lunedì 1 febbraio 2010

Il tempo che vorrei - Fabio Volo

Una premessa è d'obbligo, cioè io non amo il FabioVolo televisivo o radiofonico, mentre sono un uso grande estimatore dal punto di vista letterario. Questo, come d'altronde lo sono i suoi scritti precedenti, è un libro che ho letto tutto di un fiato. L'ho letto dopo quello di Benedetta Tobagi e subito prima di "Fratelli di sangue" di Gratteri, che tratta la storia della 'ndrangheta. Dunque una lettura "leggera", rispetto alle altre due. Non è il miglior libro di Fabio Volo, almeno secondo me. Infatti ho dato un giudizio di quattro stelle su cinque, il suo migliore è sicuramente "Il giorno in più".
Ma torniamo all'attualità, cioè a "il tempo che vorrei".
E’ probabile che ogni libro di Fabio Volo, sia un'autobiografia, infatti Lorenzo, il protagonista, somiglia molto a lui, ha la sua stessa età, all'incirca. Perchè mi piace ? Perchè a livello di età è quasi un mio coetaneo e tante situazioni da lui raccontate, molto bene, mi fanno ritornare alla mente situazioni vissute in prima persona. Ci sono cose che la mia mente sembra aver cancellato e che grazie a Lorenzo, o meglio a Fabio, ritornano alla mente. Una per tutte, la più vera, era quando dovevamo ricevere una telefonata importante e volevamo rimanere soli, perchè era una telefonata fatta dall'altro sesso. Circa 30 anni fa non c'erano i cellulari c'erano i telefoni con il disco e, soprattutto, erano sempre dislocati nella parte centrale della casa, dove tutti erano pronti a sentire tutto. Magari eri li ad aspettare il trillo del telefono e per un'ora non c'era stato nessuno, improvvisamente la spazio si riempiva, appena cominciavi a parlare, dopo che il telefono aveva fatto mezzo squillo.
Ma torniamo al libro e al suo protagonista, il quale non ha la capacità di dimostrare l'amore verso il prossimo, ma soprattutto verso due persone, fondamentali nella sua vita, cioè suo padre e la sua donna.
La cosa più difficile per Lorenzo è crescere, soprattutto è la paura di confrontarsi con persone che provano verso di lui un sentimento vero. O meglio, riferendomi al padre, un sentimento paterno, che delle volte, può apparire in contrasto con il voler effettivamente bene ad un figlio. La similitudine riferita alla tapparella rotta, è molto calzante. E la povertà che si dilata fino a far diventare tutto precario. La provvisorietà è un qualcosa che dura nel tempo e difficilmente si riesce a sradicare. Per questo una tapparella con il cacciavite che funge da fermo, è un qualcosa che dura nel tempo. E il rapporto con i due personaggi come procede? Lorenzo comincia a conoscere suo padre in età avanzata, quando ormai la vita aveva chiesto quasi tutto a quest'uomo, che aveva fatto del lavoro e dei debiti una sua ragione di vita. Non c'era niente altro, solo lavoro per ripianare i debiti e talvolta prendere il salvadanaio di Lorenzo per far sta buoni i creditori. E poi c'è Lei, la sua donna, che come tutte le cose della nostra vita, assume una forma essenziale nel momento in cui non c'è più, nel momento in cui capisci che l'hai persa, forse per sempre. E allora tutti i tuoi ricordi, che lambiscono il masochismo, vengono a galla. Ogni cosa, ogni odore, ogni movimento, ti fa venire in mente Lei, ti fa ritornare alla mente i momenti stupendi passati insieme, la prima volta in cui hai fatto l'amore e tante altre cose, che servono solo a distruggerti. Ma in tutto questo c'è bisogno di un aspetto fondamentale, cioè crescere, avere la cognizione che soltanto facendo quello scatto in più, si può arrivare ad una conclusione, positiva o negativa che sia.
Le preoccupazioni, i pensieri, le delusioni, inevitabilmente, aiutano a crescere e crescere significa prendere atto della vita, di quella che ti regala , ma anche di quello che ti toglie. Talvolta senza una spiegazione plausibile, ma in fondo a tutto c'è un perchè.
E poi il libro da delle piccole spiegazioni che ignoravo, per esempio il suo amico fraterno Nicola, gli spiega il significato della parola croissant, che ha la stessa forma della luna crescente della bandiera turca. E il motivo per cui la Fanta si chiama in questo modo? Piccole notizie , ma comunque utili e divertenti.
Concludendo è un libro che raccomando, che regalerei ad un amico e che leggerei in ogni caso, anche se non fossi un estimatore dello scrittore.

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