martedì 27 luglio 2010

Restauracja Stara Chata - Mragowo (Sensburg) - Masuria - Polonia


Siamo arrivati a Mragowo dopo circa sette ore di viaggio da Cracovia.Siamo tutto fuorché riposati , ma cosa preponderante, siamo affamati. Lasciate le valigie in albergo, una rapida rinfrescata e cominciamo a metterci in cerca del luogo ove poter mettere in moto le nostre mascelle.
Camminando per la piccola località ci rendiamo subito conto che non ci sono molte scelte, per cui tra quei pochi locali dobbiamo decidere di entrare e sedersi.
Sulla via principale vediamo Stara Chata, non ci sembra male, anche se all'interno non c'è nessuno. Forse è ancora un pò presto per le abitudini dei locali, così abbandonando ogni remora ci decidiamo ad entrare.
Entriamo e la signora ci fa accomodare in un'altra saletta, molto carina e raccolta. L'interno è quasi tutto in legno, sembra di essere in una baita. L'inverno è molto rigido da queste parti e così anche l'arredamento ne risente. C'è un solo piccolo problema, la signora non parla inglese, cioè ne masticava veramente poco. E qui entra in ballo la famosa allergia di Roberto alla cipolla. Il problema è abbastanza serio in quanto non si riesce a capire quali sono i piatti esenti da questo prodotto. Logicamente Alfredo prende in giro Roberto facendo foto prima e dopo le pietanze che mangia. Ma comunque alla fine tutto bene e come vedrete ci sarà l'ennesima conferma dell'ottimo rapporto qualità/prezzo. Iniziamo con le bevande , stasera evitiamo la birra e assaggiamo un calice di vino rosso a testa, oltre alle bottiglie di acqua (piwo zywiec). Per iniziare ci buttiamo su delle zuppe di funghi, niente male. Poi , dato che ancora non li avevo assaggiati ho preso una porzione di pierogi, che altro non sono che dei ravioloni ripieni di carne e senza alcun condimento. Ecco questo è uno dei loro piatti nazionali, ma devo dire la verità abbastanza scialbo. Per proseguire la serata abbiamo preso delle fette ci carne, che di pollo o tacchino e che di manzo, accompagnate da insalata, patate bollite o al forno e funghetto sott'olio. Niente male, anzi piatto gustoso.
Per chiudere in bellezza, siamo arrivati al dolce con che con una torta di formaggio, chi con una di mele, entrambe guarnite con cioccolato. caldo, panna e gelato.
Nonostante la difficoltà con la lingua, alla fine siamo riusciti a comprenderci vicendevolmente con la signora e comunque alla fine il locale si è popolato abbastanza.
Il prezzo per la cena? 12 e 50 centesimi a testa , mancia compresa. Non aggiungo altro.

