande , stasera evitiamo la birra e assaggiamo un calice di vino rosso a testa, oltre alle bottiglie di acqua (piwo zywiec). Per iniziare ci buttiamo su delle zuppe di funghi, niente male. Poi , dato che ancora non li avevo assaggiati ho preso una porzione di pierogi, che altro non sono che dei ravioloni ripieni di carne e senza alcun condimento. Ecco questo è uno dei loro piatti nazionali, ma devo dire la verità abbastanza scialbo. Per proseguire la serata abbiamo preso delle fette ci carne, che di pollo o tacchino e che di manzo, accompagnate da insalata, patate bollite o al forno e funghetto sott'olio. Niente male, anzi piatto gustoso.
Per chiudere in bellezza, siamo arrivati al dolce con che con una torta di formaggio, chi con una di mele, entrambe guarnite con cioccolato. caldo, panna e gelato.
Nonostante la difficoltà con la lingua, alla fine siamo riusciti a comprenderci vicendevolmente con la signora e comunque alla fine il locale si è popolato abbastanza.
Il prezzo per la cena? 12 e 50 centesimi a testa , mancia compresa. Non aggiungo altro.

lunedì 26 luglio 2010

Hotel Anek - Mragowo - Masuria - Polonia


Preso Alfredo a Katowice, ci dirigiamo a Mragowo, in Masuria nella regione dei laghi. Ed è durante questa fase di viaggio che abbiamo scoperto che la Polonia è anche il paese delle cicogne. Quante ne abbiamo viste, quanti nidi con i cicognotti dentro. Una vera e propria scoperta, tutto veramente molto bello. Dopo circa sette ore di viaggio arriviamo a Mragowo e sempre grazie al nostro tom tom, arriviamo direttamente in hotel.
Da fuori l'impressione è ottima e basta scorgersi un pochino per vedere che affaccia direttamente sul lago. Il parcheggio è molto grande e un bel sole, ancora alto nel cielo, ci da il benvenuto all'hotel.
Espletate le operazioni di check inn, ci viene data la chiave della camera, la quale deve essere aperta necessariamente da Jacopo. La stanza è veramente grande, c'è un grande letto matrimoniale e un comodo divano letto da una piazza e mezza, in cui potrebbero tranquillamente dormire due persone. La stanza è tenuta molto bene, ha delle belle tende alle finestre che in qualche modo riescono a trattenere la luce del giorno che arriva solitamente alle tre e mezzo del mattino. Comunque c'è un bel televisore lcd, un minifrigo, una scrivania e il telefono. L'armadio ha spazi ben distribuiti. Ho notato una finezza nel bagno che mi ha colpito, cioè il tappetino per la doccia non è uno per stanza ma uno per persona. A mente mia non ricordo di aver trovato mai questa chicca. Andando sul terrazzino, basta sedersi su una delle due sedie per ammirare un panorama stupendo, soprattutto quando tramonta il sole. La luce rossa del sole che si specchia nelle acque del lago. Tutto veramente bello.
La reception è un punto di forza della struttura, soprattutto in riferimento al fatto che se hai un problema sono sempre a disposizione dell'ospite della struttura. Per esempio Roberto aveva necessità di consultare internet, per un problema che si era creato in Italia. Hanno subito messo a disposizione il computer dell'albergo e un sorriso non è mai mancato. Davanti al bancone della reception, si trova un lcd da circa 40 pollici, con due divani molto comodi. La colazione è abbondante e varia. Non abbiamo provato il ristorante, ma devo dire che la posizione e il profumo erano molto ma molto invitanti. Si vede che è un albergo aperto da poco, ha uno stile moderno, ma non troppo. La sauna e i massaggi non li abbiamo provati in quanto siamo arrivati sempre tardi. Mi è rimasto impresso un particolare, cioè che nel libro degli ospiti che si trovava alla reception, c'era soltanto un commento in italiano, per il resto quasi tutti tedeschi.
La prima colazione non ci ha colpito moto, in quanto siamo capitati la mattina successiva ad un matrimonio che si era svolto nel ristorante dell'albergo. Fare colazione sul terrazzo in riva al lago è stupendo, però la qualità e la quantità a disposizione ci aveva un pò deluso. Speravamo che tutto ciò fosse dipeso dal matrimonio terminato a tarda notte e fortunatamente così è stato. Infatti le altre due colazioni sono state ottime, abbondanti e con la signorina che serviva ai tavoli sempre molto gentile e disponibile ad ogni nostra richiesta.
Insomma in generale un'ottima colazione, bevande comprese.
Ci troviamo nel cuore della Masuria e l'albergo si trova proprio a pochi passi dalla piazza centrale di Mragowo. La sua posizione tranquilla lo rende un luogo ottimale per riposarsi e rilassarsi. Insomma è uno di quei posti in cui verresti volentieri a ricaricare le pile. Non è luogo per coloro che vogliono divertirsi e ballare. Vita notturna quasi pari a zero, tranne il sabato sera, dove evidentemente tutti pensano a divertirsi, bere e ballare.
E' sicuramente il più bell'albergo che abbiamo provato, almeno per me. Lo ricordo con molto piacere e francamente ci tornerei volentieri, peccato sia molto lontano, ma nella vita mai dire mai.

