mercoledì 25 marzo 2009

La città del gusto - Roma

La serata è mite, sembra che la primavera sia entrata qualche giorno prima del previsto. Ci troviamo alla Città del Gusto del Gambero Rosso, sulla riva destra del Tevere. E' con la Città del Gusto che è cominciata la riqualificazione urbana di questa parte della città. Siamo a Viale Marconi, una delle zone più popolate di Roma . Dall'altra parte del fiume, troviamo il quartiere Ostiense, il mio quartiere in cui ho vissuto per circa 25 anni. Una volta era un quartiere dormitorio, grazie alla presenza Mercati Generali, ora è diventato uno dei quartieri più giovani di Roma, con la Terza Università e la miriade di locali che sono nati. Ma torniamo a noi, soprattutto a noi tre, detti i soliti noti. Alfredo, Roberto e il sottoscritto, che da quando ,circa dieci orsono, abbiamo fatto il corso di degustazione, le nostre seratine eno gastronomiche , non ce le facciamo mancare. Con noi c'è sempre una variabile, cioè una quarta persona che si aggrega a noi. Devo dire la verità, questa è la sesta volta che veniamo a degustare alla Città del Gusto , ci ha sempre accompagnato Gianfranco e anche stasera non ha mancato di timbrare il cartellino.
Arriviamo e diamo i nomi con cui abbiamo prenotato via internet. Saliamo al primo piano e lasciamo al guardaroba le nostre giacche. L'ambiente è informale, noi eravamo vestiti molto sportivi, come quasi tutti coloro che partecipavano all'evento. Alle 19 con una puntualità svizzera, comincia la degustazione. Aspettiamo solo Gianfranco, che arriverà con qualche minuto di ritardo. Al centro della sala, disposti a quadrato, ci sono tutti i vini del Consorzio Tutela Vini Montefalco e i sommelier che li offrono. Notiamo subito una cosa strana, cioè un bianco. Strano, il Sagrantino è solo rosso, mai visto nulla di simile. Invece è un Sagrantino vinificato bianco, insieme ad altri vitigni, come il Grechetto e la Malvasia. Degustiamo e devo dire che la sorpresa è stata positiva, veramente una bella novità. Ma torniamo , anzi cominciamo con i rossi, la nostra degustazione. Assaggiamo solo Sagrantino, tralasciando volutamente il Rosso di Montefalco, meno prezioso. Certo cominciare a degustare a stomaco vuoto è alquanto pericoloso, si rischia in un attimo di rimanere "storti", nel senso che l'alcool entra subito in circolo e la sensazione di beatitudine arriva subito. Allora prendiamo qualche pezzetto di pane carasau, messo li appositamente. Ma in fondo alla sala , sta aprendo il buffet. Torno un attimo indietro, cioè all'ultima degustazione che avevamo fatto , relativa ai vini rosati , in un ambiente stupendo, sulla terrazza della Città del Gusto, era estate e il ponentino di Roma ci rinfrescava alla grande. Ma la nota negativa fu il cibo, una quantità smisurata di pizza bianca con i fichi. Invece stavolta il buffet è stato all'altezza, tutti assaggi della cucina umbra. Abbiamo cominciato con dei fritti, gli arancini a forma di cubo e il bollito di carne, sempre panato e poi fritto. Tutte e due molto buoni con la novità del bollito. La tavola a buffet, offriva pecorino di Colfiorito stagionato, formaggio al pepe nero sempre di Colfiorito, la coppa, il lombo e il capocollo di maiale, una salsa di pomodorini secchi piccante, detta anche "pizzicar ti voglio" e olio extra vergine di oliva di Montefalco. Riempiti i piatti, ci siamo messi in un angolino , abbiamo preso altri vini e continuato la nostra degustazione. C'era veramente molta gente, questa è una delle degustazioni più importanti e il prezzo pagato, cioè 12 euro, le vale tutte. Mi guardo intorno e osservo che c'è gente di tutti i tipi. Vedo con piacere molti ragazzi e ragazze, oltre i soliti volti che si incontrano a questi incontri degustativi. Talvolta sembra di essere allo stadio o a teatro, quando hai l'abbonamento. Cioè vedi spesso le stesse persone. Scusate la digressione, parola che usava spesso il nostro professore al corso di degustazione e torniamo al vero motivi della serata. Intanto è arrivato anche Gianfranco, il quale cerca di recuperare qualche bicchiere che aveva perso in precedenza. Devo dire la verità e come me anche gli altri hanno fatto la stessa considerazione, queste annate di Sagrantino sono state un pò deludenti. Non voglio fare come il sommelier di gusto, la rubrica del Tg5, però si sentiva molto l'alcool ma poi in bocca la delusione è stata notevole. Tranne che per uno, l'unico che non aveva alcuna brochure da lasciare a coloro che degustavano. Per rafforzare ciò che vi sto' scrivendo vi narro un episodio. Questo Montefalco Sagrantino della casa vinicola Madonna Alta del 2005, l'ho assaggiato io prima di tutti gli altri. Ne ho tessuto le lodi con Alfredo e Roberto, dato che Gianfranco gironzolava con il bicchiere in cerca di qualcosa di buono. Dopo dieci minuti ci ritroviamo tutti e quattro e Gianfranco, indicando il box Madonna Alta, ha detto:"Quel Sagrantino è veramente notevole, in assoluto il migliore". Ci siamo guardati tutti e quattro e abbiamo convenuto che la nostra scelta era azzeccata. Non sto' qui a scrivere l'elenco degli altri espositori, tanto basta collegarsi al sito www.consorziomontefalco.it e scaricarli. Nota di merito anche per il servizio. Tutti i ragazzi che servivano , come i sommelier, sono stati gentilissimi e rapidi nel sostituire le pietanze che erano terminate. Che altro dire, che a Maggio c'è un'altra bella degustazione, stavolta si tratta del Lugana, un bianco della Liguria, forse non molto conosciuto ma meritevole della nostra attenzione.Solo per curiosità, anche se so che alla fine ne acquisterò quanto meno una bottiglia, mi sono collegato al sito di Madonna Alta e ho visto che il Sagrantino viene 27 euro a bottiglia.