lunedì 26 luglio 2010

Hotel Anek - Mragowo - Masuria - Polonia


Preso Alfredo a Katowice, ci dirigiamo a Mragowo, in Masuria nella regione dei laghi. Ed è durante questa fase di viaggio che abbiamo scoperto che la Polonia è anche il paese delle cicogne. Quante ne abbiamo viste, quanti nidi con i cicognotti dentro. Una vera e propria scoperta, tutto veramente molto bello. Dopo circa sette ore di viaggio arriviamo a Mragowo e sempre grazie al nostro tom tom, arriviamo direttamente in hotel.
Da fuori l'impressione è ottima e basta scorgersi un pochino per vedere che affaccia direttamente sul lago. Il parcheggio è molto grande e un bel sole, ancora alto nel cielo, ci da il benvenuto all'hotel.
Espletate le operazioni di check inn, ci viene data la chiave della camera, la quale deve essere aperta necessariamente da Jacopo. La stanza è veramente grande, c'è un grande letto matrimoniale e un comodo divano letto da una piazza e mezza, in cui potrebbero tranquillamente dormire due persone. La stanza è tenuta molto bene, ha delle belle tende alle finestre che in qualche modo riescono a trattenere la luce del giorno che arriva solitamente alle tre e mezzo del mattino. Comunque c'è un bel televisore lcd, un minifrigo, una scrivania e il telefono. L'armadio ha spazi ben distribuiti. Ho notato una finezza nel bagno che mi ha colpito, cioè il tappetino per la doccia non è uno per stanza ma uno per persona. A mente mia non ricordo di aver trovato mai questa chicca. Andando sul terrazzino, basta sedersi su una delle due sedie per ammirare un panorama stupendo, soprattutto quando tramonta il sole. La luce rossa del sole che si specchia nelle acque del lago. Tutto veramente bello.
La reception è un punto di forza della struttura, soprattutto in riferimento al fatto che se hai un problema sono sempre a disposizione dell'ospite della struttura. Per esempio Roberto aveva necessità di consultare internet, per un problema che si era creato in Italia. Hanno subito messo a disposizione il computer dell'albergo e un sorriso non è mai mancato. Davanti al bancone della reception, si trova un lcd da circa 40 pollici, con due divani molto comodi. La colazione è abbondante e varia. Non abbiamo provato il ristorante, ma devo dire che la posizione e il profumo erano molto ma molto invitanti. Si vede che è un albergo aperto da poco, ha uno stile moderno, ma non troppo. La sauna e i massaggi non li abbiamo provati in quanto siamo arrivati sempre tardi. Mi è rimasto impresso un particolare, cioè che nel libro degli ospiti che si trovava alla reception, c'era soltanto un commento in italiano, per il resto quasi tutti tedeschi.
La prima colazione non ci ha colpito moto, in quanto siamo capitati la mattina successiva ad un matrimonio che si era svolto nel ristorante dell'albergo. Fare colazione sul terrazzo in riva al lago è stupendo, però la qualità e la quantità a disposizione ci aveva un pò deluso. Speravamo che tutto ciò fosse dipeso dal matrimonio terminato a tarda notte e fortunatamente così è stato. Infatti le altre due colazioni sono state ottime, abbondanti e con la signorina che serviva ai tavoli sempre molto gentile e disponibile ad ogni nostra richiesta.
Insomma in generale un'ottima colazione, bevande comprese.
Ci troviamo nel cuore della Masuria e l'albergo si trova proprio a pochi passi dalla piazza centrale di Mragowo. La sua posizione tranquilla lo rende un luogo ottimale per riposarsi e rilassarsi. Insomma è uno di quei posti in cui verresti volentieri a ricaricare le pile. Non è luogo per coloro che vogliono divertirsi e ballare. Vita notturna quasi pari a zero, tranne il sabato sera, dove evidentemente tutti pensano a divertirsi, bere e ballare.
E' sicuramente il più bell'albergo che abbiamo provato, almeno per me. Lo ricordo con molto piacere e francamente ci tornerei volentieri, peccato sia molto lontano, ma nella vita mai dire mai.

sabato 24 luglio 2010

Passo dello Stelvio - Trentino Alto adige - Italia



Il Passo dello Stelvio è il valico automobilistico più elevato in Italia, che mette in collegamento la Valtellina (Lombardia) con la Val Venosta (Alto Adige) e si trova al confine con il Cantone dei Grigioni (Svizzera). Voluto da Ferdinando I d'Austria, è stato progettato dall'ingegnere Donegani e la sua realizzazione è iniziata nel 1822. Il passo , che si trova all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio, ricopre una importante vocazione sia dal punto di vista turistico che da quello sportivo. Nel tempo si è affermato oltre che per lo sci estivo e la possibilità di arrivare tramite funivia fino ai 4000 metri dei ghiacciai, soprattutto per la famosa Cima Coppi, che prende il nome dal famoso campione. Il passo è chiuso da Ottobre a Marzo e si trova a 2758 metri sopra il livello del mare.

Restauracja Cafe Uni - Wroklaw (Breslavia) - Polonia


Questo locale si trova nel cuore della zona universitaria della città e precisamente sulla piazza antistante dell'entrata della stessa. Questo locale, di aspetto molto giovanile, è aperto tutti i giorni dalle 10 di mattina alle 24. Ha un fascino molto particolare, in quanto è dotato di una sala interna, adatta a sorseggiare drink e ascoltare musica , e da un patio esterno, in cui è possibile mangiare i piatti della cucina polacca con qualche incursione internazionale. Trovandosi nel cuore del quartiere universitario, la clientela rientra in un target molto giovane. Tra le peculiarità del locale, troviamo vari cocktail dai nomi molto stravaganti come vedova verde (zielona wdowa), sogno di un ubriaco (marzenie pijaka) o cacciavite (sru-bokret). Il locale accetta le maggiori carte di credito come forma di pagamento.