sabato 24 luglio 2010

Passo dello Stelvio - Trentino Alto adige - Italia



Il Passo dello Stelvio è il valico automobilistico più elevato in Italia, che mette in collegamento la Valtellina (Lombardia) con la Val Venosta (Alto Adige) e si trova al confine con il Cantone dei Grigioni (Svizzera). Voluto da Ferdinando I d'Austria, è stato progettato dall'ingegnere Donegani e la sua realizzazione è iniziata nel 1822. Il passo , che si trova all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio, ricopre una importante vocazione sia dal punto di vista turistico che da quello sportivo. Nel tempo si è affermato oltre che per lo sci estivo e la possibilità di arrivare tramite funivia fino ai 4000 metri dei ghiacciai, soprattutto per la famosa Cima Coppi, che prende il nome dal famoso campione. Il passo è chiuso da Ottobre a Marzo e si trova a 2758 metri sopra il livello del mare.

Restauracja Cafe Uni - Wroklaw (Breslavia) - Polonia


Questo locale si trova nel cuore della zona universitaria della città e precisamente sulla piazza antistante dell'entrata della stessa. Questo locale, di aspetto molto giovanile, è aperto tutti i giorni dalle 10 di mattina alle 24. Ha un fascino molto particolare, in quanto è dotato di una sala interna, adatta a sorseggiare drink e ascoltare musica , e da un patio esterno, in cui è possibile mangiare i piatti della cucina polacca con qualche incursione internazionale. Trovandosi nel cuore del quartiere universitario, la clientela rientra in un target molto giovane. Tra le peculiarità del locale, troviamo vari cocktail dai nomi molto stravaganti come vedova verde (zielona wdowa), sogno di un ubriaco (marzenie pijaka) o cacciavite (sru-bokret). Il locale accetta le maggiori carte di credito come forma di pagamento.

venerdì 23 luglio 2010

Ciasteczka z Krakowa - Pasticceria Bar - Cracovia (Krakowa) - Polonia


E' una giornata piovosa, Cracovia sembra che non voglia farsi vedere con il sole. Abbiamo appena finito la nostra visita al Castello e visto che è ora di pranzo, cerchiamo un posto dove rifocillarsi. Però non vogliamo la classica paninoteca , cerchiamo qualcosa di particolare. Siamo sicuri che questa città potrà stupirci con qualcosa di molto bello.
Continuiamo la nostra camminata con Jacopo che comincia a sbuffare, sia per la pioggia che per la fame.
Continuiamo a camminare e così tutti ci fermiamo davanti ad una vetrina con delle cose che in apparenza sembrano buonissime. Internamente il locale è veramente carino, sembra di essere davanti ad una caffè viennese, con un arredamento molto caldo.
In pochi istanti prendiamo la nostra decisione ed entriamo.
Appena entrati ci accomodiamo in un tavolo libero, mentre in uno accanto ci sono delle ragazze con probabilmente un professore, insomma sembravano delle studentesse universitarie. Ci sono una ragazza e un ragazzo che si occupano della clientela. Decidiamo di avvicinarci al bancone e scegliere un po’ tutto quelle che era presente. La maggior parte erano dolci, tutti stupendamente buoni. Non ce ne era uno che ci ha deluso. Anche quei pochi assaggi di salato erano molto buoni. Da bere abbiamo preso cappuccino, cioccolate particolari e espresso. L'ambiente è molto rilassante, i suoi interni sono soft e con molte foto alle pareti. All'interno ci sono dei rami con attaccate delle palle molto lavorate e simile a quelle che si usano per il Natale. La gentilezza della ragazza che ci ha servito è stata superlativa. Alla fine abbiamo scambiato qualche parola in inglese e ci ha detto che l'anno precedente era stata a Roma. Proprio un ambiente rilassante. Siamo stati seduti circa un'ora e se non avessimo avuto la necessità di continuare il nostro tour per sfruttare al meglio il tempo a disposizione, saremmo rimasti volentieri un altro po'. Gli scaffali all'interno sono pieni di prelibatezze dolci della tradizione polacca, logicamente sempre con prezzi altamente competitivi rispetto alle nostre abitudini di pagamento.
Il conto non lo ricordo, ma per quelle che abbiamo degustato, ricordo che sono rimasto anche quella volta stupito, logicamente sempre in positivo.

