martedì 7 dicembre 2010

Agriturismo Valle della Regina - Cerveteri - Roma


Giornata veramente invernale, è venuta giù tanta di quell'acqua che non sapevo se sarei mai arrivato alla Valle della Regina. Era la prima volta che venivamo in questo posto e l'occasione è stata quella per uscire insieme ai nostri amici e farli conoscere in vista del prossimo capodanno che ci attende in quel di Gubbio. La compagnia è stata ottima, siamo stati veramente bene, anche i bambini, grazie a Carla, si sono divertiti. Certo se il tempo fosse stato più mite, loro si sarebbero divertiti molto, perchè di spazio ce ne è veramente tanto.
Ma comunque siamo venuti per degustare, stare in compagnia e sperare di magiare bene. Ecco abbiamo mangiato bene, ma nulla di più.
Dunque appena arrivati ci siamo seduti al tavolo che avevamo riservato. Inattesa che arrivassero Ale, Mirco e Alessio, abbiamo chiacchierato un pochino e spizzicato qualche pezzetto di pane. Sul tavolo c'era un foglio con la scelta dei piatti relativi al menù fisso e un elenco di altre pietanze fuori menù. Appena siamo tutti presenti, arriva il cameriere il quale prende le ordinazioni. Optiamo per sei antipasti, da dividere fra tutti. L'antipasto è composto da affettati, verdure fritte, fagioli con le cotiche e trippa al sugo. Di queste due ultime pietanze è un assaggio. Arriva anche un piatto di formaggi con delle ricottine. Antipasto buono, con nota di merito per la trippa. Per i primi, nel menù fisso, la scelta è tra polenta e fettuccine ai funghi porcini. Scelgo le fettuccine, che dicono fatte in casa, ma a me non sembra proprio così. Però l'aspetto è buono, meno il sapore. Sono insipide e il condimento non da quel sapore che ti aspetti. La polenta, anche se non l'ho assaggiata, sembrava buona. Alessio l'ha mangiata tutta. Passiamo ai secondi, dove la scelta è fra maialino e abbacchio. Anche stavolta opto per il secondo piatto, cioè l'abbacchio. Però non è il massimo, molto cotto, anzi sembra quasi lessato, troppo molle. Per il maialino, che ha preso Carla, la musica è la stessa. Contorni di verdura cotta, patate e insalata completano il pranzo. Dimenticavo una cosa importante, il vino della casa. Non mi è piaciuto per niente, mi spiace.
Ma ora passiamo ai dolci e qui devo dire che il livello si è alzato notevolmente. Molto buoni, specialmente le ciambelline con sopra lo zucchero a velo. Non so se i dolci siano preparati da loro, ma francamente sono veramente ottimi. La crema catalana presa dalla mia signora, e presentata con una bella fiamma, ha superato brillantemente la prova.
Per terminare il caffè e l'amaro o la grappa. Per dovere di informazione, i menù fissi a 25 euro sono stati quattro, mentre gli altri hanno spaziato tra o un primo o un secondo, soprattutto i bambini. Per esempio tre bambini su quattro hanno preso solo il secondo con un contorno, fuori dal menù fisso.
Spesa totale, circa 27 euro a testa, piccoli compresi, mi sembra una cifra un pò troppo elevata, in rapporto a qualità/prezzo.
Comunque siamo stati bene, la giornata, anche se piovosa, è stata allietata da una buona compagnia.

mercoledì 1 dicembre 2010

Biblioteca Apostolica Vaticana - Città del Vaticano


La Biblioteca Apostolica Vaticana, dopo tre anni di ristrutturazioni, è stata riaperta per coloro che ne fanno richiesta e comunque devono avere particolari requisiti, tipo ricercatori universitari, studiosi, docenti o studenti laureati che stiano preparando una tesi specifica per ottenere il dottorato di ricerca. Fin dal IV° Secolo d.C. è acclarata la presenza di un archivio della Santa Romana Chiesa, ma solo dall'ottavo secolo entra in scena la figura del bibliotecario. Alcuni bibliotecari, sono successivamente diventati Pontefici. L'attuale bibliotecario è Cardinal Raffaele Farina che ricopre tale incarico dal 2007, mentre il primo in assoluto fu Marcello Cervini, nominato da Papa Paolo III°. Al suo interno si trovano manoscritti, papiri, monete, stampe ed incisioni di inestimabile valore. La Biblioteca è aperta tutti giorni della settimana, tranne il sabato, la domenica e alcuni giorni prestabiliti, dalle 8,45 alle 17,15.

