giovedì 23 luglio 2009

Ristorante Prime - Roma



In questo locale ci sono stato giusto una settimana fa, per festeggiare un compleanno. Era il 19 febbraio, dapprima si era deciso per una pizza, poi gli eventi ci hanno portato in questo luogo. Premessa, era meglio andare a mangiare la pizza e questo è il preludio a ciò che scriverò in seguito. Siamo in una delle zone più chic di Roma. Il quartiere è quello dei Parioli, locali alla moda, gente bene, insomma molto snob, per dirla tutta il contrario di quello che piace a me. Ma comunque andiamo avanti. Il parcheggio non è un grande problema, ci troviamo a Piazza Euclide e con la sosta a pagamento fino alle 23, posti liberi ce ne sono. Sulla piazza ci sono un pò di lavori, ma questo non toglie quasi nulla alla sua bellezza.
L'appuntamento è alle 20,30 e nella mia testa, speravo di rimanere talmente contento che avevo anche portato la macchinetta fotografica per immortalare la serata. Alla fine ho fatto un paio di foto, giusto per il gusto di farle.
Dunque, appena entriamo ci chiedono se avevamo prenotato e ci danno un tavolo proprio vicino alla consolle del dj. No, non si può neanche scambiare una parola, musica troppo alta e troppo vicini alla fonte. Gentilmente ci preparano un altro tavolo, che allevia solo parzialmente i nostri timpani, in quanto è bastato che hanno alzato un pò la musica e io riuscivo solo a parlare con chi mi era vicino di sedia. Il lato positivo è che il mio vicino era Jacopo, mio figlio. Dopo aver atteso un pochino l'arrivo di un ritardatario, ecco arrivare il menù e la lista dei vini. Però per i vini abbiamo dovuto attendere, in quanto avevano perso la chiave della cantina frigo, per cui si sono messi con un trapano e dopo un pò sono riusciti ad aprirla. Tra me ho pensato che la serata non era cominciata troppo bene. Per tornare al vino, dato che avevamo scelto chi carne e che pesce, ho optato per un bianco barricato del Lazio della casa vinicola Casale del Giglio. Il vino è l'Antinoo, che generalmente si trova sui 7 euro al massimo, qui ne costa 17 di euro. Veniamo agli antipasti. Io ho preso una Julienne di calamari con insalatina di finocchi olive nere e agrumi. Voto 5 e perché fondamentalmente sono buono. Dunque si trattava di calamari lessi, freddi, sconditi, con delle fette di arancio e olive snocciolate insapori. I primi li abbiamo saltati, tranne Jacopo che ha optato per degli spaghetti al ragù di cinghiale, però penso che il cinghiale fosse scappato prima di cuocerlo. Insomma del cinghiale neanche l'odore. Con molta calma e con le orecchie ormai a bassa ricettività, passiamo ai secondi. Io opto per una tempura di calamari. Voleva essere un piatto che si richiamasse alla cucina giapponese, dato che la tempura è un fritto fatto da loro. Ma altro non erano che otto e ribadisco otto, calamari fritti al prezzo di 15 euro, insomma una media superiore ai 2 euro cadauno. La bracioletta di maiale alla piastra con aceto balsamico e nido di spinaci, era un pò duretta e infatti Jacopo l'ha lasciata nel piatto quasi tutta. La tagliata di manzo al profumo di timo con miele e noci, niente di speciale e veniva 18 euro. Se la vuoi buona la tagliata devi andare da un'altra parte. Solo un commensale ha dichiarato buono il millefoglie di manzo con verdure grigliate, ma secondo me era di parte. La cosa che è stata gradita molto, è stata la crema catalana, definita ottima da chi l'ha mangiata. Ma certo se per mangiare qualcosa di dignitoso devo arrivare all'ultima portata, la prossima volta o resto a casa o vado da un'altra parte. Una cosa è sicura, qui non ci torno.

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