venerdì 23 luglio 2010

Ciasteczka z Krakowa - Pasticceria Bar - Cracovia (Krakowa) - Polonia


E' una giornata piovosa, Cracovia sembra che non voglia farsi vedere con il sole. Abbiamo appena finito la nostra visita al Castello e visto che è ora di pranzo, cerchiamo un posto dove rifocillarsi. Però non vogliamo la classica paninoteca , cerchiamo qualcosa di particolare. Siamo sicuri che questa città potrà stupirci con qualcosa di molto bello.
Continuiamo la nostra camminata con Jacopo che comincia a sbuffare, sia per la pioggia che per la fame.
Continuiamo a camminare e così tutti ci fermiamo davanti ad una vetrina con delle cose che in apparenza sembrano buonissime. Internamente il locale è veramente carino, sembra di essere davanti ad una caffè viennese, con un arredamento molto caldo.
In pochi istanti prendiamo la nostra decisione ed entriamo.
Appena entrati ci accomodiamo in un tavolo libero, mentre in uno accanto ci sono delle ragazze con probabilmente un professore, insomma sembravano delle studentesse universitarie. Ci sono una ragazza e un ragazzo che si occupano della clientela. Decidiamo di avvicinarci al bancone e scegliere un po’ tutto quelle che era presente. La maggior parte erano dolci, tutti stupendamente buoni. Non ce ne era uno che ci ha deluso. Anche quei pochi assaggi di salato erano molto buoni. Da bere abbiamo preso cappuccino, cioccolate particolari e espresso. L'ambiente è molto rilassante, i suoi interni sono soft e con molte foto alle pareti. All'interno ci sono dei rami con attaccate delle palle molto lavorate e simile a quelle che si usano per il Natale. La gentilezza della ragazza che ci ha servito è stata superlativa. Alla fine abbiamo scambiato qualche parola in inglese e ci ha detto che l'anno precedente era stata a Roma. Proprio un ambiente rilassante. Siamo stati seduti circa un'ora e se non avessimo avuto la necessità di continuare il nostro tour per sfruttare al meglio il tempo a disposizione, saremmo rimasti volentieri un altro po'. Gli scaffali all'interno sono pieni di prelibatezze dolci della tradizione polacca, logicamente sempre con prezzi altamente competitivi rispetto alle nostre abitudini di pagamento.
Il conto non lo ricordo, ma per quelle che abbiamo degustato, ricordo che sono rimasto anche quella volta stupito, logicamente sempre in positivo.

martedì 20 luglio 2010

Kopalnia Soli Wieliczka (Miniere di sale ) - Wieliczka - Krakowa - Polonia


Premetto, delle miniere di sale essendomi informato preventivamente, avevo letto soltanto un'opinione negativa in rete. Per cui avendo letto tutto quello disponibile e dopo aver sentito alcune persone che già erano state, sono andato molto ben disposto e molto curioso di vedere questa piccola opera d'arte. Per andare abbiamo impiegato circa un quarto d'ora con la nostra macchina. Devio dire che il navigatore è stato utile non poco. Comunque dopo aver incontrato un po’ di traffico in uscita da Cracovia, arriviamo a destinazione e parcheggiamo il nostro bolide. la miniera è circondata da un vasto giardino, molto ben tenuto. Grazie alle indicazioni ricevute, arriviamo alla biglietteria e per cui in prossimità dell'ingresso. Le visite devono essere per forza abbinate ad una guida. Per cui all'inizio, non essendoci quella italiana, abbiamo optato per quella inglese, ma avendo notato che la spagnola era in partenza, alla fine abbiamo scelto quella.
Appena entrati aspettiamo un pochino e poi cominciamo la nostra discesa consistente in 390 gradini e 64 metri sotto il livello del mare. Continuando la visita si arriva fino a 135 metri sotto il livello del mare. In realtà le miniere arrivano fino a 327 metri disposte su nove livelli, ma i livelli visitabili sono soltanto tre. cominciando la visita si viene subito avvisati che è proibito fare foto e che per avere l'autorizzazione , soprattutto per poter visitare la cattedrale sotterranea, bisogna pagare 10 zloty. La nostra guida spagnola, la quale parlava perfettamente anche l'italiano, era abbastanza scorbutica e forse anche questo ha reso il mio giudizio su questa attrazione non molto positivo. Dunque camminando si cominciano a vedere cose abbastanza interessanti, il modo in cui lavoravano i minatori, il fatto che ci sono le miniere di sale in quanto milioni di anni fa questa territorio era coperto dal mare. Poi quando cominciano ad arrivare i sette nani, ecco che la versione più turistica del luogo prende il sopravvento. Tante statue di sale che sembrano pupazzi, insomma sembra di essere in una disneyland sotterranea. No, non mi piace proprio. Certo quando si arriva alla cattedrale sotterranea, il luogo in cui per fare le foto si deve pagare, la bellezza sale inversamente ai metri sottoterra. Ci sono delle vere opere d'arte. Questa sala fu costruita tra il 1895 e il 1927e la sua perfetta acustica permette di organizzare dei concerti al suo interno.
Uscendo dalla cattedrale c'è la statua di Giovanni Paolo II°. In pratica con questo luogo finisce la visita e si passa attraverso dei negozietti e un grande ristorante , questo veramente particolare.
Dal 1978 la miniera è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità e grazie al suo microclima, ospita un sanatorio che si trova a 200 metri sotto il livello del mare.
Logicamente per uscire non c'è bisogno di rifare i 390 gradini al contrario, ma basta prendere l'ascensore.

