venerdì 29 agosto 2008

Lisbona

E si è proprio il caso di dire "Grazie , Lisbona". Grazie per le gentilezza dei suoi abitanti; perchè grazie, cioè "obrigado", è la parola che viene usata più spesso; grazie perchè la disponibilità di questa gente è nei loro dna. Non so quanti grazie dovrei dire ancora, perché vi posso assicurare che è stata una delle più belle esperienze turistiche della mia vita. Lisbona , per tanti e tanti fattori, non escluso il cibo e la sua storia, la metto, nella mia personale classifica, un gradino appena sotto a Roma e Parigi e alla pari con Londra.
Questo è un viaggio nato un pò per caso, perchè non c'era alcun posto che ci soddisfaceva per le ferie estive, così alla fine di maggio abbiamo prenotato il volo della Tap, la compagnia aerea nazionale portoghese tramite Expedia e invece prenotato l'albergo con G.T.A. Hotels.
Da Roma non partono low cost per Lisbona, cos' il volo aereo è costato per due adulti e un bambino 720 Euro. Era da anni che non prendevo un volo di una compagnia aerea di bandiera e sicuramente in un volo di tre ore la differenza si sente. Le poltrone sono molto comode, viene servito uno spuntino e i giornali e, ma questo per la gioia delle signore, il personale di bordo era tutto maschile. A dire di Carla , mia moglie, Cristina la ragazza di Marco e di Elisa la cugina , i giovanotti erano proprio interessanti, anche se poi al ritorno le cose sono tornate al loro posto, cioè personale di bordo tutto femminile.
L'aeroporto non è grande, anche se è un internazionale. E' limitrofo alla città, infatti quando si arriva e comincia la discesa per l'atterraggio, si vede Lisbona in tutto il suo splendore. L'estuario del fiume Tago è immenso, il Ponte del 25 Aprile si vede nitidamente, come la Torre di Belem e tante altre cose.
Per recuperare i bagagli ci abbiamo messo veramente poco e avendo letto alcune guide sapevamo che i taxi erano a prezzo abbordabili. Così senza perder tempo per cercare la metro, ci siamo messi in fila e dopo cinque minuti è arrivato il nostro taxi, che fortunatamente era un pulmino e ci ha caricato tutti e sei, cioè Carla, Cristina, Elisa, Marco, Jacopo e il sottoscritto.
In dieci minuti siamo arrivati in albergo e con un costo accettabile, cioè 20 euro.
Però al ritorno, abbiamo preso il pullman che porta all'aeroporto, dato che effettuava la fermata proprio a pochi metri dal nostro albergo e il costo è stato tre euro a testa e con 15 minuti siamo arrivati.
Comunque torniamo all'arrivo in albergo, cioè l'Hotel Miraparque, un tre stelle di cui vi parlerò a parte.
Prima di tutto vi vorrei dare dei piccoli cenni storici, senza però partire da molto lontano.
Dopo la conquista spagnola del 1580 e varie vicissitudini, nel 1640 gli spagnoli furono cacciati e fu incoronato il duca di Braganca, con il nome di Joao IV. Nel 1697 ci fù la scoperta dell'oro brasiliano, così nel 1706 Joao V, vista la prosperità del paese, decise di costruire l'acquedotto di Aguas Livres, l'opera pubblica più importante di quel periodo storico.
Il terremoto del 1755 distrusse buona parte della città e il compito di ricostruirla fu affidato al primo ministro José I, Marchese di Pombal. Ebbe il merito di essere colui che usò le azulejo, cioè le piastrelle o ceramiche che rendono Lisbona conosciuta nel mondo. Usò l'azulejo in quanto economico, resistente e igienico. Purtroppo non fu mai portato a termine il progetto di ricostruzione di Pombal e anzi nel 1807 per sfuggire all'esercito di Napoleone, la famiglia reale fuggì in Brasile cosicché Rio de Janeiro divenne capitale dell'impero portoghese e il declino di Lisbona fu inevitabile.
Lisbona ricominciò a vivere dalla seconda metà del XIX secolo. Si costruirono strade, ferrovie, la rete fognaria. Fin quando nel 1908 il re e il principe furono assassinati .Dopo un periodo un po' instabile, dal 1926 e fino al 1968 ci fu la dittatura di Antonio Salazar. Lisbona cresceva ma il resto del paese sprofondava nella povertà. L'opera più importante fu inaugurata nel 1966, "ponte Salazar", ribattezzato in seguito "Ponte 25 Aprile", in ricordo della Rivoluzione dei Garofani, che mise fine alla dittatura.
E da li è cominciata la Lisbona di oggi, una città che cerca di rinascere e pian piano ci sta riuscendo.