martedì 20 luglio 2010

Kopalnia Soli Wieliczka (Miniere di sale ) - Wieliczka - Krakowa - Polonia


Premetto, delle miniere di sale essendomi informato preventivamente, avevo letto soltanto un'opinione negativa in rete. Per cui avendo letto tutto quello disponibile e dopo aver sentito alcune persone che già erano state, sono andato molto ben disposto e molto curioso di vedere questa piccola opera d'arte. Per andare abbiamo impiegato circa un quarto d'ora con la nostra macchina. Devio dire che il navigatore è stato utile non poco. Comunque dopo aver incontrato un po’ di traffico in uscita da Cracovia, arriviamo a destinazione e parcheggiamo il nostro bolide. la miniera è circondata da un vasto giardino, molto ben tenuto. Grazie alle indicazioni ricevute, arriviamo alla biglietteria e per cui in prossimità dell'ingresso. Le visite devono essere per forza abbinate ad una guida. Per cui all'inizio, non essendoci quella italiana, abbiamo optato per quella inglese, ma avendo notato che la spagnola era in partenza, alla fine abbiamo scelto quella.
Appena entrati aspettiamo un pochino e poi cominciamo la nostra discesa consistente in 390 gradini e 64 metri sotto il livello del mare. Continuando la visita si arriva fino a 135 metri sotto il livello del mare. In realtà le miniere arrivano fino a 327 metri disposte su nove livelli, ma i livelli visitabili sono soltanto tre. cominciando la visita si viene subito avvisati che è proibito fare foto e che per avere l'autorizzazione , soprattutto per poter visitare la cattedrale sotterranea, bisogna pagare 10 zloty. La nostra guida spagnola, la quale parlava perfettamente anche l'italiano, era abbastanza scorbutica e forse anche questo ha reso il mio giudizio su questa attrazione non molto positivo. Dunque camminando si cominciano a vedere cose abbastanza interessanti, il modo in cui lavoravano i minatori, il fatto che ci sono le miniere di sale in quanto milioni di anni fa questa territorio era coperto dal mare. Poi quando cominciano ad arrivare i sette nani, ecco che la versione più turistica del luogo prende il sopravvento. Tante statue di sale che sembrano pupazzi, insomma sembra di essere in una disneyland sotterranea. No, non mi piace proprio. Certo quando si arriva alla cattedrale sotterranea, il luogo in cui per fare le foto si deve pagare, la bellezza sale inversamente ai metri sottoterra. Ci sono delle vere opere d'arte. Questa sala fu costruita tra il 1895 e il 1927e la sua perfetta acustica permette di organizzare dei concerti al suo interno.
Uscendo dalla cattedrale c'è la statua di Giovanni Paolo II°. In pratica con questo luogo finisce la visita e si passa attraverso dei negozietti e un grande ristorante , questo veramente particolare.
Dal 1978 la miniera è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità e grazie al suo microclima, ospita un sanatorio che si trova a 200 metri sotto il livello del mare.
Logicamente per uscire non c'è bisogno di rifare i 390 gradini al contrario, ma basta prendere l'ascensore.