lunedì 19 luglio 2010

Restauracja Sioux Classic - Cracovia (Krakowa) - Polonia


E' il giorno di arrivo a Cracovia, la sera siamo abbastanza stanchi. Infatti dopo essere partiti da Breslavia e aver visitato Auschwitz, siamo arrivati in albergo abbastanza esausti. Comunque anche se avevamo dei localini vicino al nostro albergo, decidiamo ugualmente di procedere, a piedi, verso il centro, zona piazza centrale. Arriviamo verso le 21,30 e ancora c'è la luce del giorno. La piazza è ancora molto viva e piena di gente. Ci intratteniamo per una decina di minuti ad ascoltare un gruppo musicale e poi cominciano a cercare il locale per la cena. la difficoltà consiste nel fatto che ce ne sono veramente tanti, così la scelta diventa ardua. Ti fermi davanti ad uno, però vedi che anche quello accanto non sembra male. Alla fine ci colpisce un ristorante con gli interni stile saloon e con la testa disegnata di un sioux. Ed infatti il nome del luogo è proprio Sioux, leggiamo il menù esposto fuori e entriamo.
Ci fanno accomodare in un tavolo tondo e quasi subito vengono a prendere le ordinazioni. Da bere la classica birra locale, poi tre zuppe, Roberto niente in quanto soffre del solito problema relativo alla cipolla. Ecco, le zuppe niente di particolare, erano ai funghi, però troppo saporite, insomma il glutammato era in quantità troppo elevata. Però c'è da dire e questo è valso per tutta la cena, della gentilezza e affabilità del cameriere. Parlava un ottimo inglese. Torniamo alle altre portate, Roberto ha preso un filetto di manzo con patate al forno e insalata condita con pomodorini, olive e feta, mentre la restante parte del gruppo ha optato per una bistecchina con patatine fritte, insalata di crauti e rape rosse. Anche in questo caso la cipolla ha fatto la differenza nella scelta. Purtroppo la carne niente di particolare, non molto saporita e comunque un pò stoppacciosa.
Il dolce invece ha superato brillantemente la prova, infatti l'applepie è stata veramente notevole. Forse non la migliore in assoluto, però buona e con un bell'aspetto, infatti era guarnita con cioccolato caldo, panna e pallina di gelato al cioccolato.
Insomma alla fine , bevande e caffè compreso, abbiamo speso 253 zotly, pari circa a16 euro a testa, insomma del rapporto qualità/prezzo non si può proprio dire nulla.
In definitiva un bel posto, infatti c'è anche una sala al piano superiore, molta gentilezza, ma sicuramente a livello di cucina c'è di meglio.

venerdì 16 luglio 2010

Restauracja Fabryka Pizzy - Cracovia (Krakow) - Polonia


La sera che abbiamo deciso di andare in questo locale, trovato per caso, veniva giù tanta di quella pioggia, che è difficile dimenticarlo. Ma anche per un altro motivo è difficile dimenticare questa giornata, in quanto è stata l'unica che ci ha regalato brutto tempo, per il resto è stata una vacanza sotto il segno del bel tempo.
Insomma pioggia insistente e voglia di cercare un posto ove rilassarsi e mangiare. Dato che Jacopo si lamentava del fatto che lui non decideva mai dove poter mangiare, abbiamo lasciato il tutto al suo fiuto. E anche stavolta il piccolo Vissani non ci ha deluso.
Entriamo e ci fanno accomodare in un bel tavolo in legno. Prima di decidere cosa prendere e capire dove eravamo capitati, diamo un'occhiata in giro e vediamo che il locale è tappezzato di prime pagine di quotidiani italiani e comunque tutti di recente pubblicazione. I vini esposti sono quasi tutte etichette italiane, alcune sconosciute ma altre anche abbastanza importanti.
La cameriera, molto simpatica, ci porge il menù e dopo un iniziale disorientamento dovuto al fatto che non vedevamo la lingua inglese, siamo pronti per ordinare.
Come antipasto prendiamo tre piccoli calzoni ripieni, tutti di gusti diversi, uno addirittura con l'ananas, niente male devo confessarlo. Stufo di mangiare carne, opto per una ricca insalata con grana e prosciutto di Parma. Me la sono gustata piano piano e devo dire la verità mi ha saziato alla grande. Carla e Jacopo, invece si buttano su un classico piatto della cucina italiana, cioè gli gnocchi. Io rimango abbastanza perplesso circa la loro scelta, anche perché sono contrario a prendere piatti italiani all'estero. Jacopo li prende con il sugo, mentre Carla si spinge oltre, cioè gratinati al forno. Mentre io mangio la mia insalata, penso a loro che hanno fatto questa scelta, secondo me, nefasta. Arrivano i due piatti, molto abbondanti e con un ottimo aspetto. Ancora rimango sulle mie posizioni, ma quando me li fanno assaggiare, devo ammettere la mia sconfitta. Erano veramente buoni e quelli di Carla ancora di più. Non potevo credere di essere in Polonia e mangiare degli gnocchi così buoni. Poi sarà stata l'atmosfera del locale, la gentilezza delle cameriere, ma siamo stati veramente bene. La cena è proseguita e terminata con una bella fetta di apple pie. Non c'è niente da fare, la Polonia è il regno della torta di mele. Anche quella assaggiata qui è molto buona.
Come al solito Jacopo chiede il conto e quando spendi 96 zloty, cioè 24 euro in totale, cioè 8 euro a testa,bevande comprese, cosa vuoi dire?
Perfetto rapporto qualità/prezzo, tutto qui!