martedì 2 novembre 2010

Ristorante La Villa di Larthia - Loc. Furbara - Cerveteri - Roma

Nel nostro continuo peregrinare alla ricerca del locale per la comunione di Jacopo, dietro segnalazione, ci imbattiamo in questo luogo, cioè la Villa di Larthia. Prenotiamo e per il Primo Novembre, decidiamo di andare. Il locale, molto grande e con una bellissima distesa di verde, si trova a poche centinaia di metri dalla Via Aurelia, precisamente a Cerveteri, località Furbara. La giornata non è delle migliori, anzi durante il percorso da Roma, ci siamo anche scontrati con una piccola tromba d'aria. Per cui tempo brutto, ma nonostante tutto il panorama che si presenta davanti a noi è molto bello. Il verde sovrasta tutti gli altri colori autunnali e lo spazio per i bambini è veramente tanto. Comunque scendiamo dalla macchina e accompagnati dai nostri ombrelli ci dirigiamo all'ingresso. Il brutto tempo ha fatto andare via l'energia elettrica, per cui niente illuminazione ma la luce che proviene dall'esterno basta e avanza, anche se non c'è il sole. E poi si può mangiare e quella è la cosa importante, perché dobbiamo provare la qualità del cibo.
Ci sediamo al nostro tavolo e subito arriva il titolare per prendere la prenotazione. Siamo in dieci, sei adulti e quattro bimbi. Acqua e un buon vino rosso del Casale Cento Corvi, accompagnano il nostro antipasto, ottimo e abbondante. Si comincia con delle verdure pastellate e affettato misto, poi arriva una bella pirofila con mozzarella di bufala e pomodori. Ottimi sapori. Dopo un pò bisogna fare un pò di spazio nella tavola, perchè arrivano due piatti tipicamente romani, cioè la trippa e i fagioli con le cotiche. Devo dire che la trippa era veramente divina. Il tutto accompagnato con fette di pane bruscato e leggermente caldo. Ora stiamo meglio, così possiamo scegliere i primi piatti. Fettuccine ai funghi porcina, è il piatto classico, mentre Carla opta per i paccheri con sugo e carciofi, mentre io vado sulle tagliatelle con tartufo, noci e funghi porcini. Tutto buono, la qualità della pasta, soprattutto quella lunga, veramente eccelsa. Ma ecco che arriviamo alla miglior portata della giornata, cioè alla carne. A metà con Carla, prendiamo una tagliata all'aceto balsamico. Penso che così buona l'ho mangiata solamente alla Vecchia Posta a Trevi. Una carne sensazionale. Anche la bistecca di carne irlandese è assolutamente da provare, un sapore e una tenerezza incredibile. Patate al forno e cicoria, sia all'agro che ripassata in padella, molto buone.
Chiudiamo con caffè, amaro e grappa invecchiata in barrique.
In tutto circa 30 euro a testa, ma ben spesi e con la consapevolezza di aver mangiato bene. Di sicuro ci ritorniamo, magari in bella giornata di sole sperando che questa bella giornata coincida con la Prima comunione di Jacopo.

sabato 30 ottobre 2010

Restauracja Tekstylia - Danzica - Polonia


Il ristorante Teksylia si trova in prossimità del centro storico della città di Danzica, per cui è un ottimo punto per concludere una giornata trascorsa a passeggiare per le via della città, nota soprattutto per i cantieri e per esser stato il luogo in cui è esploso il primo colpo di cannone della seconda guerra mondiale. Il locale, caratterizzato da un ambiente molto giovane, deve il suo nome al fatto che, un tempo, in questo luogo, c'era un industria di macchine da cucire. Infatti al suo interno si possono ancora notare una macchina da cucire e altri oggetti inerenti. La cucina è improntata sulla freschezza dei prodotti, con piatti di cucina internazionale. Uno fra tutti, i famosi spaghetti alla carbonara. Il locale è dotato di climatizzazione e di una musica di sottofondo, che rende piacevole la conversazione. Consta di una sala interna e di una esterna dotata di ombrelloni, utili durante le ora calde della giornata. Vengono serviti vari tipi di birra e le insalatone sono il punto di forza del locale. Accettano le maggiori carte di credito come pagamento.