lunedì 19 luglio 2010

Restauracja Sioux Classic - Cracovia (Krakowa) - Polonia


E' il giorno di arrivo a Cracovia, la sera siamo abbastanza stanchi. Infatti dopo essere partiti da Breslavia e aver visitato Auschwitz, siamo arrivati in albergo abbastanza esausti. Comunque anche se avevamo dei localini vicino al nostro albergo, decidiamo ugualmente di procedere, a piedi, verso il centro, zona piazza centrale. Arriviamo verso le 21,30 e ancora c'è la luce del giorno. La piazza è ancora molto viva e piena di gente. Ci intratteniamo per una decina di minuti ad ascoltare un gruppo musicale e poi cominciano a cercare il locale per la cena. la difficoltà consiste nel fatto che ce ne sono veramente tanti, così la scelta diventa ardua. Ti fermi davanti ad uno, però vedi che anche quello accanto non sembra male. Alla fine ci colpisce un ristorante con gli interni stile saloon e con la testa disegnata di un sioux. Ed infatti il nome del luogo è proprio Sioux, leggiamo il menù esposto fuori e entriamo.
Ci fanno accomodare in un tavolo tondo e quasi subito vengono a prendere le ordinazioni. Da bere la classica birra locale, poi tre zuppe, Roberto niente in quanto soffre del solito problema relativo alla cipolla. Ecco, le zuppe niente di particolare, erano ai funghi, però troppo saporite, insomma il glutammato era in quantità troppo elevata. Però c'è da dire e questo è valso per tutta la cena, della gentilezza e affabilità del cameriere. Parlava un ottimo inglese. Torniamo alle altre portate, Roberto ha preso un filetto di manzo con patate al forno e insalata condita con pomodorini, olive e feta, mentre la restante parte del gruppo ha optato per una bistecchina con patatine fritte, insalata di crauti e rape rosse. Anche in questo caso la cipolla ha fatto la differenza nella scelta. Purtroppo la carne niente di particolare, non molto saporita e comunque un pò stoppacciosa.
Il dolce invece ha superato brillantemente la prova, infatti l'applepie è stata veramente notevole. Forse non la migliore in assoluto, però buona e con un bell'aspetto, infatti era guarnita con cioccolato caldo, panna e pallina di gelato al cioccolato.
Insomma alla fine , bevande e caffè compreso, abbiamo speso 253 zotly, pari circa a16 euro a testa, insomma del rapporto qualità/prezzo non si può proprio dire nulla.
In definitiva un bel posto, infatti c'è anche una sala al piano superiore, molta gentilezza, ma sicuramente a livello di cucina c'è di meglio.

venerdì 16 luglio 2010

Restauracja Fabryka Pizzy - Cracovia (Krakow) - Polonia


La sera che abbiamo deciso di andare in questo locale, trovato per caso, veniva giù tanta di quella pioggia, che è difficile dimenticarlo. Ma anche per un altro motivo è difficile dimenticare questa giornata, in quanto è stata l'unica che ci ha regalato brutto tempo, per il resto è stata una vacanza sotto il segno del bel tempo.
Insomma pioggia insistente e voglia di cercare un posto ove rilassarsi e mangiare. Dato che Jacopo si lamentava del fatto che lui non decideva mai dove poter mangiare, abbiamo lasciato il tutto al suo fiuto. E anche stavolta il piccolo Vissani non ci ha deluso.
Entriamo e ci fanno accomodare in un bel tavolo in legno. Prima di decidere cosa prendere e capire dove eravamo capitati, diamo un'occhiata in giro e vediamo che il locale è tappezzato di prime pagine di quotidiani italiani e comunque tutti di recente pubblicazione. I vini esposti sono quasi tutte etichette italiane, alcune sconosciute ma altre anche abbastanza importanti.
La cameriera, molto simpatica, ci porge il menù e dopo un iniziale disorientamento dovuto al fatto che non vedevamo la lingua inglese, siamo pronti per ordinare.
Come antipasto prendiamo tre piccoli calzoni ripieni, tutti di gusti diversi, uno addirittura con l'ananas, niente male devo confessarlo. Stufo di mangiare carne, opto per una ricca insalata con grana e prosciutto di Parma. Me la sono gustata piano piano e devo dire la verità mi ha saziato alla grande. Carla e Jacopo, invece si buttano su un classico piatto della cucina italiana, cioè gli gnocchi. Io rimango abbastanza perplesso circa la loro scelta, anche perché sono contrario a prendere piatti italiani all'estero. Jacopo li prende con il sugo, mentre Carla si spinge oltre, cioè gratinati al forno. Mentre io mangio la mia insalata, penso a loro che hanno fatto questa scelta, secondo me, nefasta. Arrivano i due piatti, molto abbondanti e con un ottimo aspetto. Ancora rimango sulle mie posizioni, ma quando me li fanno assaggiare, devo ammettere la mia sconfitta. Erano veramente buoni e quelli di Carla ancora di più. Non potevo credere di essere in Polonia e mangiare degli gnocchi così buoni. Poi sarà stata l'atmosfera del locale, la gentilezza delle cameriere, ma siamo stati veramente bene. La cena è proseguita e terminata con una bella fetta di apple pie. Non c'è niente da fare, la Polonia è il regno della torta di mele. Anche quella assaggiata qui è molto buona.
Come al solito Jacopo chiede il conto e quando spendi 96 zloty, cioè 24 euro in totale, cioè 8 euro a testa,bevande comprese, cosa vuoi dire?
Perfetto rapporto qualità/prezzo, tutto qui!