giovedì 15 luglio 2010

Hotel David - Cracovia (Krakow) - Polonia


Francamente dopo l'esperienza non molto positiva di Breslavia, avevamo timore che lo standard alberghiero polacco tendesse un po’ al ribasso. Per cui eravamo abbastanza ansiosi di valutare questo albergo. Grazie al navigatore, siamo arrivati con comodità al nostro indirizzo di riferimento. Parcheggiamo la macchina e cominciamo a scaricare i bagagli. Espletiamo la pratica del check inn e ci vengono consegnate le chiavi della stanza. Avendo dimenticato un giubbino in macchina, torno indietro e intanto Carla e Jacopo salgono in camera. Quando arrivo anche io, Carla mi apre e tutta soddisfatta mi dice "Questo è un albergo, anzi un Signor albergo". Se passa il suo giudizio, significa che è veramente valido. L'impressione visiva è proprio positiva, non c'è nulla d aggiungere, per il momento.
La stanza è una tripla abbondante, nel senso che si sta veramente comodi. Il terzo letto, quello dove dorme Jacopo è a una piazza e mezza, insomma stava bello comodo. La televisione lcd con ricezione di canali satellitari, il frigorifero, l'asciugacapelli e le finestre con doppi vetri, costituiscono i comfort più importanti della camera. Da notare che ogni giorno vengono lasciate, gratuitamente, tre bottigliette di acqua minerale, in quanto l'acqua non è potabile. Anche la pulizia è stato un altro fattore positivo, insieme al bollitore che ha permesso di sorseggiare a Jacopo e a me un bel tè. La stanza era in ottime condizioni e comunque arredata con gusto e sobrietà, tende comprese. L'affaccio della nostra stanza era da un lato verso una stradina del Kazimier, l'altro su una piazzetta.
Tutte le volte che ci siamo rivolti alle ragazze della reception, abbiamo ricevuto risposte gentili e adeguate. Per esempio quando dovevamo andare alle miniere di sale, ci hanno sconsigliato un determinato tragitto, in quanto non molto conveniente. Insomma si è sempre respirata un'atmosfera molto cortese e soprattutto un inglese molto comprensibile. Specifico questo aspetto in quanto la lingua inglese, non sempre è parlata e non sempre è di facile comprensione. Già è difficile capire gli inglesi madrelingua.... dall'esterno e poi entrando nella struttura, ci si imbatte in una sensazione di moderno che rispetta comunque le tradizioni di una volta e il tutto con cura e attenzione.
Sicuramente per quanto riguarda i soggiorni in Polonia, qui abbiamo trovato la migliore colazione in assoluto. Una torta ala formaggio a dir poco eccezionale, non quante volte mi sono alzato per riprenderla. Delle piccole brioches ripiene o di ricotta, o di crema o semplice senza nulla dentro, che erano di una bontà unica. Panini buonissimi e affettato di tutto rispetto. Insomma una colazione molto generosa e di ottima qualità. Una sala colazione molto grande e luminosa e con bevande che spaziavano dal classico latte e caffè lungo, per passare ai succhi di frutta di vari gusti. Personale solerte nel togliere i piatti e le tazze sporche e comunque ottima la pulizia e la cortesia nel complesso.
Ci trovavamo nel cuore del quartiere ebraico, in prossimità della sinagoga e comunque nel cuore di Cracovia. Intorno all'albergo e in prossimità della stesso c'erano tantissime cose da vedere e in definitiva, anche se i mezzi pubblici sono molto vicini, per dire la verità non c'è bisogno di loro per visitare le parti più belle di Cracovia, ma basta una bella camminata di circa 10/15 minuti.
L'albergo è sito in posizione ottimale per chi vuole riposarsi, infatti è lontano dai rumori del traffico ed è più facile sentire il rumore del carretto di qualche artigiano.
In definitiva abbiamo pagato 9000 zotly, cioè circa 75 euro a notte in tre e francamente mi sento di consigliarlo vivamente e non solo per l'aspetto economico.