mercoledì 18 marzo 2009

Ristorante Regional - Lisbona

Siamo arrivata da poche ore a Lisbona, ma già ne siamo rimasti affascinati. Sarà l'aria, sarà che sei in vacanza. Però tutte queste situazioni, non riescono a rendere palpabile ciò che provo a descrivere. Abbiamo un pò girato, la stanchezza del viaggio si comincia a far sentire e allora ci mettiamo alla ricerca del locale dove cenare. Non prendiamo la guida, ne diamo un'occhiata alla lista dei locali che Carla aveva scaricato dietro approfondito studio. Come al solito ci vogliamo affidare al fiuto, che nel 90% dei casi non ci ha mai tradito. Ci troviamo nel centro di Lisbona, a pochi passi dall'Elevator di Santa Justa. Sono da poco passate le 20 e 30, i negozi sono chiusi e Via Dos Sapateiros è illuminata dalle insegne dei negozi. Va avanti Marcolino, si prende lui la responsabilità della scelta. Lo vedo che si avvicina ad una vetrata e si ferma a leggere un foglio attaccato fuori dalla stessa. E' un menù. Lo comincio a leggere anche io, ma è tutto scritto in portoghese e neanche una parola in inglese. Ci guardiamo tutti quanti e decidiamo di entrare.
L'ambiente è molto familiare, ridotto al minimo indispensabile. Entrando sulla destra, c'è un frigorifero a vista con dentro del pesce. Dentro ci saranno si e no 10 persone in tutto. Non è segnalato in nessuna guida turistica, infatti coloro che mangiamo sono tutti del luogo, non ci sono stranieri. Arriva il cameriere e ci fa scegliere dove sedersi. Avevamo diretto un condizionatore che sparava aria fredda, abbastanza fastidiosa. Appena il cameriere ha capito il problema, ha abbassato notevolmente l'intensità del flusso. Appena ci siamo seduti ci ha portato del pane con del burro e dei grissini. Questa cosa merita attenzione, infatti loro portano sempre questo antipasto, se così si vuol chiamare, però non è gratis alla fine ve lo mettono in conto. Per cui se uno non gradisce, non lo mangia e loro non lo mettono nel conto finale. Ma torniamo alla nostra cena. Siamo a Lisbona e cerchiamo il baccalà. Niente da fare, infatti in questo locale il baccalà viene cucinato il sesto giorno della settimana, che corrisponde al nostro venerdì. Insomma la domenica è il primo giorno e così via. Non ci siamo persi d'animo e abbiamo dirottato le nostre scelte, prevalentemente sulla carne, anche se un piatto tipico qualcuno, non ricordo chi, lo ha voluto provare, cioè l'omelette di gamberetti, veramente notevoli. Ma tutta la cena è stata gustosa e meritevole di menzione. La lombata messicana, per cui abbastanza piccante e il filetto erano buonissimi. Da notare che tutti i piatti sono accompagnati da due contorni, cioè da patatine fritte e insalata. Il vino abbiamo bevuto quello della casa e devo dire che era buono e comunque un vino che non ti annienta la testa è un vino valido. Per non farci mancare nulla, abbiamo anche preso un piccolo assaggio di formaggi locali e anche qui non siamo rimasti delusi. Poi siamo passati ai dolci, più precisamente al pudim flan, cioè una crema di latte a budino, un dolce tipico portoghese. Buono, come buono è stato il liquorino finale, un distillato di nocino. E il prezzo? Assolutamente soddisfacente, abbiamo speso 16 euro a testa, praticamente quanto una pizza e qualcos'altro in Italia. Che dire, la scelta è stata ottima e peccato che l'ultima sera abbiamo voluto provare un altro ristorante che purtroppo rientrava nel 10% in cui il nostro fiuto non ha funzionato.
Queste sono le coordinate per chi si trova a Lisbona e vuole provare questo ristotantino tipico: Restaurante Regional, Rua dos Sapateiros 68, tel 213421027

