venerdì 5 giugno 2009

Trattoria Picarelli Tiberio dar Quajaro - Roma -



Siamo i soliti tre, quelli delle cene insieme e talvolta allargate a qualche altro amico. In rigoroso ordine alfabetico, Alfredo, Roberto e infine il sottoscritto, cioè Mauro. Dopo averci provato svariate volte, alla fine Alfredo è riuscito a portarci in questo locale, che si trova nella periferia romana a circa 25 chilometri da dove abito io. Fortuna lo scooter, così io e Alfredo evitiamo molto traffico e Roberto viene direttamente dal lavoro. L'appuntamento è per le 20, soprattutto perchè se arriviamo più tardi, dato che non si accettano prenotazioni, non si sa a che ora si mangia. Per dovere di cronaca, noi arriviamo in orario, Roberto, ritardatario cronico, è arrivato circa 30 minuti dopo. Giusto in tempo per sedersi, anzi lavarsi le mani e cominciare a mangiare. Prima di proseguire e entrare nel dettaglio della serata, vorrei dire il mio pensiero, circa alcune recensioni lette, su questo locale. Una molto dura e con la supponenza di non conoscere la cucina romana a chi parla in modo positivo di questo luogo. Secondo me uno prima dovrebbe capire dove si trova e cosa si può mangiare. Ecco , quando ti trovi a cena da Tiberio, sai che puoi mangiare non tante cose, ma cotte all'istante e con un prezzo assai contenuto. Qualità buona,non eccelsa, ma inserita in un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Come dicevo ci troviamo alla periferia di Roma, per essere precisi nel cuore del Quarticciolo, nella sua piazza più importante. Trovare posto non è semplice, bisogna girare un pochino e alla fine si parcheggia. Entriamo nel locale e vedo subito dei bei colori giallorossi, insomma sono tifoso della Roma e questo è già un punto a favore del locale. Chiediamo un tavolo per tre e ci parcheggiano vicino alla porta in attesa che si liberi un tavolo nella saletta superiore attigua alla cucina a vista. Nel senso che la porta è aperta e si vede per bene quello che si cucina. Passano cinque minuti e ci fanno sedere in un tavolo logisticamente un più tranquillo. Tovaglia e tovaglioli di carta. Le sedie quelle di formica rossa, quelle che un tempo si usavano in cucina. Si avvicina una signora e ci domanda se vogliamo ordinare. Le chiediamo di aspettare cinque minuti , nella vana speranza che arrivi il terzo. Ripassa la signora e ordiniamo il piatto forte del locale, cioè la quaglia ala forno, con una ciriola spaccata in due, funghetti e olive. La ciriola, per chi non è di Roma, è un tipo di pane, con parecchia mollica. Qui viene condito con olio, sale e pepe. Passano circa 15 minuti e insieme alla nostra ordinazione, arriva anche Roberto. Che tempismo! Vedo arrivare il piatto e dato che a me piacciono le quaglie, comincio a mangiare e a pulire bene il malcapitato volatile. Da bere prendiamo una birra e dell'acqua minerale. Diciamo la verità, i piatti alla fine risultano ben puliti, per cui il prodotto è stato ben gradito da noi tre. Però manca qualcosa, per completare la cena. Voi pensate ad un dolcetto? Sbagliate. Noi tre pensiamo a due piatti di pasta cacio e pepe, per loro due e a un piatto di gricia per me. La gricia è la matriciana in bianco. Anticipo il finale, per questi piatti di pasta, alla fine siamo andati in cucina e abbiamo fatto i complimenti al cuoco. Pasta ben cotta e condimento eccellente. a questo punto il finale, cioè un'insalatina per Roberto e il sotoscritto e una pizza margherita per Alfredo. La pizza è grande poco più di un piattino da frutta e francamente mi sembra l'unica nota stonata di una piacevole serata. Anche se cotta nel forno a legna, che si trova all'ingresso del locale, francamente non sono sicuro che sia fatta all'istante e comunque stona con i buoni sapori di quello che abbiamo assaggiato durante la serata.
Dato che il caffè non si prepara in questo locale, chiediamo il conto. Quando arriva la ricevuta fiscale e sottolineo ricevuta, non il conto fatto sul foglio del tavolo, in ognuno dei nostri volti è uscito un sorriso di approvazione. La quaglia 5 euro, il primo piatto 4 euro, l'insalata 2 euro, insomma senza stare a elencare tutte le voci, alla fine ce la siamo cavata con 13 euro a testa.
Quando siamo usciti, eravamo molto soddisfatti. La serata culinaria è andata bene, la compagnia non si discute e il conto finale è stata la ciliegina sulla torta.
Come avrete capito è da tornarci , non per degustare cibi speciali, ma per passare una bella serata e mangiare bene.
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