giovedì 15 luglio 2010

Hotel David - Cracovia (Krakow) - Polonia


Francamente dopo l'esperienza non molto positiva di Breslavia, avevamo timore che lo standard alberghiero polacco tendesse un po’ al ribasso. Per cui eravamo abbastanza ansiosi di valutare questo albergo. Grazie al navigatore, siamo arrivati con comodità al nostro indirizzo di riferimento. Parcheggiamo la macchina e cominciamo a scaricare i bagagli. Espletiamo la pratica del check inn e ci vengono consegnate le chiavi della stanza. Avendo dimenticato un giubbino in macchina, torno indietro e intanto Carla e Jacopo salgono in camera. Quando arrivo anche io, Carla mi apre e tutta soddisfatta mi dice "Questo è un albergo, anzi un Signor albergo". Se passa il suo giudizio, significa che è veramente valido. L'impressione visiva è proprio positiva, non c'è nulla d aggiungere, per il momento.
La stanza è una tripla abbondante, nel senso che si sta veramente comodi. Il terzo letto, quello dove dorme Jacopo è a una piazza e mezza, insomma stava bello comodo. La televisione lcd con ricezione di canali satellitari, il frigorifero, l'asciugacapelli e le finestre con doppi vetri, costituiscono i comfort più importanti della camera. Da notare che ogni giorno vengono lasciate, gratuitamente, tre bottigliette di acqua minerale, in quanto l'acqua non è potabile. Anche la pulizia è stato un altro fattore positivo, insieme al bollitore che ha permesso di sorseggiare a Jacopo e a me un bel tè. La stanza era in ottime condizioni e comunque arredata con gusto e sobrietà, tende comprese. L'affaccio della nostra stanza era da un lato verso una stradina del Kazimier, l'altro su una piazzetta.
Tutte le volte che ci siamo rivolti alle ragazze della reception, abbiamo ricevuto risposte gentili e adeguate. Per esempio quando dovevamo andare alle miniere di sale, ci hanno sconsigliato un determinato tragitto, in quanto non molto conveniente. Insomma si è sempre respirata un'atmosfera molto cortese e soprattutto un inglese molto comprensibile. Specifico questo aspetto in quanto la lingua inglese, non sempre è parlata e non sempre è di facile comprensione. Già è difficile capire gli inglesi madrelingua.... dall'esterno e poi entrando nella struttura, ci si imbatte in una sensazione di moderno che rispetta comunque le tradizioni di una volta e il tutto con cura e attenzione.
Sicuramente per quanto riguarda i soggiorni in Polonia, qui abbiamo trovato la migliore colazione in assoluto. Una torta ala formaggio a dir poco eccezionale, non quante volte mi sono alzato per riprenderla. Delle piccole brioches ripiene o di ricotta, o di crema o semplice senza nulla dentro, che erano di una bontà unica. Panini buonissimi e affettato di tutto rispetto. Insomma una colazione molto generosa e di ottima qualità. Una sala colazione molto grande e luminosa e con bevande che spaziavano dal classico latte e caffè lungo, per passare ai succhi di frutta di vari gusti. Personale solerte nel togliere i piatti e le tazze sporche e comunque ottima la pulizia e la cortesia nel complesso.
Ci trovavamo nel cuore del quartiere ebraico, in prossimità della sinagoga e comunque nel cuore di Cracovia. Intorno all'albergo e in prossimità della stesso c'erano tantissime cose da vedere e in definitiva, anche se i mezzi pubblici sono molto vicini, per dire la verità non c'è bisogno di loro per visitare le parti più belle di Cracovia, ma basta una bella camminata di circa 10/15 minuti.
L'albergo è sito in posizione ottimale per chi vuole riposarsi, infatti è lontano dai rumori del traffico ed è più facile sentire il rumore del carretto di qualche artigiano.
In definitiva abbiamo pagato 9000 zotly, cioè circa 75 euro a notte in tre e francamente mi sento di consigliarlo vivamente e non solo per l'aspetto economico.