venerdì 15 ottobre 2010

Ristorante Pikilia - Berlino - Germania


Pikilia è un ristorante che serve specialità della cucina greca. Si trova nella zona dei laghi a qualche chilometro di distanza dal centro della capitale tedesca, ma facilmente raggiungibile per mezza della metro di superficie. Il locale consta di una grande spazio interno diviso in due sale e di un ampio giardino esterno che durante la bella stagione viene usato per far accomodare gli ospiti e servire le specialità della casa. Il nome del locale deriva da un antipasto misto che si serve nell'isola di Itaca. Tra i piatti più conosciuti troviamo la mussakà, cioè uno sformato di melanzane e carne macinata, la dolmadákia che altro non sono che involtini ricoperti di foglie di vite e ripieni di riso e tra i dolci le baklavàs fatte con miele e noci. Il locale dal lunedì al venerdì è aperto dalle 16,00 alle 24,00, mentre il sabato e la domenica anticipa l'apertura alle ore 12,00. Si consiglia vivamente la prenotazione e vengono accettate le maggiori carte di credito come forma di pagamento.

venerdì 1 ottobre 2010

Ristorante La Bottega del Mare - Capoterra - Cagliari - Italia


Questo pranzo è uno dei più belli che abbiamo mai organizzato, infatti mi ricorda molto la filosofia di Amici Miei. Cosa unisce noi quattro/cinque matti alla famosa serie di film? Semplice, il fatto di aver prenotato un volo da Roma alle otto di mattina per Cagliari e essere rientrati la sera stessa alle 23 circa. Io ho chiamato tutto questo "una mattata", però bisogna dire che è stata proprio bella l'idea che è venuta ad Alfredo. A lui l'idea e io mi son messo in moto per prenotare volo lowcost Ryanair e noleggio auto. Ma andiamo con calma, parlando della nostra mattinata iniziata molto presto, continuata con l'arrivo a Cagliari, presa della macchina e colazione lungo la strada in un bar/pasticceria gestito da marito e moglie che servivano dei dolcetti sardi e delle bombo fritte stracolme di crema. Dopo questo piccolo spuntino, ci siamo diretti al mare, precisamente direzione Chia, località Capo Spartivento. Rivedere dopo qualche anno quei posti è stato proprio bello e ricordare con Franchino la stupende vacanza passata insieme in Sardegna è stato piacevole. Passo indietro, cioè da chi è formato il gruppo Amici Miei? Da Alfredo, Roberto, Franco e da Giulio, un amico di Alfredo, veramente simpatico. Logicamente il quinto ero io. Sulla spiaggia siamo stati benissimo, una piccola brezza non ci ha fatto rendere conto del sole, ancora caldo. Rimanere sdraiato e schiacciare un pisolino, dopo la levataccia, è stato un attimo. C'è chi ha fatto il bagno e che ha deciso di andare in surf. Insomma una svago assoluto e lontano dai pensieri cittadini di tutti i giorni. Ma ecco che si avvicina il pranzo e il luogo è stato scelto da Alfredo, il quale lo aveva provato durante il suo soggiorno lavorativo estivo, per cui ci avviciniamo al luogo prenotato.
Arriviamo in ritardo rispetto all'orario prefissato. Entra prima di tutti Alfredo e si becca il cazziatone dalla proprietaria, diciamo abbastanza sgradevole. Francamente mi è sembrato un pò fuori luogo, in definitiva il locale era ancora con molta gente, bastava dire che dovevamo accontentarci di quello che c'era e noi avremmo accettato ugualmente. Ma, successivamente, leggendo qualche commento in rete, mi son reso conto che è un atteggiamento ripetuto più volte, francamente un atteggiamento molto discutibile. Comunque poi il servizio è stato all'altezza soprattutto grazie a un cameriere il quale è stato molto gentile e presente nel sentire e cercare di risolvere le problematiche di Roberto relative alla sua allergia alla cipolla. Insomma veloce lavatina alle mani e cominciano ad arrivare gli antipasti, bagnati da un discreto vino locale. Buone le cozze, sia quelle con il sugo, sia quelle in bianco. Ottimo il polpo in insalata e le lumache, però quelle di terra, perchè quelle di mare erano un pò saporite. Carpaccio di tonno notevole, insieme alle ostriche. Per ciò che concerne il primo abbiamo mangiato un risotto al nero di seppia ai frutti di mare. Essendoci la cipolla, per Roberto è arrivata una frittura di pesce, delicata e veramente ma veramente buona. Nota particolare, il pane viene servito caldo e bruscato. Il locale è molto grande e lo spazio esterno è piacevolmente arredato, anche con un piccolo angolo con giochi per bambini. Intanto aspettiamo con ansia il secondo, in quanto passando per fare una camminata avevo visto la grigliata di pesce. Quando è arrivata in tavola la foto è stata d'obbligo. Ho veramente sentito il sapore del mare, la spigola e tutto il resto era semplicemente eccezionale. Le seppie, con il nero che è schizzato addosso ad Alfredo, erano sontuose. Per pulire la bocca un piatto di verdure fresche condite con olio e sale. Un bel sorbetto al limone e le mini seadas ripiene di ricotta e scaglie di cioccolato hanno concluso il pranzo, però quello alla sala interna. Infatti per il mirto e il caffè ci siamo spostati all'esterno, con il vento del mare a cullare la nostra stanchezza, dovuta sia all'orario della sveglia, ma anche a ciò che abbiamo mangiato.
Ecco arrivare il conto, totale 200 euro, cioè 40 a testa, costo giusto rapportato a quello e a come abbiamo mangiato. Anche qui situazione un pò spiacevole con la proprietaria, la quale ci ha chiesto di velocizzare il pagamento in quanto lei se ne doveva andare.
Per concludere, si mangia molto bene, servizio buono, proprietaria no comment.