venerdì 13 marzo 2009

B&B Casa Mascia - Dolianova - Cagliari

Devo dire che mettersi alla ricerca di un qualcosa che somigli ad un giaciglio nel mese di Agosto in Sardegna , è veramente impresa ardua. Ho perso parecchio tempo e inviato molte mail e fatto telefonate. Ma un motivo o un altro, niente rientrava nei parametri che servivano a noi, cioè due famiglie con un bambino ognuna. Quando stavo quasi perdendo la speranza, ecco che ti trovo un link che mi porta al sito web di Casa Mascia. Prima cosa è abbastanza vicino a Cagliari, solo 15 chilometri e i prezzi sono veramente buoni. Infatti per 60 euro abbiamo avuto la camera per tre persone, bagno e colazione e poi logisticamente comodo per muoversi. Quando ho telefonato e parlato con la titolare, devo dire che oltre alla disponibilità ho trovato molta cordialità. Ci siamo sentiti più di una volta e alla fine abbiamo concluso.
Le stanze rientrano nella norma, comode per tre persone. Troviamo un armadio, due comodini, un bel letto matrimoniale, comodo e questo è importante, più un letto singolo per il bambino. Non c'è la televisione, perchè si trova nella sala della colazione. Lo stato della stanza è buono e il bagno, molto ampio, ha una bella finestra, una doccia e tutti gli accessori necessari, phon compreso.
Devo dire che trovandosi in un paesino, l'atmosfera è rilassante, compresa quella del bed and breakfast. Esso è tenuto molto bene, sia internamente che esternamente, è molto curato, anche nei piccoli particolari. La famiglia che ci ha ospitato, è veramente gentile. La signora , oltre a fornirci di tutto ciò che avevamo bisogno, non mancava di farci assaggiare qualche prodotto locale, per esempio hanno dei pomodori da insalata sensazionali. inoltre , soggiornando da loro, si hanno delle convenzioni con dei locali e con la cantina sociale di Dolianova. C'è un bel giardino, con delle sdraio e un ombrellone, per poter rilassarsi e permettere ai bimbi di giocare un pochino.
La colazione è la classica all'italiana. con latte, caffè, biscotti, qualche dolcetto, la cioccolata e così via. Insomma c'e tutto quello che serve per cominciare la giornata e immergersi nello splendido mare sardo. La qualità buona e l'atmosfera anche, dato che c'eravamo solo noi.
Ci troviamo in un paesino immerso nella terra della Sardegna, non vedi il mare, ma le montagne e la viticultura non mancano sicuramente. Proprio a 100 metri dal b&b, c'è la fermata dei pullman, che portano nei paesi intorno e a Cagliari. La posizione è tranquilla, non c'è vita notturna e il riposo e il relax è assicurato.