lunedì 12 luglio 2010

Panorama Raclawicka - Breslavia (Wroclaw) - Polonia


Mentre eravamo in aereo per iniziare il nostro viaggio in Polonia, ho sentito parlare di Panorama, ma dato il sonno non ho capito molto bene di cosa si trattasse, anzi avevo proprio capito che si trattava di un belvedere particolare in quel di Breslavia.
Il giorno che abbiamo deciso di visitarlo, mi sono cominciato a rendere conto che forse avevo preso fischi per fiaschi.
All'interno c'erano parecchie persone e le visite partono ogni 30 minuti. Ci siamo un pò riposati nei divanetti posti vicini allo shop relativo a Panorama Raclawicka prima che il nostro turno iniziasse la visita.
Ma insomma di cosa si tratta? Si tratta di una rotonda in cemento che narra al suo interno, in maniera molto singolare, delle battaglie relative all'insurrezione del 1794 a Racławice.
Dunque si tratta di una grandissima tela circolare lunga circa 114 metri e alta 15. Comunque prima di entrare mi informo circa le audioguide, comprese nel prezzo d'ingresso e in italiano, e vengo informato che vengono consegnate proprio in prossimità dell'opera. Perché di una stupenda opera si tratta, di un qualcosa che ti lascia a bocca aperta per la bellezza e per quella dimensione tridimensionale che viene sviluppata dalla tela e dal terreno fatto di arbusti, sabbia e pezzi di recinto in legno, che sono la naturale prosecuzione dell'opera. Per spiegarmi meglio, arbusti, sabbia e tutto il resto, sono veri. Viene fuori uno spettacolo unico e coinvolgente. L'audioguida passo passo, spiega i 114 metri della tela, rende edotti i presenti del significato della battaglia e dell'importanza che ebbe nella popolazione polacca. Questa opera, realizzata da due grandi artisti della scuola realista, è un manifesto patriottico della lotta per l'indipendenza. La battaglia ebbe la capacità di radunare tutte le classi sociali polacche, combattere e distruggere l'esercito russo. Fu un duro colpo per i russi, infatti la tela fino al 1985 fu esposta tra mille difficoltà, provocate soprattutto dal suo messaggio apertamente antirusso.
Solo in quell'anno la tela trovò la sua attuale collocazione, anche se successivamente si provò a spostarla a Varsavia, ma senza alcun successo. Dopotutto è giusto che l'opera rimanga a Breslavia, in quanto è qui che vide la luce ed è qui che ci lavorarono i due artisti principali, cioè Jan Styka e Wojciech Kossaki. Nel proseguimento furono aiutati da altri sette artisti. Il lavoro , che durò circa un anno, fu eseguito in occasione del centenario della famosa battaglia.
Devo dire che non è pensabile visitare Breslavia e non ammirare questa opera, la quale potrebbe essere assimilata ad interessante invenzione che precedeva le sale cinematografiche.
Da non perdere, visto anche il prezzo di ingresso, cioè 20 zloty l'intero e 15 il ridotto. Insomma in tre abbiamo speso circa 13 euro.