Ecco la Lisbona di oggi, quella di cui mi sono innamorato. E' una città in cui non esiste il traffico, i mezzi pubblici funzionano benissimo, le quattro linee della metropolitana sono supportate dai mezzi pubblici su gomma , ma soprattutto da quelli elettrici, cioè dai caratteristici tram che si arrampicano per ognuno dei sette colli di Lisbona.
Cominciamo a dire che per muoversi a Lisbona, la miglior cosa è acquistare la Viva Viagem, che è una carta ricaricabile , la quale permette di prendere tutti i mezzi pubblici. Si ricarica giornalmente al prezzo di euro 3,70, mentre la prima volta che la farete, tramite i terminali presenti nelle stazioni della metro, pagherete 50 centesimi in più per l'emissione della carta stessa. E proprio in questa occasione abbiamo cominciato a scoprire la gentilezza degli abitanti di questa città. Eravamo un po' in difficoltà e allora ci si è avvicinato un addetto della società della metropolitana e in inglese ci ha spiegato il funzionamento della carta. Sbalorditi a dir poco, poi sarà che avevamo ancora nelle orecchie i rimproveri dei londinesi nell'errata pronuncia di qualche parola.
Allora la prima cosa che vediamo è Placa Marque de Pombal, che immette direttamente su Avenida da Libertade, costruita sulla falsariga degli Champs-Elysees di Parigi. E' un grande boulevard a sette corsie , che ospita manifestazioni di ogni genere e porta fino a Placa dos Restauradores. Noi l'abbiamo percorsa per metà, poi abbiamo preso l'autobus che ci ha portato fino a Praca do Comercio, piazza con vista stupenda sull'estuario del Tago. La piazza , è importante oltre che da un punto di vista storico, per il fatto che qui uccisero nel 1908 Re Carlos e suo figlio Luis Felipe. E proprio qui abbiamo preso il tram 15E che ci ha portato al quartiere Alcantara. Il viaggio sul tram è stato emozionante, lo portava una ragazza e delle volte sembrava di andare su un solo binario nel momento in cui affrontava le curve. Questo quartiere ospita soprattutto locali per dopo cena, invece noi cercavamo qualcosa di più interessante, insomma ci volevamo sedere perché avevamo molta fame. Così riprendiamo il 15E al contrario e ci ritroviamo nuovamente a Placa do Comercio. E qui entra in campo il nostro fiuto e infatti partendo proprio dalla piazza e camminando un altro po', scorgiamo un locale con una scritta molto semplice e non frequentato da turisti. Guardiamo la locandina del menù e decidiamo di entrare. E' il "Restaurante Regional" che si trova in Rua dos Sapateiros 68, tel 213421027. Non abbiamo mangiato pesce, ma carne ed era veramente buona. Il baccalà, il piatto più noto di Lisbona, lo servono il sesto giorno della settimana, corrispondente al nostro venerdì. In pratica a Lisbona il primo giorno è la domenica e così via. Tornando alla cena, devo dire che abbiamo mangiato molto bene, tra filetto, lombata messicana, omelette di gamberetti, vino della casa, contorni e il loro mitico "pudim flan", cioè una crema di latte a budino, abbiamo spesso circa 16 euro a testa. Bene proprio bene. Usciamo, ci facciamo una camminata e arriviamo a Rossio, cioè Praca de Don Pedro IV, una piazza molto utile per i nostri spostamenti, in quanto potevamo prendere sia la metro che l'autobus per tornare in albergo. Prima che mi dimentico, il passaggio degli autobus, come quello delle metropolitane è segnalato da un orologio digitale, molto ma molto preciso.

