mercoledì 3 febbraio 2010

Van Gogh Museum - Amsterdam - Paesi Bassi - Olanda

Amsterdam, almeno per me, significa andare a vedere due musei. Uno di questi è sicuramente il Van Gogh Museum e l'altro è l'Hermitage. Ho visto tutti e due e dire quali dei due mi ha impressionato di più è difficile. Però l'emozione che ti regala un dipinto di Vincent Van Gogh, è unica.
Il museo, si trova proprio nella zona di Amsterdam a loro dedicata cioè sul Museumplein e l'entrata si trova in Paulus Potterstraat 7 , a soli cinque minuti a piedi da dove avevamo preso l'albergo. Essendo gennaio e con una temperatura sotto lo zero, di turisti non ce ne erano molti, per cui delle file che avevo letto non si è visto nulla.
Il Museo è aperto tutti giorni dalle 10 alle 18, mentre il venerdì prolunga l'orario fino alle 22.
Per arrivare al Museo, basta prendere i numerosi mezzi pubblici. Si arriva per mezzo del tram n° 2,3 5, 12 o con l'autobus 145, 170 e 172. E accessibile alle persone diversamente abili e comunque sono a disposizione dei visitatori , gratuitamente, sedie a rotelle e passeggini.
Appena entrati, prendiamo l'audioguida, fondamentale per riuscire ad apprezzare all meglio le numerose opere dell'artista. l'audioguida era logicamente in italiano. Dopo aver lasciato i piumini al guardaroba, saliamo al primo piano, dove comincia la meravigliosa esposizione. E come non cominciare con uno di quadri più significativi? Ecco davanti a noi "I mangiatori di patate", realizzato nel 1885 durante il suio soggiorno a Nuenem. Il quadro voleva rappresentare un esempio realistico di vita contadina. Non ebbe il successo sperato, ma ricevette soprattutto critiche. Non avendo ancora l'abilità che lui cercava nel riprodurre figure umane , nel 1886 si reca ad Anversa, dove studia presso l'accademia. Ma spronato dal fratello Theo, mercante d'arte a Parigi, nell'inverno della stesso anno si recò nella capitale francese. Nei due anni che trascorse a Parigi, dipinse 27 autoritratti, in quanto non aveva i soldi per pagare i modelli. Nel febbraio del 1888 si recò a Arles, un piccolo paese nel meridione della Francia e li dipinse famosi "Girasoli". Altre due opere molto importanti furono "La casa gialla" e " La camera da letto". La casa gialla era il luogo in cui, insieme all'amico Gauguin, intendeva fondare un ritrovo per artisti, un luogo ove ognuno poteva sviluppare le proprie arti. Ma purtroppo tra i due nacquero insanabili attriti e così il tutto tramontò, con l'epilogo del taglio del proprio orecchio da parte di Van Gogh. Nel 1889 si trasferì a Saint-Remy, nell'ospedale psichiatrico. Nei momenti in cui si sentiva bene, dipinse il "Campo di grano con mietitore" e "Natura morta con iris". Nel 1890, anno della sua morte, si spostò a Auvers-sur-Oise. All'inizio sembrava aver ritrovato la sua vena artistica positiva, culminata con il "Campo di grano con corvi". Il 27 luglio 1890 decise di porre fine alla propria esistenza, sparandosi al petto. Era il periodo in cui arrivavano i primi riconoscimenti. Il fratello, presente al folle gesto, morì dopo sei mesi e tutti e due riposano nel cimitero della cittadina.
Solo dopo la sua morte molti subirono il fascino delle sue opere, che in questo museo sono presenti in svariata misura. Passare circa tre ore in questo luogo, è qualcosa di stupendo, anche per chi come il sottoscritto non è un intenditore di arte. Ma la bellezza e l'emozione, sono cose che inevitabilmente escono fuori, è impossibile rimanere indifferenti a tutte queste opere.
Il museo è composto di tre piani. Al primo piano c’è un’ampia esposizione di dipinti che seguono un ordine cronologico per capire al meglio l’evoluzione artistica del Van Gogh. Al terzo piano ci sono opere del XIX° secolo, le quali vengono messe in relazione con le opere del maestro olandese. Il secondo piano ospita presentazioni didattiche e ricerche inerenti le tecniche di restauro.
Il prezzo del biglietto più quello per le audioguide non è ben speso, ma molto di più.

3 commenti:

Valentina ha detto...

che figata! Ci voglio andare anche io!

Unknown ha detto...

io ci sono stata! però le opere più importanti erano in giro per il mondo per altre esposizioni...

Anonimo ha detto...

Prima o poi ci andrò...

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