venerdì 9 luglio 2010

Campo di concentramento di Auschwitz Birkenau - Polonia


Auschwitz è stata la prima tappa che abbiamo fissato in questo tour della Polonia. Volevamo andare per cercare di capire, ma soltanto quando si è li, si riesce a provare quella sensazione di amarezza, tristezza e molto altro ancora.
E' il giorno del trasferimento da Breslavia a Cracovia e questo triste luogo si trova lungo la strada.
Lasciamo la macchina nel parcheggio custodito, in quanto avevamo le valigie ben in vista e non era consigliabile lasciarle troppo in evidenza. Pian piano ci avviciniamo all'entrata del museo, per cercare di capire se ci fosse qualche guida in italiano, erano quasi le 15, ma purtroppo l'ultima escursione guidata era partita da un bel pò. Così indecisi tra il tornare il giorno successivo e prenotare la guida o entrare e andare da soli, abbiamo optato per la seconda. Secondo me è stata la cosa migliore, perchè generalmente per vedere tutti e due i campi , insieme alle guide ci si impiegano circa 3 ore, noi solo per Auschwitz 1, abbiamo impiegato lo stesso tempo.
Ci siamo chiesti spesso, Carla e io, se era il caso di andare e portare Jacopo, dopotutto ha solo 10 anni. Non sapevamo come potesse reagire, gli abbiamo spiegato cosa andavamo a vedere e detto a grandi linee le motivazioni di tanta crudeltà.
Dopo aver passato il tornello di entrata, cominciamo ad entrare in uno dei luoghi più tristi della storia contemporanea. La famosa scritta, recentemente rimessa a posto dopo essere stata deturpata, segna l'inizio di un qualcosa che è di difficile spiegazione, per una mente normale. Sono appena passate le 15 e ci sono molte visite guidate, insomma c'è molta gente, di varie nazionalità e delle età più diverse. Con piacere noto che ci sono molti giovani, ciò significa che non si vuole dimenticare l'atrocità avvenuta. Cominciamo a visitare i blocchi, cerchiamo di capire le condizioni di vita dei prigionieri e magari comprendere i loro pensieri. Camminando all'interno del campo, mi rivengono in mente i film che ho visto e quei fili spinati e i cartelli di pericolo, mi diventano famigliari. A turno entriamo nei blocchi, andiamo prima in avanscoperta e vediamo se è il caso che Jacopo entri. Ricordo che solo in uno non è entrato, in quello dove c'erano le foto e le storie dei bambini, non era proprio possibile. Ho visto cose che difficilmente dimenticherò. Vedere quella vetrata piena di capelli, circa 7500 kg, è impressionante. Come le migliaia di scarpe, divise da quelle dei bambini. E allora mi torna in mente "Il bambino con il pigiama a righe", di cui ho letto il libro ma mi sono rifiutato di vedere il film e di quel filo spinato che divideva due bambini, che in realtà avevamo molte cose in comune. Il muro della morte è un altro di quei luoghi difficili da dimenticare, ma forse alla fine è tutto l'insieme che ti rimane addosso. Si addosso, perchè è come uno scontro frontale, da cui ti riprendi solo dopo molto tempo e solo se sei fortunato. Abbiamo spiegato a Jacopo alcune situazioni, per esempio quella relativa al fatto che li facevano mangiare poco, in modo da poter entrare in più persone sullo stesso giaciglio, dire letto mi sembra abbastanza azzardato. Ma ecco che passa il tempo, sono circa le 17 e il silenzio la comincia a fare da padrone. Le visite organizzate non ci sono più. Cambia il tenore della visita, sei li perchè vuoi veramente capire e non, come ho visto, solo per fare foto ricordo, magari mettendosi in posa vicino a qualche luogo particolare. Arriviamo di fronte al padiglione 10, quello del dottor Mendel e sfortunatamente, o forse è meglio dire per fortuna, era chiuso. Dico questo perchè chiunque abbia visitato questo blocco, ne è rimasto scioccato. I suoi esperimenti su donne e gemelli, sono qualcosa di abominevole, che secondo me non rientra nell'essere umano. Il silenzio e il vento nel campo, sembrano farti compagnia, per farti comprendere ancora meglio il dolore che si provava. Nel blocco 21 è allestita una mostra in ricordo degli italiani deceduti, con la famosa scritta di Arrigo Levi "Se questo è un uomo". Quello dedicato agli ebrei è lugubre, qui Jacopo è voluto uscire quasi subito. L'ultima cosa che abbiamo visto, è il forno crematorio. Non ho parole, le ho terminate, come i miei pensieri più buoni, per cercare di comprendere. Ripercorro la strada verso l'uscita e penso di aver visto un'atrocità unica, penso che ognuno di noi, ma soprattutto i giovani, dovrebbero essere messi in grado di conoscere tutto questo.
Sono orgoglioso di aver portato mio figlio, ho cercato di spiegargli e non so quanto abbia potuto capire fino in fondo.
La mattina dopo gli ho chiesto della visita e lui mi ha risposto che prima di addormentarsi ha ripensato a molte di quelle cose che aveva visto.
Non dimentichiamo e non facciamo dimenticare , perché senza il ricordo non c'è futuro.
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