Sei a Lisbona e non puoi non vedere il quartiere Alfama, uno dei più belli e caratteristici della città. Prendiamo il famoso 28E, quello che si inerpica nelle stradine più ripide e impervie di Lisbona. Jacopo è contento, gli piace questo mezzo di locomozione, tutto in legno e con i finestrini tutti spalancati. Delle volte bisogna stare attenti a non sporgersi troppo, perché si rischia seriamente di sbattere contro le mura dei palazzi, per quanto il tram ci passa vicino.
Scendiamo a Largo das Portas do Sol. C'è un piccolo chiosco, che prepara caffè e qualche panino. E' tutto self service, prendi le portate e ti metti seduto, perché davanti hai Lisbona in tutta la sua bellezza e tutti i suoi colori. Stai in alto e il panorama è stupendo. Mi è rimasta impressa una ragazza, presumo inglese o tedesca, che aveva un libro, una bibita e con i piedi poggiati alla balaustra si godeva il sole e il panorama. Da li siamo saliti al Castelo de Sao Jorge, che era la residenza dei reali del Portogallo. Il terremoto del 1755 ha distrutto parecchio di quel che c'era e infatti molte cose sono state ricostruite, comunque è una visita da non perdere, per chi ha bambini e per i bei panorami. Noi sfruttando il biglietto cumulativo per le famiglie, abbiamo speso 5 euro in tre. Altra cosa importante, soprattutto per i giovani, il tesserino universitario da diritto a molti sconti e delle volte le entrate sono addirittura gratuite. Per cui se andate a Lisbona non dimenticate di portarlo con voi. Torniamo al quartiere Alfama, pieno di piccoli locali per mangiare, mi sembrava di essere tornato a Parigi al quartiere latino. Ci fermiamo a mangiare in uno di questi, ma proprio uno spuntino al volo. Ecco qui succede una cosa che avevo letto , cioè che qualche ristoratore maggiora i prezzi, infatti a noi avevano addebitato due volte una stessa pietanza, per cui abbiate sempre cura di controllare le ricevute che vi rilasciano. Poi ci dirigiamo al Miradouro de Santa Luzia, uno stupendo chiostro con delle balconate che regalano delle vedute di Alfama e del fiume Tago veramente eccezionali. Ho fatto delle foto bellissime, ma è il luogo che aiuta.
Camminiamo , stavolta in discesa per tutto il quartiere, Elisa e Jacopo cominciano a manifestare il loro dissenso per i chilometri percorsi, perché di chilometri si tratta. Ma con un piccolo sforzo, arriviamo a Sao Vicente de Fora, tradotto San Vincenzo fuori le mura. Era uno dei luoghi da visitare, ma purtroppo siamo arrivati poco prima della chiusura, cioè le 17 e non siamo potuti entrare. All'interno , tramite un passaggio si arriva al Pantheon di Braganca, ove riposano tutti i reali del Portogallo, tranne Maria I e Pedro IV. Qui troverete una statua di donna inginocchiata davanti ai reali uccisi nel 1908.
Ora vorrei parlarvi del santo più amato dagli abitanti di Lisbona, cioè San Antonio da Padova, il quale è nato proprio qui nel 1195 e invece é morto a Padova nel 1231. Nel 1220 incontrando alcuni frati crociati a Coimbra, decise di andare con loro e per questo arrivò in Italia e alla fine a Padova ove rimase fino alla fine dei suoi giorni. Nel 1934 grazie a Papa Pio XI divenne patrono del Portogallo e nell'anniversario della sua morte, il 13 giugno, si svolgono manifestazioni soprattutto nel quartiere di Alfama.
Proprio qui, in questo quartiere, abbiamo avuto la dimostrazione della gentilezza di questa gente. Eravamo alla fermata dell'autobus e intanto leggevamo quelli che passavano e quelli che ci potevano essere utili. Ad un certo punto si sono avvicinati due signori, i quali ci hanno spiegato che era una perdita di tempo aspettare il bus, in quanto il capolinea era proprio sotto di noi e tra aspettare il bus e fare tutto il giro con lo stesso avremmo perso un sacco di tempo. Prendiamo un tram, questa volta di quelli moderni e arriviamo nuovamente a Praca do Comercio. Cerchiamo qualche negozio per acquistare un po' di acqua. A tal proposito vi invito a portarvi dietro una scorta magari acquistando qualche bottiglia da un litro e mezzo, in quanto generalmente vendono le bottigliette da 0,33 cl al prezzo di euro 1,50. Comunque percorriamo Rua Augusta, piena di negozi e ristoranti . Arrivati a circa metà della strada, tutta pedonale, voltiamo il nostro sguardo verso sinistra e vediamo qualcosa di molto particolare, l'Elevator de Santa Justa, un ascensore neogotico, costruito da un apprendista di Gustave Eiffel, noto per la famosa torre parigina. C'era una piccola fila, ma dopo dieci minuti siamo saliti e anche qui sfruttando la Viva Viagen non abbiamo pagato il biglietto che costa come una corsa della metro o del bus, cioè euro 1,40. Arrivati in cima si fanno altri due piani con delle scale a chiocciola e si arriva su un terrazzo con un bar , un cantante di musica brasiliana e un panorama da mille e una notte. L'atmosfera è stupenda, immaginate di sentire in sottofondo della musica brasiliana, mentre sorseggiate un aperitivo, con il sole ancora caldo e il vento che vi rinfresca. Chiudete gli occhi e provate. Questa è una di quelle cose che non hanno prezzo. Siamo rimasti il più possibile, ma non essendo molto grande il terrazzo, per dare la possibilità anche agli altri di sedersi, dopo un po', a malincuore, ci siamo alzati. Ma non abbiamo ripreso l'ascensore, ma attraverso un passaggio , riaperto da poco, siamo arrivati nel Barrio Alto, precisamente a Largo do Carmo. Ancora a piedi, siamo arrivati da dove eravamo partiti per prendere l'Elevator e andando nella stessa via della prima sera, abbiamo trovato un altro ristorante discreto, cioè "Restaurant A Licorista O Bacalhoeiro", sito in Rua dos Sapateteiros 222/224. Nelle quattro sere in cui abbiamo cenato , questa è stata , come bontà, la terza , subito dopo il Ristorante Regionale .Per il top e vi assicuro che è veramente il massimo, dovrò redigere una opinione a parte, perché lo merita notevolmente. Sto parlando del "Restaurante Marisqueira UMA" che si trova sempre sulla stessa via ma al numero 177. Tornando al Bacalhoeiro , appena seduti ci hanno servito un antipasto di pesce e crocchette di patate e baccalà , "che buone ragazzi!". Poi ho preso i filetti di baccalà, che loro fanno solo con la farina e poi un piattone , sempre di baccalà, con stuzzichini vari. Non a caso, ripeto, Lisbona è il paese del baccalà e io ne vado matto. Anche se quello che abbiamo mangiato era un po' troppo salato. Il cameriere era molto simpatico e il locale tenuto bene. Il prezzo di 12 euro a testa è stato molto apprezzato da noi tutti.