lunedì 12 luglio 2010

Panorama Raclawicka - Breslavia (Wroclaw) - Polonia


Mentre eravamo in aereo per iniziare il nostro viaggio in Polonia, ho sentito parlare di Panorama, ma dato il sonno non ho capito molto bene di cosa si trattasse, anzi avevo proprio capito che si trattava di un belvedere particolare in quel di Breslavia.
Il giorno che abbiamo deciso di visitarlo, mi sono cominciato a rendere conto che forse avevo preso fischi per fiaschi.
All'interno c'erano parecchie persone e le visite partono ogni 30 minuti. Ci siamo un pò riposati nei divanetti posti vicini allo shop relativo a Panorama Raclawicka prima che il nostro turno iniziasse la visita.
Ma insomma di cosa si tratta? Si tratta di una rotonda in cemento che narra al suo interno, in maniera molto singolare, delle battaglie relative all'insurrezione del 1794 a Racławice.
Dunque si tratta di una grandissima tela circolare lunga circa 114 metri e alta 15. Comunque prima di entrare mi informo circa le audioguide, comprese nel prezzo d'ingresso e in italiano, e vengo informato che vengono consegnate proprio in prossimità dell'opera. Perché di una stupenda opera si tratta, di un qualcosa che ti lascia a bocca aperta per la bellezza e per quella dimensione tridimensionale che viene sviluppata dalla tela e dal terreno fatto di arbusti, sabbia e pezzi di recinto in legno, che sono la naturale prosecuzione dell'opera. Per spiegarmi meglio, arbusti, sabbia e tutto il resto, sono veri. Viene fuori uno spettacolo unico e coinvolgente. L'audioguida passo passo, spiega i 114 metri della tela, rende edotti i presenti del significato della battaglia e dell'importanza che ebbe nella popolazione polacca. Questa opera, realizzata da due grandi artisti della scuola realista, è un manifesto patriottico della lotta per l'indipendenza. La battaglia ebbe la capacità di radunare tutte le classi sociali polacche, combattere e distruggere l'esercito russo. Fu un duro colpo per i russi, infatti la tela fino al 1985 fu esposta tra mille difficoltà, provocate soprattutto dal suo messaggio apertamente antirusso.
Solo in quell'anno la tela trovò la sua attuale collocazione, anche se successivamente si provò a spostarla a Varsavia, ma senza alcun successo. Dopotutto è giusto che l'opera rimanga a Breslavia, in quanto è qui che vide la luce ed è qui che ci lavorarono i due artisti principali, cioè Jan Styka e Wojciech Kossaki. Nel proseguimento furono aiutati da altri sette artisti. Il lavoro , che durò circa un anno, fu eseguito in occasione del centenario della famosa battaglia.
Devo dire che non è pensabile visitare Breslavia e non ammirare questa opera, la quale potrebbe essere assimilata ad interessante invenzione che precedeva le sale cinematografiche.
Da non perdere, visto anche il prezzo di ingresso, cioè 20 zloty l'intero e 15 il ridotto. Insomma in tre abbiamo speso circa 13 euro.