lunedì 27 settembre 2010

Ristorante da Ignazio - Venezia - Italia


E' l'ultima serata a Venezia, il che coincide con l'ultima cena di questa breve e molto bella vacanza nella città lagunare. Come al solito è stata una giornata intensa, piena di belle cose viste e di discreti chilometri percorsi. I bambini sono stati semplicemente perfetti, hanno camminato molto e si meritano un complimento pubblico. ma torniamo all'evento serale della cena. Da studi approfonditi da parte di Carla, ci siamo diretti verso un locale, di cui non ricorso il nome. Arrivati davanti al luogo delle cene, da fuori vediamo che è pieno in ogni ordine di posto, segno evidente che lo studio di Carla era stato molto buono. entra Jacopo e chiede al cameriere quanto tempo ci fosse di attesa prima dio potersi sedere e mangiare. Il cameriere gli dice circa 10 minuti, ma secondo noi erano di più, anche perché avevamo davanti altre persone in attesa. Rapido sguardo fra tutti noi e ci viene in mente che a pochi metri da questo locale ne avevamo visto un altro, molto carino e invitante. A questo punto ci spostiamo davanti da Ignazio, i bambini sono entrati e hanno chiesto se era disponibile un tavolo per sei.
Ci accomodiamo nel giardino, la temperatura è piacevole e l'ambiente è ideale per poter colloquiare. Dopo che ci siamo accomodati arrivati il cameriere, molto gentile di una certa età. Ci porge il menù e prende l'ordinazione per le bevande. Guardando i prezzi e vedendo l'ambiente sappiamo di essere in un locale medio-alto, dal punto di vista rapporto qualità/prezzo. Molto bene anche i servizi igienici, puliti e curati. Ma passiamo ai piatti scelti. Dunque i bambini si dividono un piatto di prosciutto crudo, mentre Carla e Ale optano per un antipasto misto di mare. Però il miglior piatto in assoluto è quello che abbiamo scelto Mirco ed io, cioè involtini di melanzane ripieni di branzino. Semplicemente spettacolari, un vero trionfo di sapori. Delicati e importanti allo stesso tempo. Il tutto bagnato da un bianco della casa, per la precisione un tocai. Per secondo i piccoli scelgono una bistecca, almeno così era scritto sul menù. In realtà era meglio definirle fettine e pi in confronto a quelle mangiate la prima sera, anzi è meglio dire che non c'è proprio nessuna possibilità di paragone. Abbastanza deludenti. Noi quattro abbiamo optato per della pasta fatta in casa con verdure grigliate e pesce. Buon piatto, ma senza enfasi. Una porzione di patatine fritte e quattro dessert, tra cui tiramisù e sorbetto, chiudono la serata.
Questa è la sera in cui abbiamo speso di più, circa 35 euro a persona. Forse giusto per il luogo, ma un pò troppo alto se rapportato alla qualità.
Comunque da provare per le melanzane con branzino, forse mi ripeto, ma erano semplicemente fantastiche.

