lunedì 25 luglio 2011

Ristorante "Sfizi di Iri" - Terminillo - Rieti - Italia



Decidiamo di regalarci un fine settimana al Terminillo, al fresco e, soprattutto, lontano dal mare. Ma io dico, è possibile sempre sto mare in mezzo durante l'estate? Comunque approfittando di un'fferta su LetBonus, prendiamo un pernottamento, colazione, cena e ingresso al centro benessere a 39 euro a testa. Che fai non vai? Noi prenotiamo con largo anticipo e andiamo, senza pargoli.Siamo in quattro, due coppie. Da oggi ci chiameremo i quattro del coupon. Dell'hotel parlerò in seguito, ma intanto vi dico che la cena compresa l'abbiamo saltata per nostra decisione, in quanto il locale dove dovevamo consumarla non ci convinceva, sotto un pò di punti di vista. Così abbiamo cominciato a fare un giro tra i locali del Terminillo, non ce ne sono molto in verità. Alla fine optiamo per questo locale e scelta non è stata mai più azzeccata.
Vediamo il menù esposto all'esterno, l'ambiente carino del locale e decisiamo di entrare. La ragazza, che poi presumo sia Irene, cioè la propprietaria, ci fa accomodare al tavolo vicino al vetro. Il ristorante ancora non era molto affollato e comunque è aperto fini alle 24, un orario molto lungo vista la località. Passa qualche minuto e Irene viene a elencarci il menù. Chiediamo da cosa è formato l'antipasto e così decidiamo di prenderlo, però lei stessa ci dice di prenderne due, in quanto le porzioni sono molo generose. In pratica uno per coppia. dopo aver scelto i primi, ci porta da bere. In riferimento ai primi, dato che mi aveva visto titubante su cosa scegliere, mi ha detto se mi fidavo di lei, io mi sono fidato e sono andato alla grande. Ecco arrivare l'antipasto, formato da salumi vari, prosciutto con fichi, prosciutto e melone, fagioli al sugo, fegatini al sugo e fetta di polenta con lardo scaldato sopra. Tutto buonissimo. Il locale è sobrio, con colri tenui e arredato con gusto e semplicità. Nel frattempo il ristorante si popola di una coppia di fidanzati e di una tavolata di ragazzi e ragazze. Ecco arrivare i primi. Dunque io ero molto attirato dalle papppardelle allo zafferano e speck, ma alla fine Irene mi ha portato delle pappardelle al sugo di cinghiale, semplicemente spettacolari. Il cinghiale era delicato e non aveva quel sapore di selvatico che delle volte mantiene. Questi sono tutti e due primi da dieci. Il secondo lo saltiamo, ma vogliamo assaggiare un piatto che a noi piace molto, cioè il radicchio, questo era preparato in agrodolce. Buono, molto buono. Mirco è andato sul sicuro con la cicoria ripassata in padella. Prendiamo tempo per assaporare i dolci e comunque ogni volta le facciamo i complimenti per i piatti che abbiamo degustato. Per dolce io prendo una torta di pan di spagna ricoperta con cioccolato al rhum, mentre gli altri vanno dalla crostate per arrivare alla torta di limone. Ora manca il digestivo e sempre perchè ci fidiamo di lei, ci porta un amaro, di cui non ci ha voluto dire gli ingredienti. Anche per questo ha ricevuto i complimenti.
Ecco arrivare il conto e qui si è superata.Totale 78 euro, cioè 19 euro a testa, comprese acqua, birra e calice di vino.
Francamente una scoperta piacevole, che coniuga una qualità eccellente, insieme alla gentilezza e alla simpatia della proprietaria.
Da tornarci assolutamente, ogni occasione è buona.

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