venerdì 9 luglio 2010

Campo di concentramento di Auschwitz Birkenau - Polonia


Auschwitz è stata la prima tappa che abbiamo fissato in questo tour della Polonia. Volevamo andare per cercare di capire, ma soltanto quando si è li, si riesce a provare quella sensazione di amarezza, tristezza e molto altro ancora.
E' il giorno del trasferimento da Breslavia a Cracovia e questo triste luogo si trova lungo la strada.
Lasciamo la macchina nel parcheggio custodito, in quanto avevamo le valigie ben in vista e non era consigliabile lasciarle troppo in evidenza. Pian piano ci avviciniamo all'entrata del museo, per cercare di capire se ci fosse qualche guida in italiano, erano quasi le 15, ma purtroppo l'ultima escursione guidata era partita da un bel pò. Così indecisi tra il tornare il giorno successivo e prenotare la guida o entrare e andare da soli, abbiamo optato per la seconda. Secondo me è stata la cosa migliore, perchè generalmente per vedere tutti e due i campi , insieme alle guide ci si impiegano circa 3 ore, noi solo per Auschwitz 1, abbiamo impiegato lo stesso tempo.
Ci siamo chiesti spesso, Carla e io, se era il caso di andare e portare Jacopo, dopotutto ha solo 10 anni. Non sapevamo come potesse reagire, gli abbiamo spiegato cosa andavamo a vedere e detto a grandi linee le motivazioni di tanta crudeltà.
Dopo aver passato il tornello di entrata, cominciamo ad entrare in uno dei luoghi più tristi della storia contemporanea. La famosa scritta, recentemente rimessa a posto dopo essere stata deturpata, segna l'inizio di un qualcosa che è di difficile spiegazione, per una mente normale. Sono appena passate le 15 e ci sono molte visite guidate, insomma c'è molta gente, di varie nazionalità e delle età più diverse. Con piacere noto che ci sono molti giovani, ciò significa che non si vuole dimenticare l'atrocità avvenuta. Cominciamo a visitare i blocchi, cerchiamo di capire le condizioni di vita dei prigionieri e magari comprendere i loro pensieri. Camminando all'interno del campo, mi rivengono in mente i film che ho visto e quei fili spinati e i cartelli di pericolo, mi diventano famigliari. A turno entriamo nei blocchi, andiamo prima in avanscoperta e vediamo se è il caso che Jacopo entri. Ricordo che solo in uno non è entrato, in quello dove c'erano le foto e le storie dei bambini, non era proprio possibile. Ho visto cose che difficilmente dimenticherò. Vedere quella vetrata piena di capelli, circa 7500 kg, è impressionante. Come le migliaia di scarpe, divise da quelle dei bambini. E allora mi torna in mente "Il bambino con il pigiama a righe", di cui ho letto il libro ma mi sono rifiutato di vedere il film e di quel filo spinato che divideva due bambini, che in realtà avevamo molte cose in comune. Il muro della morte è un altro di quei luoghi difficili da dimenticare, ma forse alla fine è tutto l'insieme che ti rimane addosso. Si addosso, perchè è come uno scontro frontale, da cui ti riprendi solo dopo molto tempo e solo se sei fortunato. Abbiamo spiegato a Jacopo alcune situazioni, per esempio quella relativa al fatto che li facevano mangiare poco, in modo da poter entrare in più persone sullo stesso giaciglio, dire letto mi sembra abbastanza azzardato. Ma ecco che passa il tempo, sono circa le 17 e il silenzio la comincia a fare da padrone. Le visite organizzate non ci sono più. Cambia il tenore della visita, sei li perchè vuoi veramente capire e non, come ho visto, solo per fare foto ricordo, magari mettendosi in posa vicino a qualche luogo particolare. Arriviamo di fronte al padiglione 10, quello del dottor Mendel e sfortunatamente, o forse è meglio dire per fortuna, era chiuso. Dico questo perchè chiunque abbia visitato questo blocco, ne è rimasto scioccato. I suoi esperimenti su donne e gemelli, sono qualcosa di abominevole, che secondo me non rientra nell'essere umano. Il silenzio e il vento nel campo, sembrano farti compagnia, per farti comprendere ancora meglio il dolore che si provava. Nel blocco 21 è allestita una mostra in ricordo degli italiani deceduti, con la famosa scritta di Arrigo Levi "Se questo è un uomo". Quello dedicato agli ebrei è lugubre, qui Jacopo è voluto uscire quasi subito. L'ultima cosa che abbiamo visto, è il forno crematorio. Non ho parole, le ho terminate, come i miei pensieri più buoni, per cercare di comprendere. Ripercorro la strada verso l'uscita e penso di aver visto un'atrocità unica, penso che ognuno di noi, ma soprattutto i giovani, dovrebbero essere messi in grado di conoscere tutto questo.
Sono orgoglioso di aver portato mio figlio, ho cercato di spiegargli e non so quanto abbia potuto capire fino in fondo.
La mattina dopo gli ho chiesto della visita e lui mi ha risposto che prima di addormentarsi ha ripensato a molte di quelle cose che aveva visto.
Non dimentichiamo e non facciamo dimenticare , perché senza il ricordo non c'è futuro.