Come non andare a Belem, una dei quartieri più dolci di Lisbona. Dico dolci, perché è qui che si trova la rinomata Pastellaria de Belem dal 1837. E' la più nota pasticceria di Lisbona , in quanto è qui che si sforna il più buon dolcetto del Portogallo. Si tratta di un velo di pasta sfoglia ripieno di delicatissima crema e spolverato con la cannella. A raccontarlo è difficile capire la bontà di questo dolce. Comunque a Placa do Comercio, prendiamo il 15 e arriviamo a Belem. Passiamo davanti la pasticceria , ma la fila chilometrica ci fa desistere al momento, ma successivamente la buona ostinazione di Marco soddisferà i palati di noi tutti. Proseguiamo e ci troviamo davanti al "Museo Nazionale delle Carrozze". L'ingresso viene 4 euro a testa e Jacopo non paga. E' veramente interessante e i bambini rimangono attrattati da tutte queste carrozze reali. Vi sono non solo quelle dei reali portoghesi, ma anche quelle regalate loro da altre monarchie. C'è anche la carrozza su cui hanno ucciso i reali nel 1908. Al piano superiore troviamo abiti di corte, accessori e ritratti di membri della famiglia reale.
Da qui ci spostiamo e passiamo davanti al "Mosteiros dos Jeronimos", esempio vivente di architettura manuelina. Ci ripromettiamo di visitarlo nel pomeriggio, in quanto abbiamo ancora tempo. Così , dopo l'iniziale titubanza di Jacopo, andiamo a visitare il "Museu de Marinha", il Museo della Marina. In tre abbiamo speso euro 7,50 e anche qui Jacopo è rimasto favorevolmente impressionato. Questo perché all'interno troviamo strumenti come astrolabi e copie della cartine usate per le rotte più lontane, ma soprattutto i modelli delle navi moderne, tra cui anche modelli di sottomarini, fino ad arrivare alla sala delle navi reali. Gli interni sono quelli originali, un lusso e uno sfarzo degno di Re e Regine. Continuando troviamo gli idrovolanti e tra questi il più noto, cioè quello usato nel 1922 per la prima traversata atlantica, il "Santa Clara".
Ci dirigiamo poi al "Monumento alle scoperte", eretto nel 1960 e alto 52 metri. Fu costruito in onore di "Enrico il Navigatore" , anche se lui non navigava ma ebbe il merito di finanziare le spedizioni lungo la costa africana e di fondare una grande scuola di navigazione in Algarve. Questo monumento fu voluto da Salazar in persona. Sono raffigurati sul monumento a forma di caravella tutti coloro che hanno contributo allo sviluppo del Portogallo, tra cui Vasco de Gama. All'interno si prende un ascensore e si arriva fino in cima, ove si trova un terrazzo ben riparato dal vento, che vi permette di fare delle bellissime foto all'estuario del Tago e a buona parte di Lisbona.
A questo punto torniamo sui nostri passi per visitare il Mosteiro dos Jeronimos, ma proprio in quel giorno c'era una cerimonia ufficiale per cui l'orario di chiusura è stato notevolmente anticipato. Cerimonia ufficiale dovuta al fatto che proprio a poca distanza di metri c'è Palacio de Belem, un tempo sede dei reali e ora residenza del Presidente del Portogallo.
Allora, dopo che Marco ci ha regalato i sapori della Pastellaria de Belem, ci dirigiamo verso il luogo più noto, cioè la famosa "Torre di Belem". L'ingresso viene 4 euro a testa, i bimbi non pagano e non pagano neanche i possessori di tesserino universitario. Originariamente la Torre si trovava in mezzo al Tago, poi nel XIX° secolo il fiume si restrinse per cui ora si trova sull'argine del fiume. Questo è un altro esempio di architettura manuelina, eretto nel 1521 era punto di partenza per i navigatori. Gli interni sono veramente belli e le garitte sono il simbolo della torre. I sotterranei usati come prigione, sono in stile gotico. Non so quante scale abbiamo fatto per arrivare alla terrazza superiore della Torre, facendo attenzione che sono scale a chiocciola e ci passa sol una persona per volta, per cui ci si impiega un pochino e la discesa deve essere fatta con molta attenzione. Però ne vale la pena, vale la pena immaginare questa Torre direttamente in mezzo alla foce del Tago, tornare indietro di circa 500 anni e magari affacciarsi dalla stanza del governatore, una delle più belle della Torre di Belem.
Usciti dalla Torre, ci siamo adagiati sulle panchine che si trovano proprio di fronte e all'inizio dei giardini. Il vento fresco dell'Atlantico e il sole caldo, non hanno fatto altro che aiutarmi a schiacciare un piccolo riposino. Questa è la sera della "Marisqueria UMA", ma come ho detto se ne riparlerà in una sede più opportuna (mamma mia che mangiata!).