venerdì 24 settembre 2010

Ristorante Alla Strega - Venezia - Italia


Dunque è domenica 12 settembre, giorno del raduno leghista a Venezia e devo dire la verità non mi sento molto a mio agio, anzi. Tutte queste bandiere verdi con scritte contro la mia città e offese gratuite, mi danno parecchio fastidio. Ma va bene andiamo avanti e cerchiamo ugualmente di visitare questa stupenda città e allora, dopo aver visto la Torre dell’Orologio, cominciamo a camminare senza meta, l’importante è allontanarci il più possibile dalla bolgia verde. Camminiamo e scopriamo angoli di Venezia a noi sconosciuti, quei luoghi che ogni città ha, ma che nessun turista conosce o quantomeno ne viene messo a conoscenza. Vicoli e vicoletti, talvolta sporchi, ma che comunque fanno parte dell’allegoria della città. Insomma camminiamo molto, fino a quando anche i due piccoli cominciano a manifestare le loro perplessità circa il tour che stavamo facendo, soprattutto in riferimento alla loro fame. Così senza rendercene conto ci fermiamo di fronte Alla Strega, il locale intendo. Ci pensiamo due secondi e avendo visto un giardino interno con tavoli, decidiamo di entrare.
Il giardino è abbastanza grande, così si trova un tavolo per noi sei. Non c’è tovaglia, ma solo tovagliette di carta e le posate sono di plastica. I bicchieri fortunatamente no. L’ordinazione la prende il titolare, quello che alla fine ci farà il pistolotto sulla morale e poi scopriremo che alla fine sono solo tante belle parole. La ragazza che serve ai tavoli era di una simpatia pari allo zero. Scostante e scocciata, forse era una giornata no. Comunque dovendo essere uno spuntino e niente di più, prendiamo due porzioni grandi di cicchetti per quattro, mentre i bimbi scelgono uno la pizza all’arrabbiata e l’altro i tagliolini al ragù. Insieme ai cicchetti abbiamo preso quattro porzioni di verdure grigliate. Da bere due birre Venezia, quella tipica del luogo, da 33cl e due bottiglie di acqua da mezzo litro. Alla fine tre caffè. Bisogna dire che mangiare nel giardino è stato piacevole, anche perché la giornata era abbastanza calda. Servizio un po’ lento, sia per portare le ordinazioni, sia per avere il conto. Arrivato il conto ci siamo alzati e siamo andati a pagare direttamente al bancone, dove c’era anche il titolare. A questo punto ci ha chiesto da dove venivamo e che oggi aveva parecchi toscani a pranzo. Ha iniziato a parlare di politica in modo molto qualunquistico, a dire che i giovani non hanno più valori, che per divertirsi devono per forza o ubriacarsi o fare cose senza senso. Cose banali ma con un cero fondo di verità. A questo punto salutiamo , però ci rimane il dubbio di un conto un po’ alto per quelle che avevamo mangiato e comunque di qualità normale, niente di eclatante. Scorriamo lo scontrino e vediamo 9 euro di coperto, non si sa bene riferito a cosa, dato quello che ho scritto in precedenza. Una birra da 33 cl ben 4 euro e 50 centesimi e per chiudere in bellezza il 10% di servizio. Ma servizio di cosa, neanche un sorriso, anzi una cameriera simpatica come le tasse.
Insomma alla fine siamo riusciti a spendere 100 euro, di cui 9 di coperto e altri 9 di servizio.
Fate voi e traete le conclusioni.

martedì 21 settembre 2010

Signor Blum - Venezia - Italia


Signor Blum è una bottega artigiana che si trova nella città di Venezia in zona Campo San Barnaba, a metà strada da Piazzale Roma e da Piazza San Marco. Il negozio è attivo dal 1978 e presenta vari tipi di lavorazioni , tutte in legno e fatte a mano. Su richiesta effettuano lavori secondo le richieste del cliente. Tra le varie lavorazioni che si eseguono quelle più presenti sono le composizioni, i soprammobili, gli orologi sia da parete che da tavolo, i pannelli divisori e i ricordi natalizi, sia da appendere all'albero sia come decorazione per la casa. Molte anche le calamite, sempre in legno, con le varie rappresentazioni della città lagunare in tutte le sue espressioni più note, per esempio la gondola o le maschere di Carnevale. Il negozio è aperto tutti i giorni della settimana sia al mattino che al pomeriggio e osserva la chiusura per la pausa pranzo. Vengono accettate le maggiori carte di credito come forma di pagamento.

