lunedì 11 gennaio 2010

Airport Inverness - Inverness - Scozia

E' il 1° Luglio di quest'anno (2009) e dopo aver fatto gli ultimi giri a Inverness, dove si spende alla grande, prendiamo il taxi che ci porta in circa 15 minuti all'aeroporto. L'imbarco bagagli non è ancora attivo, così , insieme a Jacopo e Marcolino, decidiamo di effettuare un giretto all'interno della struttura. Ma quanto è durato questo piccolo tour interno? non più di 7/8 minuti e andando con molta , ma molta calma. Guardando il tabellone sui voli in partenza, vediamo che il nostro, programmato per le 19 e 10, è l'unico della giornata, anzi c'è ne era stato uno la mattina molto presto per un'altra destinazione che ora non ricordo. Fortunatamente apre l'imbarco, così possiamo toglierci una parte dei bagagli, che non sono pochi, in quanto la nostra permanenza in Scozia è stata di otto giorni e ore ce ne attendevano altri quattro a Londra. Imbarchiamo il tutto e proviamo a rilassarci. All'esterno c'è un grande parcheggio, che fatico a pensare che possa diventare pieno di macchine. Il panorama intorno è interessante e con i colori del sole che fa capolino tra le nubi, è molto suggestivo.
A questo punto ci sediamo al bar, che serve anche pietanze calde e mangiamo qualcosa. Nel frattempo Jacopo fa amicizia con due bambini spagnoli e tra loro parlano una lingua internazionale, quella dei gesti e dei giochi. Ad un certo punto, vedo Marcolino che cambia sguardo, si fa un pò cupo e mi indica il tabellone delle partenze. Il nostro volo viaggia con 60 minuti di ritardo. Porca paletta, una vera iattura. Questo significa arrivare a Londra Luton più tardi e comunque non prima di mezzanotte in albergo. Ma il bello è ancora da divenire. Infatti alle 19 precise, tutti i negozi, bar compreso, posti all'interno dell'aeroporto, chiudono. Non gli interessa nulla che comunque circa 200 persone rimangano per un'altra ora, è l'orario di chiusura e basta! Ma non è finita, in quanto dall'altoparlante,in un inglese stretto, sento il cognome di mia moglie, che comunque era accanto a me. Ci rivolgiamo al banco informazioni e poi lei è pregata di presentarsi al posto di polizia. Non sono molto tranquillo, ma quando la vedo tornerà, mi spiega che le hanno fatto aprire una borsa e tirare fuori tutto. Insomma i controlli non sono mai troppi, soprattutto visti gli ultimi avvenimenti. Quando stiamo per passare i controlli di rito, Jacopo scopre di non avere la psp, corre verso i tavoli del bar e li la ritrova.
Alla fine riusciamo ad imbarcarci sul nostro volo easyjet.
Che dire, un piccolo aeroporto, con un grande parcheggio, con qualche negozio e mai frequentarlo dopo le 19.

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