Lisbona è anche altro, è anche il Barrio Alto, altro quartiere di Lisbona. Arrivaimo a Praca dos Restauradores e tramite l'Elevator da Gloria, rimesso in funzione proprio quest'anno, si arriva al Barrio Alto e camminando a Largo do Chiado . L'elevator do Gloria, non è altro che vecchio un tram elettrico che si arrampica in una salita molto ripida e il suo costo rientra sempre nella tessera giornaliera Viva Viagem. A Largo do Chiado, troviamo il Caffè Brasileira, ove Pessoa era solito fermarsi . Infatti troviamo una statua in bronzo in suo ricordo. Edificio noto è anche Tavares, un tempo locale per bere un buon caffè e ora ristorante di alta classe e prezzi proibitivi. A proposito di caffè, devo dire che a Lisbona non ne sentirete la mancanza, infatti bere un buon caffè non è affatta difficile. Simbolo di Barrio Alto, è "Igreja de Carmo", chiesa mai restaurata dopo il 1755, proprio in ricordo dell'infausto evento.
Alla stazione della Metro Baixa-Chiado, prendiamo due delle quattro linee esistenti a Lisbona, la verde fino a Alameda, poi cambiamo e prendiamo la rossa fino a Oriente. Le altre due linee sono rappresentate dal blu e dal giallo. Le stazioni sono tutte pulite , perfino dove sono i binari non si trova un pezzo di carta. Usciti dall'imponente stazione Oriente, costruita appositamente per l'Expò del 1998, ci troviamo di fronte il Centro Commerciale Vasco e Gama, che è situato all'inizio del "Parques das Nacoes", centro dell'evoluzione della nuova Lisbona. Qui fino al 1990 era tutto abbandonato, era un'area industriale in disuso, invece la voglia di rinascere dalle ceneri della dittatura hanno trasformato questo luogo nella voglia di Lisbona di riscattarsi agli occhi del mondo. Senza dubbio l'"Oceanario de Lisboa" è una delle attrattive più importanti. Il biglietto è un po' caro, noi abbiamo speso in tre euro 26,50, però Jacopo si è divertito molto, soprattutto nel vedere il pesce Lua, i pinguini, le lontre, gli squali e tutte le altre attrazioni che ci sono. Nel paragonarlo a quello di Barcellona, devo dire che quello spagnolo è stato più interessante. Da li abbiamo preso la teleferica , anche se prima Jacopo si è voluto divertire con delle macchine a pedali che si affittano e fare la gincana nel parco. Con la teleferica siamo arrivati alla Torre Vasco de Gama, sede dell'osservatorio, ma purtroppo chiusa per lavori, a quanto pare di consolidamento. Sempre da li si vede il più lungo ponte d'Europa, sempre intitolato a Vasco de Gama, lungo ben 17 chilometri. Il parco è bello anche per i continui giochi di acqua che attraggono i turisti. E' anche sede del Casinò.
Dopo aver effettuato qualche piccola spesa al Centro Commerciale, abbiamo ripreso la metropolitana e siamo tornati nuovamente al Chiado e, purtroppo, abbiamo deciso di cambiare strada , cioè abbiamo abbandonato la nostra Rua dos Sapateiros, andando a cena da "Lsboa Noite", in Rua das Gaveas 69. Ecco, noi siamo andati, la "sola" l'abbiamo presa , per cui voi che leggerete evitate di andare. E' un locale frequentato esclusivamente dalla gente bene di Lisbona, non abbiamo visto un turista. Il locale è bello, ma il rapporto qualità/prezzo è pessimo.