lunedì 20 settembre 2010

Science Center - Medizintechnik - Berlino - Germania


Il Medizintechnik è una struttura che si trova nel cuore della capitale tedesca, precisamente tra Potsdamer Platz e la Porta di Brandeburgo. Distribuito su tre piani, il centro voluto da Otto Bock, vuole mettere in evidenza le azioni che gli esseri umani compiono ogni giorno, come per esempio, camminare o afferrare degli oggetti e spiegare come queste azioni si rapportano nel corpo umano. Per esempio i nostri muscoli, tendini e ossa, si muovono in modo talmente armonioso che riescono ad ottimizzare il dispendio di energia e in questo modo riducono la pressione sulle articolazioni. Nella mano l'evoluzione del pollice ha permesso un modo migliore di afferrare gli oggetti e quando quest'ultimo ha cominciato a camminare in posizione eretta, le mani hanno dato il loro notevole contributo per quanto riguarda la stabilità. Con le installazioni multimediali e interattive il visitatore comprende al meglio le meraviglie del corpo umano. Il centro è aperto tutti i giorni dalle 10 del mattino alle 6 del pomeriggio e l'ingresso è libero.

venerdì 17 settembre 2010

Zuraw Gdansky (Gru di Danzica) - Gdansky - Polonia



Zuraw Gdanski o Gru di Danzica in italiano, è una delle meraviglie della città che si affaccia sul Mare del Nord. E' la più grande gru d'Europa costruita nel medioevo. Porta e gru nello stesso tempo, concentrava diverse funzioni. Le ruote del diametro di cinque metri, azionate da uomini che camminavano nella circonferenza interna, comandavano una puleggia centrale in grado di sollevare fino a due tonnellate di merce. Sopra, un'altra puleggia aggiunta nel XVII° secolo serviva a innalzare gli alberi dei velieri.
L'attrazione è visitabile tutti giorni della settimana con orario differenziato nei mesi di luglio e agosto.

Trattoria all'Antica Mola - Cannaregio - Venezia - Italia


Ricordo ancora la prima volta che arrivai in questo locale insieme a Carla e con Jacopo che ancora non era nato. Era l'otto marzo del 1997, la Festa della Donna. Eravamo arrivati da Roma al mattino e non avendo notizie in merito ai locali, abbiamo cominciato a vagare per la città. Tutti i locali erano pieni, in quanto la giornata era speciale. Il tempo non era eccellente, anzi. Ad un certo punto vedemmo questo locale lungo Fondamenta degli Armesini a Cannaregio, non esitammo un attimo ed entrammo in cerca di un posto, anzi due. Il locale era pieno, lo sconforto ormai aveva quasi preso il sopravvento, quando ad un certo punto si avvicina un cameriere, il quale ci dice di aspettare una decina di minuti e nel frattempo ci offre due bicchieri di prosecco. Da quel momento è nata la nostra conoscenza con il locale,successivamente tornati a Venezia siamo sempre ritornati almeno per una cena e francamente non potevamo saltare neanche questa volta. Dopo aver visitato la zona del ghetto, passiamo il ponte e ce lo troviamo davanti. Con i nostri amici decidiamo di prenotare, cos' entro e trovo il cameriere che riposava. E' sempre quello di tredici anni orsono, gli chiedo se posso prenotare per sei e ci mettiamo d'accordo per le venti.
Ci presentiamo puntuali, anzi anche qualche minuto prima e così ci fanno accomodare in giardino. E’ sempre bello trovarsi in questo locale e il cameriere è sempre simpatico e disponibile. Ricordo che l’ultima volta che venimmo qua, Carla ed io, si spaventò per il conto e mi chiese in quanto avevamo mangiato. Ma torniamo al presente e alla bella serata passata insieme ai nostri amici. Arriva il menù e così al momento dell’ordinazione chiediamo qualche spiegazione sui piatti. I bimbi scelgono bruschette al salmone, mentre Carla, Mirco ed il sottoscritto optano per antipasto laguna, molto delicato e saporito. Alessandra va sul classico piatto veneziano, cioè le sarde in saor, definite veramente ottime. Da bere acqua naturalizzata e un litro di bianco della casa, un tocai. Per secondo Mirco ed io non ci facciamo scappare il baccalà mantecato con la polenta, veramente sublime, mentre Alessandra va sul fegato alla veneziana e Carla sulla frittura scampi e calamari, notare scampi sgusciati. Per contorno due verdure grigliate mentre i bambini sono andati alla grande hanno scelto filetto al pepe verde, ma di quantità e qualità veramente elevata. Due dessert divisi fra noi quattro adulti hanno concluso la migliore cena delle tre consumate a Venezia in questo viaggio.
Il conto finale? 147 euro totali, cioè 24,50 a testa, calcolando quello che abbiamo mangiato è veramente un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Dire che lo raccomando è il minimo e la prossima volta che torno a Venezia, all’Antica Mola mi vedranno sempre presente fra uno dei suoi tavoli.