giovedì 8 luglio 2010

Dvor Polski - Ristorante - Breslavia - Polonia


E' il nostro secondo giorno a Breslavia, è veramente una città carina e per importanza è la quarta della Polonia. La sua piazza centrale è seconda solo a quella di Cracovia, la più estesa di tutta l'Europa. Ma torniamo a noi e al fatto, che dopo una giornata a camminare, abbiamo qualche dubbio su dove andare a cena. Sarà che ci sono molti locali, sarà che la piazza è piena di gente, di suoni e di rumori, di giocolieri e di luoghi ove sorseggiare una bella birra fresca. Alle 21 il sole è ancora alto nel cielo e non ti rendi conto che l'ora del mangiare si avvicina. Per pensare meglio ove sederci, ci fermiamo in una birreria sulla piazza e degustiamo una delle loro birre artigianali ad un prezzo sbalorditivo, cioè un euro mezzo litro di birra.
Comunque dopo la bevuta continuiamo la nostra scelta e alla fine, senza rendercene conto, ci accomodiamo in uno dei locali più importanti di Breslavia, uno di quei locali che le guide definiscono cari, perchè frequentati da persone importanti.
Appena ci sediamo arriva subito una solerte cameriera che ci offre il menù. Roberto le spiega subito il suo problema, cioè la sua allergia alla cipolla, una cosa abbastanza seria. La cameriera, che parla perfettamente la lingua inglese, si premura di chiedere in cucina quali siano i piatti privi di questo prodotto. Noi tre scegliamo una gustosissima zuppa di funghi, mentre lui deve optare per una zuppa di pomodoro, però veramente buona anche quella, infatti al suo interno c'erano anche degli spaghetti. Primo piatto o antipasto che si voglia, veramente buono. Da bere birra e acqua minerale. Per secondo Jacopo prende una cotoletta di pollo, Roberto una bistecchina di manzo, mentre Carla e io optiamo per un pancake ripieno di carne. Valutazione più che positiva per tutti i piatti. E che dire, siamo in posto stupendo, con la fontana illuminata e gli artisti di strada che rallegrano la piazza. In precedenza siamo andati in bagno a lavarci le mani e con nostro grande stupore, abbiamo capito dove ci trovavamo. Gli interni sono stupendi, alle pareti foto di personaggi noti e importanti. A quel punto rileggendo la guida abbiamo capito dove ci eravamo seduti. Comunque continuiamo tranquillamente la nostra cena e la chiudiamo alla grande, mangiando la più buona applepie (torta di mele), mangiata in tutta la Polonia. Buona, buona, buona, guarnita con panna, cioccolato e una pallina di gelato alla vaniglia. Per chiudere due espressi, anche loro bevibili e alla fine arriva il conto.
Mandiamo Jacopo a chiederlo, logicamente in inglese, ma non si capisce con la cameriera la quale invece del conto, the bill, porta una birra. Risata e arriva il conto.
Quanto abbiamo speso? Per la precisione 203 zlody, cioè 50 euro, cioè 12 euro e cinquanta centesimi a testa.
Che dite, è buono il rapporto qualità/prezzo?

martedì 6 luglio 2010

Akira Bed and Breakfast - Breslavia (Wroclaw) - Polonia


Atterrati a Berlino, ci rechiamo presso l'Europe Car a ritirare la nostra auto per iniziare la vacanza, destinazione Polonia, prima tappa Breslavia. I chilometri percorsi nel territorio tedesco vanno via come l'olio, la strada è ben tenuta e scorrevole. Appena passiamo il confine, sembra di stare su una mulattiera, per circa 25 chilometri è veramente una tortura. Se tutte le strade sono così è veramente un guaio. Fortunatamente il tutto passa e dopo circa tre ore arriviamo a Breslavia e grazie al mio tomtom, a cui avevo memorizzato l'indirizzo del B&B, arrivare a destinazione è stato molto semplice.
Scarichiamo le valigie, espletiamo le operazioni di registrazione e ci avviamo alla nostra camera. E' un piano terra su strada, insomma non proprio il top. La stanza è relativamente spaziosa, insomma giusto per i tre letti e per un paio di comodini. La pulizia lascia un pò a desiderare, insomma hanno dato una botta superficiale, ma forse un pò ovunque è così. C'è la televisione lcd, ma purtroppo non c'è il telecomando, così la sera per spengerla bisognava alzarsi. tra i letti e il muro, c'era qualche ragnatela e il materasso veramente scomodo. Però per questa cosa, devo dire che io soffro di mal di schiena, per cui forse non faccio testo.
Insomma in generale una sufficienza stiracchiata.
Le condizioni generali della struttura sono buone, soprattutto vedendo l'esterno si ha un'ottima impressione. La reception, attiva 24 ore su 24, è sempre molto attenta agli ospiti e disponibile per qualsiasi chiarimento e aiuto riguardo a come arrivare ai luoghi di maggior interesse della città. Insomma la cortesia non manca, anzi. E poi sono tutti giovani, il che non guasta. Il bar dell'hotel. offre qualche bottiglia di bevanda fresca e un caffè espresso, quello delle macchinette, insomma niente di speciale, ma comunque bevibile.
Dunque tra tutte le colazioni consumate tra Polonia e Berlino, questa è stata sicuramente la più scarsa. Non molta scelta e varietà ridotta all'osso. Bisogna comunque dire che se avevi molta fame, ti potevi riempire, comunque però senza un gran piacere. Nella sala colazione, l'atmosfera era rallegrata dalle pareti che avevano una carta molto simpatica e dalla televisione, che comunque teneva desto l'ambiente.
La posizione della struttura, primo piano a parte, è molto tranquilla e comunque all'interno c'è un piccolo patio all’aperto dove poter scambiare due chiacchiere o fumare comodamente.
I mezzi pubblici non sono proprio vicini, bisogna percorrere circa 600/700 metri a piedi, anche se a dire la verità, basta percorrerne qualcuno in più e ci si trova nel centro della città.
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