domenica 8 marzo 2009

Villa Adamenko - Banjole - Croazia

Devo dire che mi piace molto mettermi alla ricerca dei posti ove soggiornare nei luoghi in cui andiamo in vacanza. Questo perché la ricerca è capillare, ci perdo tempo, leggo recensioni e quando non ne trovo, vado a naso. Ecco, questo è successo quando ho deciso di prenotare a Villa Adamenko, in una zona non molto frequentata dai turisti, cioè Banjole, che si trova a Pola, in Croazia, nella regione dell'Istria. Quando trovo tutto questo, la cosa mi piace di più, perchè è un pò come andare all'avventura. Certo la similitudine è un pò forzata, ma lasciatemela fare. Dunque la proprietaria è la signora Vlaska, molto puntigliosa sulle regole da rispettare, soprattutto quelle relative ai bambini, vedi gioco del calcio. M anche molto gentile e ospitale. Una mattina io e il mio amico Franchino, passavamo davanti alla sua abitazione. Ci ha fatto accomodare e alle 10 di mattina, ci ha offerto la Biska, che altro non è che la grappa croata. Non abbiamo potuto dire di no, però alla fine non abbiamo fatto una grande fatica a berla. Ma torniamo a Villa Adamenko.
Le stanza è abbastanza grande, con un armadio molto capiente e con dentro le coperte per l'inverno. Perchè anche in inverno ci sono ospiti, infatti nel salone c'è un grande camino. C'è un bel terrazzo con vista sul piccolo porto di Banjole e come le foto che ho postato si può vedere la bellezza di questo al tramonto. Ci sono due comodini, una poltrona e la stanza è tenuta, nel suo insieme, abbastanza bene. La pulizia era a carico nostro, compresa quella del bagno. Ecco questa è una nota un pò dolente, infatti uno dei due bagni, uno per stanza, è posto al piano inferiore, per cui è antipatica la cosa. Il bagno ha la doccia una bella finestra ed è ben attrezzato.
Arrivati, le foto che avevo visto su internet, non hanno fatto altro che confermare la struttura, ma soprattutto la bellezza esterna della Villa. Il grande giardino che la circonda con i filari delle viti è molto bello. La proprietaria è molto gentile e comunque presente in qualsiasi momento ne avete bisogno. Se per caso si assenta vi avverte e vi lascia un punto di riferimento o il cellulare di chi è in zona, quasi sempre il marito. Nel giardino c'è un barbeque con annessa legna, che noi abbiamo sfruttato per un paio di sere, preparando delle belle bistecche e degli spiedini alla brace. E dopo ci siamo accomodati sulle sdraio che sono li a disposizione. Durante il nostro soggiorno c'erano due ragazze olandesi, che comunque non si vedevano mai, perchè andavano via all'alba e tornavano la sera.
La colazione noi abbiamo deciso di prepararla da soli, facevamo la spesa nei supermercati introno e lì approntavamo noi. Ci mettevamo o nella cucina o sotto il portico e ci godevamo la calma e il rumore del mare.
Il paesaggio è perfetto, davanti ai il mare e dietro le colline, ma sembrano ancora inesplorate. Insomma danno un senso di novità, non so spiegarlo bene, è una sensazione personale. A pochi centinaia di metri c'è un autobus che passa e porta sulla strada principale e da li ci si può muovere per le località più vicine, Pola da una parte e Kamenjak dall'altra. La posizione tranquilla, significa che a Banjole la vita notturna è praticamente inesistente. Sola una sera, al piccolo porto, abbiamo trovato una festa locale, in cui la birra andava a fiumi, si ballava e c'era il gioco delle tre palle un soldo per i bambini. Insomma sembrava di essere tornati indietro di un pò di anni. C'è un piccolo campo di calcio in cemento all'inizio della località di Banjole, anche un pò obsoleto e questo è l'unico modo di fare qualche sport, oltre che farsi una bella nuotata, facendo attenzione agli scogli.
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