giovedì 16 settembre 2010

Hotel Regit - Mestre - Venezia - Italia


Quando abbiamo deciso di prenotare la nostra breve vacanza a Venezia non sapevamo che coincideva con la fase finale del Festival del Cinema. Dopotutto il nostro anniversario di matrimonio cade il 12 settembre non è che lo potevamo spostare, forse erano gli organizzatori che dovevamo anticipare la feste mondana del cinema. Ma comunque è andata bene lo stesso, un’ottima vacanza e un albergo che non ha deluso le aspettative, nonostante non fosse un cinque stelle come chiedevano Alessio e Jacopo. Dall’aeroporto abbiamo impiegato circa 20 minuti con il pullman ad arrivare a destinazione e dato che erano solo le 9,30 abbiamo lasciato i bagagli, effettuato il check inn e cominciato il nostro tour per le vie di Venezia facendo rientro in albergo soltanto a tarda sera.
Dunque facciamo ritorno la sera in albergo e ci dirigiamo verso la nostra stanza. Siamo al secondo piano e con l’ascensore in un attimo siamo nella nostra camera. Noi siamo in tre ma ci hanno dato una quadrupla così sul quarto letto poggiamo i nostri bagagli. I letti sembrano comodi e in effetti i materassi non sono male. La televisione è piccola e sembra un po’ datato come apparecchio, ma non è indispensabile per cui va bene lo stesso. Forse l’unica cosa è che i canali non sono proprio nitidi, forse qui ancora non è arrivato il digitale terrestre. I vetri sono insonorizzati e questo ci ha permesso di riposare con molto piacere e tranquillità. L’armadio è spazioso e comodo per tre persone. La scrivania è ampia anche se stranamente c’è un solo comodino. Il bagno è ampio e dotato di finestra, non il solito aeratore che non serve quasi mai a nulla. Anche qui vetri insonorizzati e vasca con doccia. Ci sono anche i prodotti da bagno oltre all’asciugacapelli. Il terrazzino è comodo anche se l’affaccio è su strada, per cui ritorniamo alla grande utilità del’insonorizzazione.
Dato che ci sono dei lavori all’ultimo piano della struttura esteticamente non si presenta proprio bene, anche se alla fine è la sostanza quella che conta. E la sostanza ci racconta di una reception organizzata e gentile. Infatti i due titolari, presumo moglie e marito, sono sempre a disposizione della clientela e comunque anche la notte è possibile chiedere al personale per risolvere qualsiasi problema si presentasse. La gentilezza del personale è uno dei punti di forza dell’albergo e questo lo si denota anche quando viene servita la colazione. Detto dei lavori in corso l’aspetto è comunque accettabile.
La colazione è forse l’unica nota leggermente stonata rispetto alla totalità del soggiorno, soprattutto per quanto riguarda la varietà dell’offerta. Un po’ troppo esigua la scelta e comunque anche poco varia. Forse un piccolo aumento di questi due aspetti non sarebbe male. Il sevizio è invece efficiente e sempre presente in maniera celere. Le bevande calde sono buone in quanto preparate direttamente dal bar interno, non male neanche i succhi di frutta, anche se sono solo due tipi, cioè ananas e arancia. Cornetti, yogurt e biscotti, insieme a marmellata e qualche cosa di affettato completano l’offerta.
La struttura è ottima per la visita di una delle città più belle del mondo, cioè Venezia. Per andare in città basta prendere l’autobus 2 o 7 o il Venezia e in dieci minuti si arriva a Piazzale Roma, invece per andare arrivare dall’aeroporto basta prendere il bus numero 15 e con venti minuti il gioco è fatto. La posizione è ideale per la visita e il riposo, dunque questo albergo è assolutamente da indicare a coloro che hanno in mente una visita a Venezia.