Scrivendo ti vengono in mente tante cose, per esempio, quando siete a Baixa, non dimenticate di dare uno sguardo alla "Casa do Alentejo", restaurata nel 1919 e oggi è un ristorante. All'interno c'è un patio neomoresco . I locali lasciano un po' a desiderare in quanto sono abbastanza trascurati. Alentejo, è una regione del Portogallo, anche se non sono sicuro se il nome è riferito a questo o a qualche altro motivo.
Se vi riducete all'ultimo giorno per i piccoli acquisti e questo giorno è la domenica, non disperate, perché al contrario di ciò che dicono le guide, i negozi al centro per il 50% sono aperti, quelli di souvenir sono tutti aperti, ma voi andate in Rua Augusta 133. C'è "Madeira House", un negozio che vende esclusivamente prodotti fatti in Portogallo. Ci trovate tante di quelle cose carine e magliette davvero particolari, con il simbolo di Lisbona, cioè il tram elettrico. Qui abbiamo trovato il completo di Cristiano Ronaldo della nazionale portoghese, esclusivamente made in Portogallo. E poi, come al solito, troverete tanta simpatia e soprattutto gentilezza.
Sempre al Rossio, è facile che vi fermino per vendervi marjuana, hashish e altro ancora, però basta dire di no e tutto è a posto. Poi certo, se avete voglia di tornare a qualche esperienza fatta qualche tempo fa, fate pure. Però una cosa la dovete acquistare assolutamente, la "ginja", liquore portoghese alle amarene. Erroneamente noi ne abbiamo acquistato una bottiglietta da mezzo litro, è sparita in men che non si dica. Per cui compratene molta di più.
Ricordate che si parla il portoghese e non lo spagnolo, anche se sono simili. Mai dire "grajas".

Cosa dire ancora, che ci tornerei subito a Lisbona, perché se ci vai ci vuoi tornare. Quell'obrigado, lo senti tante e tante di quelle volte durante la giornata, che tornato a casa ne senti subito la mancanza. Il clima è stupendo, con il vento dell'Atlantico che rinfresca le giornate estive.
A questo punto dico"mui obrigado Lisboa".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

una spieazione più dettaggliata di questa non si trova da nessuna parte.
un saluto e buona domenica

Anonimo ha detto...

ciao e grazie per i complimenti, cmq ho nominato il tuo sito per il premio.

http://gate6976.blogspot.com/ ha detto...

complimenti per il blog.
Lisbona ....con i tuoi consigli..sicuramente prossimo viaggio
un saluto

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