lunedì 6 settembre 2010

Hotel Grunewald - Berlino - Germania



E’ l'ultimo dei grandi passaggi da una città all'altra. E' lungo circa 700 chilometri e ci porta da Danzica a Berlino e inevitabilmente ci dice che lasciando la Polonia sta terminando la nostra vacanza. Però ci attendono ancora un paio di giorni a Berlino e li dobbiamo sfruttare al meglio. Dicevo molte ore di viaggio, ma alla fine arriviamo a destinazione. Carla, Jacopo e io, andiamo in albergo, mentre Alfredo e Roberto sono ospiti della sorella di Alfredo. Siamo leggermente fuori Berlino, ad una ventina di minuti di treno, immersi nel verde della foresta e fuori dal traffico giornaliero della capitale tedesca. Lasciamo prima i ragazzi e poi ci dirigiamo verso il nostro albergo. La temperatura è alta ma soprattutto il livello di umidità è molto alto. Comunque arriviamo al parcheggio, scarichiamo i bagagli e ci dirigiamo verso la reception per espletare le operazioni di rito.
Esauriti tutti gli adempimenti di rito, ci dirigiamo verso la nostra stanza, posta al primo piano con affaccio su strada laterale. Fa caldo, ma di climatizzatori neanche l'ombra. La stanza è abbastanza grande, anche se sembra un po’ vetusta. Il bagno è in discreta condizioni, però l’immagine che mi rimane è quella di una stanza lasciata un po’ troppo a se stessa, cioè lasciata un p0’ andare, tanto comunque qualcuno a dormire qui c'è sempre, per cui non è il caso di perdere molto tempo nelle cose che renderebbero il tutto più interessante e con una visione della pulizia migliore. Tutto l'arredamento è completato dalla televisione lcd, dalla scrivania e dal bagno con doccia e asciugacapelli. Ripeto non mi sembra che l'aspetto della pulizia sia uno dei punti di forza di questo albergo.
Vedendo da fuori la struttura non si ha l'impressione ottima , cioè non provo la stessa sensazione piacevole avuta negli alberghi in Polonia, parlando di strutture tutte dello stesso livello, cioè tre stelle. Sembra più un motel che un albergo, anche se poi internamente ha una sala per coloro che viaggiano per incontri di lavoro. La reception è organizzata in modo un po’ particolare, perché generalmente si paga il giorno della partenza invece qui ho dovuto pagare un giorno prima e tutta la chiacchierata relativa a questa cosa è stata fatta con una signora che non parlava una solo parola di inglese. Ecco questa è una cosa assurda, un albergo che alla reception ha del personale che non parla inglese. Fortunatamente un ragazzo ha fatto da traduttore tra il tedesco e l'inglese.
Per quanto riguarda la colazione abbiamo toccato il top, nel senso del massimo. C'era di tutto e di più, veramente da farsi del male. E poi appena terminava qualcosa arrivavano subito a rifornire il tutto. Si partiva dai vari tipi di pane, molto buoni da queste parti, per passare al prosciutto tagliato a mano, per arrivare alle uova, ai formaggi, ai cornetti, insomma potrei stare a parlare e elencare le cose che ho visto per ore. Ho visto anche gente mangiare salsiccia con salsa la mattina a colazione, però questo fa parte di un'altra cultura culinaria. Le bevande erano molte e come il cibo erano varie e di qualità. Insomma questo è il fiore all'occhiello di questo albergo.
L'albergo è posizionato in maniera ottimale, infatti a pochi metri c'è la fermata del treno che in 30 minuti ti porta al centro di Berlino e tutto questo è molto positivo, in quanto la sera dopo una giornata passata ad esplorare la capitale tedesca, il riposo coniugato alla posizione tranquilla, è cosa molto piacevole. Tra boschi e laghetti sembra di essere immersi in una foresta che è posta a molte ore dal primo centro abitato.
Insomma il riposo e la posizione sono ottimali.
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